Scritto e diretto da Neil Marshall, The Descent (2005) è una piccola perla nel panorama horror che, con i suoi scarsi 5 milioni di budget, dimostra come sia possibile mettere in piedi una storia forte, a tratti shoccante, attraverso l’eccellente gestione della regia. Niente effetti speciali da capogiro, niente ambientazioni gargantuesche: solo una grotta, sei donne e il buio. Un’avventura iniziata per la passione degli sport estremi si trasforma in una trappola quando, a seguito di un crollo, le sei protagoniste si ritrovano intrappolate nel sottosuolo assieme a misteriose creature.
The Descent non gode dell’incipit più originale, ma subito si lascia lontani i cliché a cui lo spettatore medio è abituato. Le protagoniste, tutte donne, spesso svampite e indifese nell’immaginario horror, poco alla volta diventeranno sempre più ferali, animalesche, abbandonando pian piano l’umanità in cambio di un forte spirito di sopravvivenza. Il film è un pugno allo stomaco, feroce, crudo e a tratti grottesco, senza fare sconti di alcun genere.
Il buio, forse la paura per eccellenza, in The Descent è a tutti gli effetti buio: non si vede nulla, niente illuminazioni artificiali per aiutare lo spettatore, ma semplice e inquietante buio pesto, tagliato di tanto in tanto dalle torce, gettando lo spettatore nelle stesse condizioni delle protagoniste. L’ottima regia gioca costantemente con la luce, mostrando poco, parzialmente e d’improvviso (come la meravigliosa scena del fotografo nel primo Saw di James Wan, ora al cinema con Malignant) facendo arrivare a immaginare di aver visto qualcosa piuttosto che dare certezze.
Quello che può sembrare un semplice slasher, è in realtà molto di più, portando in scena non soltanto la violenza e lo splatter, ma soprattutto nella seconda parte della pellicola, anche la psicologia dei personaggi. The Descent è una discesa tanto fisica quanto metaforica negli inferi, portando le sei donne a far riemergere vecchi dissapori e rancori, in un clima terrificante e vendicativo, senza fronzoli buonisti o consolatori, che sarebbero totalmente fuori luogo.
Parlare di The Descent come un classico dell’horror moderno è d’obbligo e la visione è fortemente consigliata anche agli spettatori più navigati, ben consci del fatto che il film non lascerà sfuggire alcuna occasione per angosciare e turbare, con una tensione costante e un ambiente claustrofobico che senza alcun dubbio sarà in grado di restituire emozioni forti e viscerali.
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