È stata rilasciata il 13 Agosto la nuova stagione della serie tv spagnola, Valeria, in onda su Netflix, a grandissima richiesta dopo i primi otto episodi della prima stagione.
La serie tv, adattamento dei romanzi rosa di Elísabet Benavent, “Nei panni di Valeria” ha ottenuto un grandissimo successo sulla piattaforma di streaming, ma perché una serie così apparentemente banale, è piaciuta tanto?
Valeria (Diana Gómez), sull’orlo dei 30 anni, ancora non sa cosa vuole esattamente dalla vita; il lavoro è un completo disastro e la sua vita sentimentale lo è ancora di più. L’unica certezza della sua vita è la scrittura e… le sue tre grandi amiche: Lola (Silma López), Carmen (Paula Malia) e Nerea (Teresa Riott).
La prima stagione, andata in onda nel 2020, in pieno Lockdown, inizia con una descrizione della sindrome dell’impostore, che la narratrice, nonché protagonista, si auto-attribuisce, e che diventerà il titolo del suo romanzo “L’impostora”.
Altro grande protagonista, il romanzo di Valeria, racconta la sua vita sentimentale a 360 gradi, fin troppo quasi, dal momento che all’improvviso si converte in un romanzo a luci rosse, in cui il marito assume un ruolo di coprotagonista che non ci si aspetterebbe, mentre l’amante diventa il grande eroe, in grado di salvare la ragazza dalla monotonia matrimoniale.
Al termine della prima stagione, il risultato è di confusione totale: chi sceglierà Valeria? E soprattutto, accetterà di pubblicare il suo romanzo sotto un nome di copertura che non sia il suo?
Le risposte non tardano ad arrivare già nelle primissime puntate della seconda stagione. Valeria è intenzionata a firmare con il suo nome il suo lavoro, sempre appoggiata dalle amiche, le cui vite vengono raccontate in parallelo con la stessa importanza riservata alla protagonista principale, e che risultano altrettanto contorte. Sulla sua vita sentimentale, Valeria, ha ancora le idee confuse, fino alla fine, mentre osserva le sue amiche prendere in mano le loro.
Il successo di Valeria si può attribuire alla sua forte e innata componente femminista; la serie tv mette in scena un punto di vista quasi esclusivamente femminile, dando spazio alle loro voci, alla loro capacità di indipendenza e di forza, a come una donna diventa una professionista e, intanto, è in grado di mantenere viva la propria vita privata e sentimentale (è il caso di Carmen) o della libertà di Lola e e allo stesso tempo la sua fragilità; per non dimenticare la determinazione di Nerea nelle scelte di vita.
Le donne sono protagoniste di una fantastica messa in scena di piaceri, senza limitazioni né vergogna, anche in maniera sessualmente esplicita.
L’amicizia tra donne è la chiave della risoluzione di tutti i problemi delle 4 protagoniste; la loro unione è quasi viscerale e la dipendenza l’una dall’altra risulta quasi irreale. Eppure, è davvero bellissimo vedere come possa esistere una tale complicità che vada al di là delle semplici relazioni di coppia, alle quali si è continuamente sottoposti.
L’amore per sé, questo ci insegnano le ragazze della serie tv; per quanto siano incasinate nelle loro esistenze e nei legami sentimentali, non dimenticano mai di lanciare un messaggio che non ha bisogno di traduzioni e non lascia spazio a interpretazioni differenti: amati sempre prima tu!
Infine, un episodio intero, viene dedicato a “non una di meno” il movimento che si batte per le donne vittime di violenza. L’episodio inizia proprio con le quattro amiche che si salutano e, tornando verso le loro rispettive abitazioni, prendono strade diverse. Ognuna, in modo diverso, si sente in pericolo nella strada di ritorno e, alla fine, una volta a casa, tutte scrivono il fatidico messaggio “Sono a casa!”. Poco prima della sigla compaiono sullo schermo una moltitudine di messaggi di questo genere, che le donne sono costrette ad inviare alle proprie amiche, ogni giorno, quando rincasano. Non è la normalità, e gli autori della serie tv ci tengono a sottolineare il problema. “Non è normale che sia normale”.
Non manca la sensazione di leggerezza latina, in questa nuova stagione ancora più accentuata. La Spagna è la vera protagonista della serie tv, i costumi, le abitudini, la cultura latina, impregnano ogni episodio.
Valeria è tutta spagnola, dall’inizio alla fine, guardandola sembrerà di trovarsi a passeggiare per le strade di Madrid e, con un po’ di fantasia, potrai immaginarti lì con le ragazze, a fare il giro dei bar della capitale, alla ricerca della migliore tortilla de patatas.
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