What If…? episodio 3 un divertente, paradossale e tortuoso thriller. Recensione
L’episodio 3 della serie animata What If…? dei Marvel Studios è un divertente, paradossale, tortuoso thriller che ruota attorno al capo dello SHIELD Nick Fury mentre cerca di capire chi esattamente sta facendo fuori i suoi candidati all’Iniziativa Avengers, prima che abbiano avuto la possibilità di unirsi alla squadra. (*Attenzione spoiler in vista*)
All’inizio l’episodio sembra far riflettere su cosa sarebbe successo se la maggior parte degli Avengers (meno Capitan America) fossero stati uccisi prima della battaglia di New York, però poi scopriamo che il vero ” What If…?” in questo caso è, cosa sarebbe successo se Hope van Dyne fosse entrata nello SHIELD e fosse morta in servizio. Bene, tenendo ben presente questo dettaglio andiamo a scavare in profondità nella terza puntata di What If…? E se… il mondo perdesse i suoi eroi più forti?
Per apprezzare completamente questo episodio avrete bisogno di aver visto tutta la Fase 1 del Marvel Cinematic Universe, oltre a Ant-Man, anche Captain America: The Winter Soldier, ma andiamo con ordine.
Mai come in questa occasione consiglio di vedere la puntata in lingua originale, se preferite (tanto ne vale la pena) guardatela prima in italiano e poi riguardatela in lingua originale così non vi serviranno nemmeno i sottotitoli. Tornano a riprendere i loro personaggi del MCU Samuel L. Jackson come Nick Fury, Jeremy Renner come Occhio di Falco, Michael Douglas come Hank Pym, Tom Hiddleston come Loki, Clark Gregg come agente Coulson, Frank Grillo come Crossbones, Mark Ruffalo come Bruce Banner e Jaimie Alexander come Lady Sif.
Al posto di Scarlett Johansson c’è Lake Bell, che dà voce la Poison Ivy nella spettacolare serie animata della DC, Harley Quinn. A sostituire Robert Downey Jr. come Tony Stark c’è Mike Wingert, e non è la prima volta – ha interpretato Iron Man in Avengers Assemble, Spider-Man, Guardiani della Galassia e Gli Avengers del futuro. Stephanie Panisello (Resident Evil: Infinite Darkness) è Betty Ross e il generale Ross è Mike McGill e non William Hurt. In italiano ritroverete tutte le voci dei doppiatori originali.
Cosa succede di diverso? Partendo da Iron Man 2, Nick Fury e Natasha Romanoff iniziano i loro tentativi di portare Tony Stark nello SHIELD, ma invece di aiutarlo a combattere i sintomi di avvelenamento del nucleo di palladio nel suo reattore, sembrano ucciderlo accidentalmente con la stessa iniezione. Natasha viene arrestata da Brock Rumlow e dai suoi scagnozzi, ma fugge facilmente.
Intanto nel deserto, l’agente Coulson trova il Mjolnir, ma mentre Occhio di Falco punta il suo arco su un Thor che si avvicina al martello, il suo dito “scivola” e lui uccide il Dio del Tuono con una sola freccia. Occhio di Falco muore poco dopo.
Nel frattempo, Natasha rintraccia Betty Ross per cercare di capire le cause della morte sospetta di Tony. Betty esamina l’antidoto e la siringa, Bruce Banner si nasconde nel suo laboratorio e Natasha lo scopre. Bruce Hulks esce dal suo nascondiglio e improvvisamente si trova nel mezzo di un’imboscata guidata dal Generale Ross.
La morte di Thor ha attirato Loki e un esercito asgardiano che minaccia di invadere la Terra. Fury stringe un accordo con Loki, sperando di scoprire il responsabile di tutti gli omicidi prima che Loki proceda con i suoi piani malvagi per distruggerla.
Con l’aiuto di Loki e il suggerimento cruciale datogli da Natasha prima di morire, Fury si reca alla tomba di Hope van Dyne aka Wasp, che in questa linea temporale è diventata un agente SHIELD ed è morta in missione. Possiamo concludere che in questo universo è stata Hope ad andare a Odessa invece di Natasha in una missione mortale descritta in Captain America: The Winter Soldier. Natasha era stata incaricata di scortare un ingegnere nucleare fuori dall’Iran durante la missione, ma quando arrivò a Odessa fu attaccata da Bucky Barnes, lui le sparò allo stomaco e uccise l’ingegnere che era con lei.
Fury (e Loki travestito da Fury) affrontano l’assassino sulla tomba di Hope – è Hank Pym! È tremendamente consumato dalla vendetta dopo aver perso sia Hope che Janet nelle missioni dello SHIELD. Hank non è nella sua solita tuta da Ant-Man ma ha quella di Yellowjacket; ha ucciso gli aspiranti Avengers dopo essere impazzito dal dolore.
Il risultato finale: bene ma non benissimo! È un classico racconto alla What If… perché utilizza un colpo di scena molto banale per mostrare quanto tutto sarebbe potuto andare male con la giusta alterazione. Loki tradisce Fury e invade la Terra, portando a termine i suoi “gloriosi propositi” e Fury utilizza il cercapersone di Captain Marvel in un ultimo tentativo di ribaltare la situazione. L’episodio si conclude mentre lui e Carol Danvers esplorano la zona dove Steve Rogers è stato sepolto nel ghiaccio per decenni.
Ma come dicevo, non è tutto male, ci sono stati anche un sacco di piccoli grandi momenti in questo episodio. Le morti improvvise degli Avengers sono state tutte ugualmente scioccanti, ma la morte di Natasha ha colpito maggiormente dal punto di vista emotivo. Probabilmente perché è stata presente per la maggior parte dell’episodio come il più fidato agente dello SHIELD, ma anche perché è morta nella Sacra Timeline e questo non era nei suoi piani. Natasha se n’è andata combattendo, naturalmente, ma sembra che l’abbiamo persa tre volte adesso, grazie al suo recente canto del cigno con Black Widow.
I dialoghi di Coulson nell’episodio sono stati fantastici! Clark Gregg è sempre bravissimo, quindi è difficile scegliere tra la sua descrizione di Thor – “signore, è bellissimo” – e la sua confessione della password – “Hashtag-Steve-Steve-Steve-i-Heart-Steve-0704”. In qualsiasi linea temporale, Coulson sarà sempre meraviglioso. Alcune cose non cambiano mai.
Per niente male anche la rivelazione di Hank come Yellowjacket, probabilmente alcuni spettatori troveranno incredibile la possibilità che Hank abbia ucciso tutte quelle persone ma è proprio questo il gioco su cui si basa What If…, tra l’altro Hank è sempre stato un belligerante duro. Hope era l’unica ragione della sua vita in questo mondo, quindi è abbastanza facile credere che il suo rancore verso l’organizzazione si sarebbe intensificato sulla scia della morte della figlia.
In conclusione la serie What If… si sta rivelando davvero un buon prodotto e ogni episodio ha il suo perché. Merita la visione? Per me sì.