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Tutti gli episodi di Black Mirror classificati dal peggiore al migliore

Dopo cinque stagioni, uno speciale di Natale e un innovativo film interattivo, (con la speranza che arrivi anche la sesta stagione) Black Mirror è diventato uno dei più grandi spettacoli di Netflix da quando la piattaforma di streaming ha acquisito i diritti dalla rete televisiva britannica Channel 4. La serie, creata da Charlie Brooker e dalla produttrice Annabel Jones, è una rivisitazione in chiave moderna dei classici show antologici come The Twilight Zone, che esamina l’impatto involontario della tecnologia sul nostro modo di vivere nel consueto modo oscuro, giocoso e talvolta edificante di Brooker. Sia che abbiate già visto tutti gli episodi o che stiate solo cercando di recuperare qualche classico di Black Mirror, abbiamo classificato tutti gli episodi dalla prima alla quinta stagione. Ecco la nostra classifica definitiva.

Troverete gli episodi più emotivamente complessi, tecnologicamente brillanti e terrificanti della serie antologica di Charlie Brooker e Annabel Jones, ognuno di questi si spinge al limite di ciò che Black Mirror può fare, in alcuni casi anche sfidando la narrazione televisiva. Una premessa importante da fare è che tutto Black Mirror è un capolavoro, ma questa è la lista definitiva.

23. White Christmas (2014 Special)

Nonostante tutto il suo successo, una delle cose migliori di Black Mirror è la sua capacità di lanciare dei relativi sconosciuti in ruoli da protagonista. Vedrete molte facce conosciute, ma è improbabile che conosciate i nomi. Entra in scena Jon Hamm. Fan dello show fin dall’inizio, Hamm ha voluto congratularsi con Charlie Brooker di persona, come risultato dell’incontro è stato scelto per essere il protagonista per il primo (e unico) speciale di Natale dello show. In poche parole, Hamm è troppo famoso per Black Mirror. Purtroppo l’episodio manca di un’idea abbastanza buona per tenere insieme la trama, il risultato è disarticolato e frammentario, così il brillante colpo di scena finale arriva troppo tardi. Anche se per apprezzarlo al massimo merita una seconda visione.

22. Smithereens (Stagione 5, episodio 2)

La versione di Black Mirror di un dramma poliziesco britannico. Smithereens racconta la storia di Chris (Andrew Scott), un uomo che non può fare a meno di incolpare i social media per il momento più tragico della sua vita. E questo è tutto. La trama fin troppo leggera è appena sufficiente fare in modo che l’episodio scorra da una scena all’altra e nonostante sia basato su una situazione di ostaggio, non si sente mai il peso della posta in gioco.

21. White Bear – Orso Bianco (Stagione 2, episodio 2)

Per metà inquietante thriller zombie e per l’altra metà un atto d’accusa contro il desiderio della società per la punizione pubblica, “White Bear” ha uno dei colpi di scena più imprevedibili di qualsiasi episodio di Black Mirror. Il dialogo scarno e l’ambientazione desolata creano un’atmosfera che riflette l’isolamento provato dalla protagonista, Victoria, interpretata da Lenora Crichlow. Per la maggior parte della durata questo episodio attinge a piene mani ai film horror, ma i primi due terzi mancano di emotività e sono solo la preparazione per il devastante atto finale del film. In definitiva, ‘White Bear’ finisce per essere un episodio non ben equilibrato a cui manca una mano da giocare e lo fa in uno scoppio finale di violenta catarsi.

20. Men Against Fire – Gli uomini e il fuoco (Stagione 4, Episodio 5)

Black Mirror a volte è colpevole di bloccarsi su un’idea o un concetto interessante senza un’intera storia a supporto. Gli uomini e il fuoco è uno di questi episodi. Il suo avvertimento sul potenziale uso improprio della tecnologia in guerra è valido e interessante, ma è difficile da raccontare nello spazio di un episodio televisivo di 50 minuti. Il colpo di scena finale è sufficientemente cupo come vuole la tradizione di Black Mirror, ma non si può fare a meno di interrogarsi sul contesto più ampio della storia e del suo personaggio centrale.

19. Vota Waldo! (stagione 2, episodio 3)

Questo episodio di Black Mirror si è preso del tempo per raccontare la storia. Ambientato nel bel mezzo di un’elezione, Vota Waldo! racconta la storia di Jamie (Daniel Rigby), un comico dietro un puerile orso animato che inaspettatamente si trova ad avere un impatto fuori misura sulla politica nazionale. All’epoca, questo episodio sembrava mancare di una base solida e gettava in aria qualche idea di troppo senza averla sviluppata abbastanza, ma con il beneficio del senno di poi – e l’elezione di un certo presidente degli Stati Uniti – ancora una volta è la realtà, e non Black Mirror, che ha trovato il suo lato peggiore.

18. Rachel, Jack e Ashley Too (Stagione 5, Episodio 3)

Se fosse stato fatto bene, ‘Rachel, Jack and Ashley Too’ avrebbe potuto essere uno dei migliori episodi di Black Mirror. Brooker ha intrapreso un genere completamente nuovo con questo dramma adolescenziale tinto di allusioni alla musica pop ormai insipida, sui manager sfruttatori e sui fan suggestionabili. Miley Cyrus interpreta Ashley, una pop star che – per una ragione o per l’altra – ha trasferito la sua personalità in alcune bambole futuristiche. L’episodio non riesce mai ad affrontare veramente la tecnologia in questione e non si capisce mai se vuole essere una presa in giro sui film per adolescenti o solo un misero simulacro del genere.

17. Bandersnatch (film interattivo del 2018)

Bandersnatch riesce a essere contemporaneamente brillante e sottotono. Charlie Brooker ha scelto per la sua avventura televisiva ben cinque finali dettati dalle scelte che farà lo spettatore. All’inizio, la novità di controllare la storia è eccitante, soprattutto perché – in vero stile Black Mirror – prende numerose svolte oscure. L’ambientazione degli anni ’80 è perfetta e c’è il seme per una grande storia, ma alla fine la novità non supera la narrazione e dimostra perché la TV è un formato lineare.

16. Striking Vipers – Il Morso della Vipera (Stagione 5, Episodio 1)

Probabilmente l’episodio più spinto di Black Mirror, Striking Vipers inizia con una premessa intrigante – cosa succede quando il sesso VR è valido tanto quanto quello reale – ma non riesce ad esplorare le allettanti domande che questo solleva sulla sessualità umana. L’episodio ottiene punti extra per il mondo VR in stile Street Fighter, reso con un brillante colore da videogioco, ma risulta piatto dopo un finale inconcludente dove questo nuovo intrigante mondo sexy viene richiuso nella sua scatola.

15. Metalhead (Stagione 4, Episodio 5)

Questo episodio racchiude tutta la paura che i social media hanno mostrato con i video della Boston Dynamics, poiché ‘Metalhead’ vede gli umani in fuga da cani robotici assassini che vagano per la campagna. Lo stile e la direzione dell’episodio si distinguono, girato in bianco e nero capace di evocare con successo i classici film horror. È teso, elettrizzante e veramente spaventoso, ma il colpo di scena finale sminuisce piuttosto il tono sinistro dell’episodio. Una menzione speciale deve essere fatta per il momento in cui un cane robot prende un coltello da cucina e lo fa girare minacciosamente.

14. Giochi pericolosi (Stagione 3, episodio 2)

A Charlie Brooker piacciono i videogiochi e ‘Giochi pericolosi’, come suggerisce il titolo, è tutto sui videogiochi. Un videogioco in particolare: Resident Evil. Ci sono il geniale sviluppatore di giochi giapponese; la casa infestata; un personaggio chiamato Redfield (Chris, non Claire) e persino copertine di Edge nascoste sullo sfondo. La familiarità di Brooker con l’ispirazione per l’episodio mostra cenni culturali e ammiccamenti accuratamente mescolati in una trama vivace e creativa. Questa è una vera e propria lettera d’amore al genere dei giochi survival horror, raccontata con una sapiente dose di terrore alla Black Mirror.

13. 15 milioni di celebrità – Fifteen Million Merits (stagione 1, episodio 2)

Mandato in onda nel 2011, in un momento in cui X-Factor era al suo picco culturale, questo film sulla triste fine dei reality non è invecchiato troppo bene. Certo, la caricatura stridula di Simon Cowell è divertente, ma l’intero episodio manca della sottigliezza dei migliori giochi morali di Brooker. Black Mirror è al suo meglio quando ci si sente complici delle terribili scene che si svolgono davanti a noi. A meno che tu non sia un grande fan dell’intrattenimento del sabato sera, allora il dramma di 15 milioni di celebrità sembra qualcosa di già visto.

12. Arkangel (Stagione 4, Episodio 2)

L’unico episodio delle prime quattro stagioni di Black Mirror ad essere diretto da una donna, ‘Arkangel’ è uno dei meno futuristici e, di conseguenza, il più forte. Diretto da Jodie Foster, racconta la storia di una madre (Marie) che decide di impiantare un sistema di tracciamento in sua figlia (Sara) per monitorare la sua salute, il suo stato emotivo e anche censurare le cose che non vuole che i suoi giovani occhi vedano. A differenza di alcuni episodi che fanno un salto nel buio in mondi apparentemente ancora lontani da noi, “Arkangel” sembra che possa accadere proprio adesso. E questo rende la sua macabra conclusione ancora più agghiacciante.

11. Ricordi pericolosi – The Entire History of You (Stagione 1, Episodio 3)

Forse la più negativa delle storie romantiche di Black Mirror – anzi forse la più negativa delle storie che coinvolgono persone in una relazione – Ricordi pericolosi è un vero e proprio pugno nello stomaco. Come nella maggior parte degli episodi di Black Mirror, il mondo è riconducibile al nostro se non per un qualche dettaglio cruciale. In questo caso, alla maggior parte degli umani sono stati impiantati dei microchip in grado di registrare tutto ciò che vedono in tutta la vita e permette loro di riprodurre qualsiasi ricordo vogliano, ovviamente questo non porta a nulla di buono. Scritto da Jesse Armstrong – il creatore di Peep Show – questo è l’unico episodio di Black Mirror a non essere scritto o co-scritto da Brooker. Un esempio inesorabile di come la tecnologia può aiutarci ad auto-infliggere danni al nostro fragile ego umano, le situazioni in questo episodio iniziano male e finiscono molto, molto peggio.

10. Crocodile (Stagione 4, Episodio 3)

Una rivisitazione ancora più inquietante del genere noir scandinavo, “Crocodile” è ambientato in un mondo in cui le compagnie di assicurazione attingono ai ricordi delle persone per risolvere i reclami. Le cose iniziano male – con un incidente con omissione di soccorso – e da lì non fanno altro che degenerare. Sebbene la sceneggiatura originale avesse un uomo nel ruolo principale, Andrea Riseborough interpreta Mia, la sua vita perfetta si sgretola quando i suoi errori passati la travolgono. Girato in Islanda, con splendide riprese di vaste strade aperte e case solitarie, questo è uno degli episodi di Black Mirror più belli con una trama all’altezza. L’ultima scena, nel classico stile Black Mirror, sottolinea l’orrore di tutto con un po’ di black comedy.

9. Hang the DJ (Stagione 4, Episodio 4)

‘Hang the DJ’ è fantastico. Ci trasposta in un mondo strettamente controllato dove la gente si incontra grazie a un algoritmo. Si va ad appuntamenti decisi per te, si mangiano pasti scelti per te e si continuano le relazioni solo per un periodo di tempo predeterminato, che potrebbe essere di poche ore o di anni, tutto in nome della ricerca della coppia perfetta. Georgina Campbell e Joe Cole (famoso per Peaky Blinders) sono protagonisti davvero credibili, ma il finale è un po’ prevedibile. Mentre ‘San Junipero’ (di cui parleremo dopo) tocca la complessa moralità della morte e del consenso, ‘Hang the DJ’ è molto meno impegnativo, ma alla fine si guarda con gran piacere.

8. Torna da me – Be Right Back (Stagione 2, Episodio 1)

Il momento in cui Martha (Hayley Atwell) incontra la versione androide di Ash (Domhnall Gleeson) rimane uno dei più profondamente tristi e brillantemente riusciti momenti nella storia di Black Mirror. Questa storia sul dolore e l’amore usa un balzo di immaginazione fantascientifica per affrontare un problema molto contemporaneo: cosa fare con l’identità online di qualcuno quando muore. Quello che inizia come un commovente processo di lutto si trasforma presto, ovviamente, in macabro. L’unica cosa che forse potrebbe lasciare un po’ di amare in bocca di questo episodio è un finale che cerca di essere un po’ troppo filosofico. Ash, ovviamente, dovrebbe saltare dalla scogliera al 100%.

7. Odio universale – Hated in the Nation (Stagione 3, Episodio 6)

Anche se la trama di “Hated in the Nation” è assolutamente fuori dal panorama dalla fantascienza – coinvolgendo api robotiche impazzite che vengono coinvolte in un sadico complotto omicida – l’episodio se la gioca benissimo con un avvincente ritorno del tipico dramma crime britannico. Con una durata di 89 minuti è l’episodio più lungo di Black Mirror, ma non sembra, la trama procede in modo preciso e scorrevole, culminando in un incredibile colpo di scena che aggiunge una profondità che ad alcuni episodi manca. La trama inverosimile gioca a favore dell’episodio, impedendogli di sentirsi troppo moralista e trasformandolo in qualcosa che potrebbe far pensare due volte le persone prima di riversare odio sui social media, decidono di volta in volta quale sarà il nemico del giorno.

6. USS Callister (Stagione 4, Episodio 1)

Black Mirror da spesso il suo meglio quando ti lascia sbalordito con concetti provocatori legati a una tecnologia impazzita, ma “USS Callister” è più radicato nel mondo reale di quanto la sua impostazione fantascientifica suggerisca. Sì, l’antagonista Robert Daly crea un mondo virtuale in cui imprigiona e abusa degli avatar dei colleghi che lo hanno offeso, ma per lo più è un altro giovane arrabbiato che porta le sue lamentele in uno spazio virtuale, perché è incapace di affrontarle nel mondo reale. Il brillante sfondo ispirato a Star Trek conferisce alla storia una dimensione più grande, ma Daly & Co. ritraggono due lati della mascolinità tossica e i risultati degradanti. Il fatto che ‘USS Callister’ racconti questa storia in un modo morbosamente divertente, spesso terrificante, lo qualifica come uno dei migliori episodi di Black Mirror.

5. Zitto e balla – Shut Up and Dance (Stagione 3, Episodio 3)

Quando la gente ha iniziato a coprire le webcam dei loro computer portatili? Sicuramente da prima di ‘Shut up and Dance’, ma questo episodio decisamente cinico ha senza dubbio ispirato molti a prendere più precauzioni. L’impostazione è abbastanza semplice: un adolescente, Alex Lawler, viene ricattato da un hacker che lo ha ripreso dalla sua web mentre si masturbava. Ma il suo percorso si incrocia presto con altre vittime dell’hacker, tutte con le loro piccole imprudenze da nascondere. Gli eventi si sviluppano a rotta di collo mentre le vittime, sempre più disperate, danzano al ritmo dell’hacker, culminando in un finale così brutale che finirete per avere incubi sulle cose che non volete che i vostri amici e familiari sappiano.

4. Black Museum (Stagione 4, Episodio 6)

Questo è in assoluto l’episodio più discusso e controverso nella storia di Black Mirror. Diretto da Colm McCarthy di Peaky Blinders e Sherlock, ‘Black Museum’ è un distillato viscerale dell’ossessione di Brooker per il macabro. È anche la cosa più vicina a The Twilight Zone e Hammer House of Horror (Racconti del brivido), entrambi i quali sono stati fonte di ispirazione per il suo stile antologico. Nonostante sia spettacolare vedere un uomo devastato dalla tecnologia costretto ad affondare un trapano nel cranio di un senzatetto per raggiungere l’orgasmo, non si può fare a meno di pensare che questo si basi sullo shock per il gusto di scioccare. Un’escalation di incredibili storie vi tormenteranno fino a un finale davvero traumatico.

3. Caduta libera – Nosedive (Stagione 3, Episodio 1)

In una delle performance più riuscite di Black Mirror, Bryce Dallas Howard interpreta Lacie – una giovane donna ossessionata dalla sua valutazione in un mondo in cui le persone ricevono un punteggio in stelle per ogni interazione (questa valutazione influenza lo status sociale). Ambientato in una superficiale periferia americana piena di insipide tonalità pastello, anche se in realtà è girato a Città del Capo, ‘Nosedive’ è una grande risposta ai nemici di Black Mirror che scherniscono lo show dicendo sia troppo tetro o deprimente. Gli episodi di Black Mirror sono spesso rivisitazioni di un particolare genere, questo è lo stile di Brooker su un road trip movie, la crescente reputazione di Lacie la porta in un viaggio vorticoso attraverso l’America costellato di disavventure, in questo devastante percorso incrociare la strada con una grandiosa Cherry Jones. La penultima scena – anche se un po’ prevedibile – è una delle chiusure più interessanti dell’intera serie. Non per niente questo episodio si trova sul podio.

2. Messaggio al Primo Ministro – The National Anthem (stagione 1, episodio 1)

L’episodio che ha iniziato tutto, Messaggio al Primo Ministro (The National Anthem) ha stabilito il tono dell’universo di Black Mirror nei primi cinque minuti del corto, quando al primo ministro britannico viene detto che deve fare sesso con un maiale in diretta TV, o altrimenti affrontare l’esecuzione di un’amata ragazza rapita. All’epoca la trama sembrava così farsesca che era difficile riuscire a immaginare come Black Mirror sarebbe riuscito a conquistarsi la reputazione di anticipatore del futuro. Quattro anni dopo un libro di memorie del Tory Lord Ashcroft sostenne che David Cameron, politico britannico, Primo ministro del Regno Unito dall’11 maggio 2010 al 13 luglio 2016, mise il suo pene nella bocca di un maiale morto durante un bizzarro rituale universitario – una cosa di cui Brooker continua a sostenere di non essere stato a conoscenza – le credenziali di serie capace di predire il futuro furono definitivamente sigillate.

1. San Junipero (Stagione 3, Episodio 4)

Un bel po’ di cose sono cambiate quando Black Mirror si è spostato su Netflix e l’episodio ‘San Junipero’ ha probabilmente catturato al meglio questo cambiamento. La grinta e le sporcature (se si possono definire tali) a basso budget dei giorni di Channel 4 sono sostituita da una lucentezza da sogno americano. Il budget extra, naturalmente, ha significato set più elaborati e dettagliati, ma ha portato anche l’azione più vicina alla Silicon Valley, da dove molte delle trame di Black Mirror traggono ispirazione. Quello che però davvero distingue ‘San Junipero’ è l’abbandono della farsa macabra tipica dello show a favore di qualcosa di più umano. In breve: vi farà piangere di una tristezza profonda e dolorosa, piuttosto che inorridire di disgusto. Quest’episodio si apre anche a riflessioni esistenziali: la vita dopo la morte, il grande sogno contro la più grande paura. Persino un argomento tanto delicato trova spazio in una serie tv così importante. Un mondo virtuale costruito alla perfezione e impostato come palliativo alle sofferenze terrene. Archiviare esperienze, ricordi e sensazioni in un database. Poter ripercorrere gli anni migliori in compagnia di persone che in vita non si sono mai incontrate. Si tratta di un episodio impossibile da perdere. Si tratta della prima posizione.

Trovate tutte le 5 stagioni di Black Mirror su Netflix, siamo speranzosi di poter vedere anche la sesta, anche se ci sono un po’ di accordi che devono essere chiusi, per sapere tutto trovate le informazioni complete in questo articolo.

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