Doppiaggio o originale? Una scelta che può modificare “l’anima” di una serie tv
Il mondo della cinematografia italiana possiede team di doppiatori di altissimo livello. Con toni di voce che si adattano ad ogni tipo di attore, sono in grado di dare vita ad un ampio ventaglio di personaggi di pellicole e serie tv.
Può però la scelta tra doppiaggio o originale modificare l’anima di una serie tv?
Premetto che sono una grande fan dei film in lingua originale. Credo che la voce dell’attore sia in grado di donare sfumature di gran lunga più realistiche all’opera cinematografica e che, grazie all’originale, non si debbano sentire sempre le stesse voci che doppiano così tante serie tv differenti, privandole spesso di autenticità. Chi è cresciuto a pane e televisione riesce sicuramente ad individuarle facilmente e sono sicura che tra di voi ce ne sono molti capaci di farlo. Ed è una capacità di tutto rispetto!
Però, nella mia “carriera” di accanita fruitrice di pellicole e telefilm, ammetto di aver avuto modo di apprezzare anche l’altro lato della medaglia e di gradire maggiormente, udite udite, il doppiaggio rispetto all’originale.
Mi è capitato con la serie tv “Una mamma per amica“, una delle più apprezzate e più viste agli inizi del 2000. Sono cresciuta ascoltando la divertentissima voce di Giuppy Izzo che doppia il personaggio di Lorelai Gilmore e quella di Myriam Catania che presta la sua voce alla dolce e studiosa Rory. Per curiosità, quando ne ho avuto modo, ho cercato di guardare qualche episodio in originale ed è stato per me un completo disastro: voce grave di Lorelai che non si sposava alla divertente mimica facciale di Lauren Graham come quella della Izzo che, a mio avviso, si divertiva sicuramente tanto a doppiare un personaggio così frizzante.
Stessa cosa per Rory. Sono sicura che i fan non avranno molto apprezzato neanche il cambio di guardia avvenuto nel corso della sesta stagione, quando Rory venne doppiata per qualche episodio da Federica De Bortoli, a seguito di un incidente che impedì alla Catania di continuare col doppiaggio. Seppur brava, non era Miriam Catania. Non era la nostra Rory!
Se con le ragazze Gilmore la nostra versione supera l’originale, in altre il doppiaggio raggiunge livelli di eccellenza, come ad esempio con un’altra commedia americana, New girl, in cui le voci sono così simili che la preferenza dell’una o dell’altra versione rientra semplicemente tra i gusti personali.
Esiste però un ramo in cui vi consiglio vivamente di preferire l’originale al doppiaggio: le serie tv spagnole. La voce grave della lingua spagnola rende alla perfezione la suspense di alcuni telefilm famosi come “La casa di carta” o “Grand Hotel”, restituendo una storia più credibile e avvolgendo lo spettatore con il suono intenso di questa bellissima lingua latina.
Se ne avete la possibilità, datele una chance, non ve ne pentirete.