(*Attenzione in questo articolo ci sono spoiler su Sweet Tooth*).
L’unicità di Sweet Tooth rispetto a una distopia narrativa è rappresentata da una visione più gentile e speranzosa della fine del mondo, dove Madre Natura ha reclamato la terra e nuovi ibridi animali/umani sono sorti per riconnetterci con l’ambiente. Anche se milioni di persone sono morte a causa di un nuovo incurabile virus che è apparso nello stesso periodo degli ibridi.
Ma sono davvero collegati? O i resti dell’umanità stanno solo incolpando questi bambini per qualcosa su cui non hanno alcun controllo?
Le risposte a tutto questo possono essere trovate nei fumetti originali DC su cui si basa Sweet Tooth, ma l’adattamento di Netflix si atterrà a quel copione? La prima stagione ha già apportato alcuni enormi cambiamenti alla storia e sembra che le origini dell’Afflizione potrebbero essere raccontante nelle stagioni future.
Per la maggior parte della prima stagione la storia delle origini di Gus (Christian Convery) è stata solo accennata vagamente, inizialmente tutto quello che sappiamo è che non ci sono altri ibridi di cervo come lui. L’età di Gus suggerisce anche che è nato circa un anno prima che il virus iniziasse a colpire, questo lo renderebbe il primo ibrido mai esistito (per quanto ne sappiamo). Soltanto al settimo episodio apprendiamo che suo “padre” non è affatto suo padre, Richard (Will Forte) ha incontrato Gus solo dopo essere uscito per un appuntamento con Birdie (Amy Lynne Seimetz), una scienziata del laboratorio di ricerca di Fort Smith dove lui lavorava come inserviente. Quando i militari mettono improvvisamente a soqquadro il suo lavoro, Birdie affida a Richard il suo più grande esperimento, con il nome in codice Genetic Unit Series 1, o GUS in breve.
Per tenerlo al sicuro Richard porta Gus nel Parco Nazionale di Yellowstone e lo alleva come se fosse suo, ma alla fine della prima stagione, l’uomo soccombe al virus e Gus non è più al sicuro.
Il generale Steven Abbot (Neil Sandilands) e le sue forze militari catturano Gus insieme ad altri ibridi come lui per cercare di trovare una cura, ciò significa che i bambini devono essere sezionati dal dottor Aditya Singh (Adeel Akhtar), ma lui è riluttante a fargli del male, in particolare a Gus perché sembra più intelligente e “umano” degli altri.
Anche se Aimee (Dania Ramírez) e Jepperd (Nonso Anozie) iniziano a pianificare la loro missione per salvare questi bambini ibridi, la fine della prima stagione non porta alla liberazione di Gus, anzi, ci troviamo di fronte a un bel cliffhanger e scopriamo che Biride, la “madre” del ragazzo, in realtà è viva e vegeta e si trova in Alaska. Anche se non è stato confermato, è molto probabile che si trovi la lassù a lavorare su una cura per l’afflizione.
Come i fan del fumetto già sanno, l’Alaska è un luogo chiave in questa storia, che è direttamente collegata al virus, ma Sweet Tooth di Netflix rispecchierà le rivelazioni più stravaganti del fumetto?
(*Seguono spoiler sul fumetto Sweet Tooth.*)
La storia di Jeff Lemire ha tenuto nascoste le risposte ai più grandi misteri del fumetto per la maggior parte della sua durata, infatti, soltanto dal numero 26 sono state rivelate le vere origini del virus. E sono abbastanza incredibili!
I flashback prendono il via nel 1911 dove incontriamo un medico agli inizi della carriera chiamato James Thacker, è in missione al nord dove spera di trovare e salvare il fidanzato di sua sorella, un uomo chiamato Louis Simpson che è scomparso da mesi. Arrivato in Alaska, James viene a sapere che la nave della missione di Louis è stata abbandonata e non dopo poco scopre di una chiesa piena di cadaveri infestati dalla peste, ma le cose diventano ancora più strane quando l’uomo che stanno cercando finalmente appare.
Durante il suo periodo tra i nativi, Louis si è innamorato e alla fine è stato accettato dalla tribù, questo fino a quando non trova accidentalmente una grotta sacra in cui solo lo sciamano può entrare. All’interno Louis viene in contatto con le antiche ossa di persone ibride che si diceva fossero divinità in forma fisica, tra cui una con le corna, questo non doveva essere altro che Tekkeitsertok, il dio Inuit della caccia di cui il padre di Gus si vantava nei suoi scritti. Dopo aver trovato questi resti Louis cerca di mettere le cose a posto, ma è troppo tardi, il virus si è scatenato uccidendo tutti gli abitanti della zona. Venuto a conoscenza dell’accaduto, James decide di uccidere il figlio di Louis, un bambino ibrido che assomiglia a Gus.
Per un secolo questa piaga, che i locali dicono essere una punizione divina, rimane in qualche modo separata dal resto dell’umanità. Tutto cambia però quando Fort Smith (suona familiare?) si imbatte nella stessa grotta e decide di fare esperimenti sui resti, scatenando così la morte nel mondo, insieme a nuovi bambini ibridi come Gus.
Quindi, tecnicamente, gli ibridi non hanno causato il virus, anche se sono direttamente collegati ad esso e mentre le origini divine di questo fenomeno non sono tecnicamente “provate”, gli strani sogni e le visioni che Gus ha nel corso della serie, suggeriscono certamente che in qualche modo è collegato alla Tekkeitsertok. È lui stesso un dio? Questo sta alla vostra interpretazione.
Il numero finale agisce come una sorta di epilogo dove seguiamo il resto della vita di Gus fino all’età adulta e oltre, a questo punto gli umani sono praticamente estinti e gli ibridi sono subentrati al loro posto per proteggere una terra che è stata maltrattata da coloro che sono venuti prima di loro.
Io finale della storia di Gus è molto intenso e toccante, ma la serie seguirà questo stesso percorso? Il creatore Jeff Lemire ha detto: “Non posso immaginare la serie senza quella spedizione da inserire in un flashback nella storyline, perché ha influenzato così tanto la storia”.
Finora l’adattamento di Netflix ha evitato gli aspetti mistici della storia di Jeff e si è concentrato solo sulla scienza, a questo punto, visto quanti grandi cambiamenti i creatori hanno attuato, non dovrebbe sorprendere se le origini divine del virus fossero ignorate completamente a favore di qualcosa di più “realistico”, se così si può definire. In ogni caso è chiaro che Gus è stato creato direttamente dagli scienziati, precedendo così gli ibridi che seguiranno con la diffusione del virus.
Gli spettatori più attenti però avranno notato che l’ultima scena della prima stagione sul muro dietro Birdie nella base in Alaska, si vede una vecchia foto di una barca, ci sono anche dei vecchi documenti e alcune mappe in giro. Quella barca potrebbe essere la stessa che Thacker guidava nei fumetti? E questi scritti sono suoi? Se è così, allora la seconda stagione potrebbe benissimo immergersi in questi flashback e rivelare una causa simile per il virus. E se Netflix non vuole giocare con gli aspetti religiosi della storia, potrebbe facilmente ritrattare in modo che il virus sia solo un’antica malattia in cui gli scienziati si sono imbattuti e che hanno accidentalmente fatto scatenare. Non c’è bisogno di parlare di divinità di per sé, anche se c’è qualcosa di piuttosto magico nel finale fiabesco del fumetto originale.
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