Siamo vittime delle apparenze,”Il mistero Henri Pick” di David Foenkinos
Siamo vittime delle apparenze, a dimostrarcelo, nel 2017 usciva per Mondadori “Il mistero Henri Pick”, best seller dello scrittore francese David Foenkinos.
Con sfumature leggermente thriller, la storia è incentrata sulla comparsa di un misterioso libro scritto da un misterioso signore che, a detta di tutti, a cominciare da sua moglie, non ha mai toccato una penna in vita sua. In un modo o nell’altro, però, il libro finisce per scalare le vette delle più importanti classifiche letterarie della Francia, creando attorno a sé un seguito senza precedenti.
“Il mistero Henri Pick“ si apre con un antefatto che occupa interamente la prima parte del volume. Di preciso siamo a Crozon, un paesino francese della Bretagna, in cui vive tra gli altri un appassionato libraio di nome Jean-Pierre Gourvec. È molto accurata la descrizione che viene fatta di Gourvec, soprattutto per quanto riguarda la sua introversa personalità. “Gourvec era un individuo buono e riflessivo, attento al significato e al peso delle parole. Bastava trascorrere qualche minuto in sua compagnia per superare la prima e ingannevole impressione: sembrava un uomo capace di autocontrollo”.
Sin da subito vengono narrate le circostanze che hanno dato alla luce il suo progetto dei “manoscritti rifiutati”. Infatti, ispirandosi a uno scrittore americano, Jean-Pierre rinnova la biblioteca in cui lavora accogliendo i libri che sono stati rifiutati dagli editori. Libri che, pur non avendo visto la luce, hanno pari dignità di quelli che invece sono stati fortunatamente pubblicati.
Infine, non trascorrono molti capitoli che facciamo anche la conoscenza della protagonista, Delphine Despero. Di lei sappiamo che ha la capacità di “intuire le pulsioni più profonde che animano un testo”; Delphine infatti è una giovane editor, sempre in grado di captare nuovi potenziali talenti letterari. Della sua personalità sappiamo che è “una perfetta via di mezzo tra una colta sognatrice e una donna ancorata alla realtà”. Delphine inoltre non può esistere senza il suo lavoro, che è lo specchio del suo animo, perché “il suo mestiere la appassiona al punto di viverlo in maniera infantile, come una bambina alle prese con una caccia al tesoro in giardino”.
Generalmente il libro ci dà uno spaccato dell’ambiente editoriale e intellettuale: vengono illustrate le dinamiche che si creano alla presenza di nuove pubblicazioni o recensioni letterarie, passando per le vendite in libreria, grazie a un continuo spostarsi tra Parigi e Crozon. Tutto questo non può che confermarci la stretta conoscenza che Foenkinos ha del suo ambiente, la sua autentica passione per l’editoria oltre che per la scrittura, ma anche la realtà che viviamo tutti i giorni. Siamo vittime delle apparenze, è questo il messaggio che l’autore infatti vuole trasmettere; spesso diamo più importanza alla forma che al contenuto, travolti dallo stupore iniziale e disinteressati ad approfondire quello che ci capita.
Non sono poche le digressioni del narratore – esterno, onnisciente – in questo libro. Non dobbiamo, tuttavia, immaginarci degli incisi lunghi decine e decine di righe: spesso, anzi, le digressioni sono brevi note posizionate in fondo alla pagina e precedute da un piccolo asterisco, allo scopo di isolare dal testo ulteriori precisazioni. Tutto ciò evidenzia che il narratore ha molto a cuore i personaggi di cui parla, come se le sue parentesi fossero un tentativo di avvicinarci ancora di più ai loro stessi pensieri, in un dialogo diretto con noi lettori che sembra trascendere la carta stampata e materializzarsi in un incontro faccia a faccia.
Il libro inoltre è pervaso da una profonda dose di umorismo, il quale strappa ben più di un sorriso durante la lettura. La narrazione nel complesso procede fluidamente, basata su una sintassi tendenzialmente paratattica che agevola il ritmo di lettura. Le ambientazioni, ora urbane, ora rustiche, rispecchiano non tanto lo status sociale dei personaggi quanto le loro emozioni; anzi, sono proprio i paesaggi, naturali e artificiali, a fornirci un affresco apposito della loro interiorità. Insomma, la Bretagna, con il suo mare e la sua estrema tranquillità, la fa da padrone, e ci infonderà il desiderio di fare le valigie e catapultarci nella sua calma quotidianità (proprio come succede nella storia alle persone che leggono quel misterioso libro…).