Se col quarto episodio di Only murders in the building era stata messa molta carne al fuoco, col quinto episodio, “Colpo di scena”, il ritmo rallenta per lasciare spazio ai personaggi e alle loro riflessioni. Non che non ci siano, per l’appunto, colpi di scena, ma la puntata risulta meno ricca di azione (non per questo meno interessante delle altre).
Dopo aver scoperto del segreto di Mabel, Charles e Oliver decidono di andare da lei e chiederle chiarimenti sul suo rapporto con Tim Kono. I due non la trovano a casa, e cercandola in strada la vedono entrare in macchina con un individuo sconosciuto. Charles, pur vedendolo di sfuggita, riconosce l’uomo che è con Mabel: è il misterioso tie dye guy, la persona che la notte dell’omicidio di Tim Kono stava salendo le scale verso l’appartamento del ragazzo, disobbedendo all’ordine di liberare l’edificio. Charles aveva notato l’uomo, rimanendo particolarmente colpito dalla sua felpa colorata che indossa anche in quel momento, e lo aveva inserito da subito tra i sospettati. I due, vedendola con il potenziale assassino, si insospettiscono ancora di più e decidono di inseguirla senza farsi scoprire.
Mabel è decisa a risolvere il mistero dietro la morte dell’amico, e vuole provare a ricostruire i suoi ultimi giorni di vita per capire cosa sia successo davvero. La ragazza si dirige quindi verso l’indirizzo della gioielleria indicatale da Tim Kono, ma si accorge di essere pedinata da una persona incappucciata. Attiratolo in un vicolo deserto, Mabel si scaglia contro il suo inseguitore, scoprendo con enorme sorpresa di trovarsi di fronte a Oscar (Aaron Dominguez), il quarto membro degli Hardy Boys ed ex fidanzato di Zoe. Il ragazzo è appena uscito di prigione dopo 10 anni, e i due si ricongiungono con entusiasmo dopo tanto tempo.
Da quel che si può intuire, Oscar è stato condannato per l’omicidio di Zoe pur essendo innocente. Non è chiaro il perché delle accuse contro di lui, né come mai non sia riuscito a dimostrare la sua innocenza. Che si sia preso la colpa per proteggere qualcun altro? Non è un’ipotesi del tutto impossibile; in ogni caso è ormai ovvio che la morte di Zoe e gli anni di carcere di Oscar siano legati alla vicenda di Tim Kono.
Mabel spiega a Oscar dove è diretta e perché, e l’amico decide di accompagnarla in macchina. Ritornati all’Arconia, i due si mettono in viaggio, ed è proprio in questo frangente che Charles e Oliver li vedono partire insieme. Scopriamo quindi che l‘uomo visto da Charles durante l’evacuazione altri non era che Oscar. Mabel non ha ancora collegato che l’outfit dell’amico è lo stesso del sospettato misterioso, e sale in macchina senza fare domande.
A questo punto comincia un divertente inseguimento, immancabile per ogni crime che si rispetti. La serie ne approfitta per soffermarsi maggiormente sui personaggi, mostrandoci come Charles si sia legato a Mabel e stenti a credere che la ragazza possa c’entrare qualcosa. L’affetto provato nei suoi confronti sembra offuscare la sua capacità di giudizio, e Oliver prova in tutti i modi a farlo ragionare. Nel frattempo Mabel e Oscar ritrovano l’amicizia perduta, ma mentre la ragazza è intenzionata a scoprire la verità su Tim Kono, Oscar vorrebbe semplicemente godersi un pomeriggio insieme dopo 10 anni di prigionia, senza pensare al passato e al dolore e con la voglia di ricominciare una nuova vita.
Durante il viaggio Oscar suggerisce a Mabel che forse l’indizio di Tim non conduce al commerciante di gioielli, bensì allo studio di tatuaggi del cugino della ragazza dove i quattro si erano fatti incidere insieme una balena stilizzata sulla pelle. Le iniziali del negozio di gioielli e quelle del cugino di Mabel sono effettivamente le stesse, e la ragazza comprende di aver sbagliato a cogliere l’indicazione dell’amico. I due, quindi, cambiano destinazione e si dirigono allo studio del tatuatore.
Charles e Oliver raggiungono i due e irrompono nello studio per scoprire cosa sta succedendo. Mabel svela la verità ai due uomini e spiega di non aver detto nulla per paura di essere sospettata. Charles accusa Oscar di essere salito al piano di Tim Kono durante l’evacuazione, la stessa notte del suo ritorno a casa dal carcere. Il ragazzo, messo alle strette dall’insistenza dell’uomo, rivela di aver effettivamente cercato di entrare in casa di Tim per incontrarlo, ma di essere subito fuggito dopo aver sentito uno sparo proveniente dall’interno dell’appartamento.
La spiegazione di Oscar sembrerebbe scagionarlo dalla lista dei possibili sospetti, ma lo conosciamo ancora troppo poco per esserne sicuri. Se c’è una cosa che i crime insegnano è di non fidarsi, neanche degli insospettabili, e di non abbassare la guardia.
La quinta puntata di Only murders in the building si conclude con una rivelazione da parte del tatuatore: Tim Kono, poco tempo prima, gli aveva confessato di aver paura di essere ucciso, dal momento che stava cercando di far chiudere un venditore di gioielli sul mercato nero. Mabel, allora, mostra agli altri i gioielli trovati nell’appartamento del ragazzo, avvalorando le parole del tatuatore e trascinando tutti e 4 in un mistero ancora più grande.
Le cose sembrano complicarsi in Only murders in the building. Spostando l’azione al di fuori dell’Arconia si ha una sensazione diversa rispetto all’inizio, quando la serie sembrava più una sit-com (solo a livello di ambientazione). Le nuove situazioni e i luoghi in cui si trovano i personaggi rendono l’atmosfera meno famigliare rispetto ai primi episodi, facendoci percepire l’esistenza di un quadro molto più grande di quello che ci aspettavamo. Seppure sia una cosa molto positiva per la componente crime e mistery della serie, c’è la sensazione di aver perso ciò che caratterizzava la serie, ovvero le indagini all’interno dell’Arconia. La serie è cominciata con l’intenzione di indagare sui condomini del palazzo, virando poi a metà verso le classicità del genere e abbandonando, forse momentaneamente, ciò che la rendeva unica.
In ogni caso la serie rimane molto godibile, e ci sono ancora misteri importanti su cui giocare per creare un colpo di scena da lasciare a bocca aperta. Come al solito non ci resta che aspettare il prossimo martedì per i prossimi aggiornamenti sui misteri dell’Arconia.
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