La stagione 3 di Pose, disponibile su Netflix dal 23 settembre, chiude la serie delle ballroom newyorkesi facendo un tuffo nel passato di ogni protagonista per guardare a un futuro luminoso e pieno di possibilità.
Pose, la serie tv ideata da Ryan Murphy, porta sul piccolo schermo il mondo delle ballroom della New York degli anni ‘80 e ‘90, divisa tra un popolo giudicante e quello che abita i quartieri arcobaleno, in particolare Harlem, in cui la ball culture univa persone desiderose di essere la versione migliore di se stesse senza temere limiti e costruzioni sociali.
Nella stagione 3 di Pose, l’ultima della serie, ogni puntata è un piccolo ecosistema a sé che ci riporta nel passato di ogni personaggio e ci permette di capire cosa li hanno resi le persone che incontriamo: prima vediamo una giovane Elektra (Dominique Jackson) che lotta perché la madre la veda finalmente per quello che è, una donna, e non un ragazzo che gioca a travestirsi. Poi Angel (Indya Moore), Lemar (Jason A. Rodriguez) e Cubby (Jeremy McClain) quando, rimasti senza famiglia, cercavano di sopravvivere per strada come potevano, costretti a dormire a turni per assicurarsi che nessuno rubasse quei pochi dollari in fondo alle tasche. Vediamo anche Pray Tell (Billy Porter) che, consapevole di avere ormai i giorni contati, ci accompagna in un episodio di redenzione in cui torna nella sua città natale pronto a perdonare il suo passato: la mamma, che non capiva fino in fondo “perché proprio lui”; il suo primo fidanzato, ora parroco della chiesa e la chiesa stessa, a cui ogni domenica donava la sua voce e da cui improvvisamente si è sentito rifiutato per via del suo orientamento sessuale. Perdona anche la zia, figlia dei suoi tempi, e gli abusi subiti dal compagno della mamma. Infine perdona anche se stesso, per non essere riuscito a difendersi e farsi forza come avrebbe dovuto.
Ma il passato sa essere anche generoso: è il caso della ex fidanzata storica di Papi (Angel Bismark Curiel) che, venuta a mancare, ha lasciato solo al mondo loro figlio.
Papi e suo figlio, incontrandosi, si doneranno una famiglia a vicenda: il bambino troverà un padre, mentre Papi ed Angel potranno coronare il loro sogno genitoriale. Così, con uno sfarzoso matrimonio pagato da mother Elektra, la coppia diventa per la community un monito che comunica un messaggio chiaro: tutti quei lieti fini da cui si sono sempre sentiti esclusi non sono sogni disillusi, ma possono appartenere anche a loro.
Anche in questa stagione la serie tv Pose non manca di ricordare dell’HIV, la subdola malattia con cui molti componenti della community dovevano fare i conti ogni volta che tornavano a casa e si esauriva quell’energia nell’atmosfera di una sfilata che, come per magia, faceva volare la mente in un mondo all’altezza dei propri sogni e lontano da malattie che non permettevano di viverli. Nel mondo reale, però, il virus avanzava velocemente e con lui il disprezzo e lo stigma della società nei confronti dei colpiti che non avevano nemmeno la dignità di essere considerati malati, perché restavano ai margini della società, fuori dagli ospedali, lontani dai giornali, silenziosi e senza nome.
Pray Tell e Blanca (MJ Rodriguez), mai come prima d’ora, si battono per far sentire quella voce e dare un volto a quelle morti, tantoché Blanc insieme al suo fidanzato dottore Christopher (Jeremy Pope) e l’infermiera Judy (Sandra Bernhard) riescono a far entrare Pray Tell in un programma di cura sperimentale – in cui solo i bianchi avevano il privilegio di accedere- che si rivelerà miracoloso per Pray che, in poco tempo, passerà da organizzare la sua coperta funebre a tornare in passerella con Blanca in una leggendaria interpretazione di Diana Ross.
Pray Tell, però, proprio quando tutto sembra andare per il meglio, smetterà di prendere i farmaci per donare a Ricky (Dyllón Burnsice) una valida cura all’HIV oltre al il privilegio di tornare a fare programmi e percepire lo stimolo più grande della vita: il futuro.
La stagione 3 di Pose si conclude con la morte di Pray Tell che lascia a tutti un pezzo di sé racchiuso in un ciondolo e in quella sua iconica frase “LIVE, WERK, POSE” ma, per quanto Pray rimanga vivo in ogni sfilata, il suo ricordo non può bastare per dare la forza e un rifugio a tutti quei ragazzi che ogni notte girovagano per la città in cerca di una speranza, una famiglia, una vita dignitosa. Per questo, Blanca e gli altri, che ieri erano quei ragazzi senza meta, continuano ad accogliere i meno fortunati nella loro grande e realizzata famiglia, la House of Evangelista.
La serie tv Pose era iniziata presentandoci un gruppo di ragazzi pieni di sogni che sfilavano nei sobborghi della grande mela interpretando modelle, donne d’affari, e principesse delle favole. La terza stagione di Pose, invece, chiude la serie con persone realizzate che non si mettono più nei panni di altri, ma sono modelle, donne d’affari e madri di famiglia. Tutti quei ruoli interpretati per puro divertimento durante le sfilate, in realtà, testimoniavano cosa avrebbero potuto essere nella vita: chiunque essi desiderassero.
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