Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani presentano le iniziative previste per il periodo autunno\ inverno 2021-2022: una serie di appuntamenti che toccano sfere visive e sensoriali diverse. Arte, design, astrazione, corpo, danza, virtualità, materialità sono al centro degli appuntamenti previsti. Caleidoscopica, Orizzonti del corpo e Vita materiale trasformeranno Reggio Emilia dandole una veste originale, contemporanea e multiforme.
Quando un primo periodo di attività registra importanti risultati positivi, la scelta migliore è proseguire e andare avanti sulla scia dell’entusiasmo e delle novità. Questo è ciò che sta progettando e mettendo in atto la Fondazione Palazzo Magnani che prepara Reggio Emilia a una stagione culturale all’insegna dell’arte e della creazione originale (di seguito gli eventi 2021 digitali).
La Fondazione chiude la XVI edizione di “Fotografia europea”, con le sue 23 mostre in 7 sedi espositive e luoghi pubblici cittadini, evidenziando un apprezzamento generale con oltre 28000 visitatori. Merito dell’approccio innovativo, delle costruzioni particolari che coinvolgono il pubblico a cielo aperto e, forse ma non solo, dell’Aspirasogni che accoglie i sogni di tutti i visitatori di Fotografia Europea riunendoli in un unico grande archivio dei sognatori. Fondazione Palazzo Magnani riparte da questo buon riscontro e propone un programma di mostre ed eventi per il prossimo autunno\ inverno 2021-2022: una serie di appuntamenti espositivi focalizzati sulla linea di confine tra linguaggi del contemporaneo abiteranno le due sedi espositive i Chiostri di San Pietro e Palazzo da Mosto, nel segno del dialogo e della sperimentazione. Palazzo Magnani invece rimarrà chiuso per lavori di ristrutturazione fino alla prossima primavera. Espressione artistica, linguaggio astratto e corporeo, materiali contemporanei, quotidiani sono i contenuti dei prossimi eventi, capaci di unire varie sfere sensoriali per trasmettere un messaggio, un significato.
Apre la stagione “Caleidoscopica. Il mondo illustrato di Olimpia Zagnoli” mostra personale di una delle illustratrici italiane di origine reggiana più note a livello internazionale, che sarà esposta negli spazi cinquecenteschi dei Chiostri di San Pietro, dal 24 settembre al 28 novembre 2021. Curata da Melania Gazzotti e organizzata da Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, Caleidoscopica è un percorso tra disegni, stampe, neon, tessuti, sculture in ceramica, legno e plexiglas e oggetti di uso comune, che ripercorre dieci anni di carriera della Zagnoli, artista che ha conquistato in pochi anni il mondo dell’editoria, della moda e della comunicazione con una cifra stilistica inconfondibile. Colori sgargianti, vividi, forme stilizzate e semplici, nessuna prospettiva ma semplicemente l’accostamento delle figure sullo spazio sono le note stilistiche di Caleidoscopica. Già solo il nome manifesta l’eccentricità e la vivacità delle opere, un caleidoscopio fantasmagorico di contatti cromatici, di illustrazioni, di luci, di ambienti disparati. Un insieme che cambia a seconda della disposizione ottica e del punto di vista. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Lazy Dog Press, casa editrice specializzata in illustrazione e grafica. Il libro presenta una sequenza di associazioni, un flusso di pensiero e connessioni immediate o misteriose tra le creazioni dell’artista. Per l’occasione verrà pubblicata un’edizione speciale del catalogo impreziosita da stampe fine art autografe in edizione limitata. Inoltre, Olimpia Zagnoli ha creato e disegnato per la sua prima antologica a Reggio Emilia un progetto site-specific: un “giardino di sculture” composto da sei coloratissime opere di grande formato, realizzate grazie al contributo della casa di moda Marella che, con le loro linee sinuose e i colori pieni e brillanti, troveranno collocazione nei Chiostri di San Pietro. La versatilità dell’artista trova ampio spazio in queste iniziative e rivela il suo lato personale, la sua visione della realtà nell’avvicendamento cromatico dei suoi soggetti, delle sue creazioni originali.
Altro evento di Fondazione Palazzo Magnani, questa volta in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, è il progetto “Orizzonti del corpo. Arte / Danza / Realtà Virtuale“ dal 12 novembre 2021 al 16 gennaio 2022, ospitato dalle stanze di Palazzo da Mosto di proprietà della Fondazione Manodori. Orizzonti del corpo mette in dialogo un percorso espositivo di arte contemporanea, a cura di Marina Dacci, con MicroDanze, istallazioni danzate da uno, due o tre interpreti in spazi ridottissimi e della durata di pochi minuti, ideate dal direttore generale e della programmazione della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, Gigi Cristoforetti. Tredici sono gli artisti contemporanei invitati: Leonardo Ankel Vandal, Bianco e Valente, Fabrizio Cotognini, Antonio Fiorentino, Silvia Giambrone, Gianluca Malgeri, Matteo Montani, Mustafa Sabbagh, Vincenzo Schillaci, Namsal Sedlecki, Sissie Giovanni Termini. Le loro opere, per vocazione e assonanze, creano un dialogo aperto con le sei MicroDanze dei cinque coreografi: Saul Daniele Ardillo, Ina Lesnanowski, Philippe Kratz, Angelin Preljocai, Diego Tortelli. Oltre alle giornate di esecuzione live dei danzatori, il progetto si arricchisce ulteriormente, per alcune performances, con la fruizione virtuale immersiva grazie alla tecnologia Oculus che sovverte completamente la percezione prossemica tra spettatore e danzatori. Il corpo, dunque, è messo al centro sia nella poetica delle opere d’arte e nelle performances sia nelle modalità di fruizione del pubblico. Il corpo come protagonista assoluto: fermo, in movimento, attraversato da luci e colori, coperto o svestito, da solo o in coppia. La bravura di tutti gli artisti sta anche nell’esercitare il proprio corpo in infinite modalità, in spazi diversi tra loro. L’obiettivo è tramettere una sensazione con un senso profondo e personale, che resti impressa nella memoria. Sculture, creazioni, persone vere e proprie divengono arte da ammirare e da seguire con l’occhio in punti di osservazione diversi. Anche il corpo del visitatore è chiamato in causa perché segue le performance stesse, ne coglie le sfumature, diviene libertà espressiva. Tramite lo spettatore l’esperienza di Orizzonti del corpo si fa penetrante, reale, coinvolgente tutta la sfera sensoriale, visiva, emotiva, spaziale e mentale. Una sperimentazione artistica a 360 gradi.
L’ultimo appuntamento invece valica i confini nazionali e si trasferisce a Bruxelles: l’importante produzione di Fondazione Palazzo Magnani dal titolo “La vita materiale. Otto stanze Otto storie” a cura di Marina Dacci, presentata nel 2018 a Palazzo da Mosto, dal 9 dicembre 2021 al 13 marzo 2022, giungerà nella capitale del Belgio presso gli spazi della CENTRALE for contemporary art col titolo “La vie matérielle”. La mostra, che verte sul legame tra arte e vita, intimità e socialità e sulla relazione sinestetica tra corpo e materia nel processo di produzione delle opere, è stata ripensata per lo spazio industriale belga e attualizzata con nuove produzioni. Le opere e la poetica delle 8 artiste italiane (Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Claudia Losi, Sabrina Mezzaqui) saranno affiancate a quelle delle 4 artiste che operano in Belgio (Lea Belloussovitsch, Gwendoline Robin, Lieve Van Stappen, Arlette Vermeiren) a cura congiunta di Carine Fol, direttrice artistica della Centrale, e di Marina Dacci. La mostra sarà accompagnata da un catalogo in quattro lingue che avrà lo stesso formato e concept della pubblicazione italiana uscita in occasione della mostra a Palazzo da Mosto. Il progetto espositivo è parte di una collaborazione tra la Fondazione Palazzo Magnani e CENTRALE for contemporary art, avviato con la mostra “Universo Dentro” di Sophie Whettnall nell’ambito di “Fotografia Europea” 2021. Un’ulteriore conferma della grande attenzione al contemporaneo della Fondazione Palazzo Magnani. Questa sorta di gemellaggio è in realtà una collaborazione unica che coinvolge personalità ed espressioni femminili diverse ma con punti di contatto e di sensibilità affini. La vita materiale diviene concretezza trasformata, materiali ripresi che assumono una posizione e una funzione nuova, impensata. La quotidianità del singolo in rapporto all’insieme, il concreto che muta in astratto, materia e fisicità in dialogo attraverso l’uso di oggetti, abbinamenti nuovi, colti dall’interiorità delle artiste. Un viaggio che unisce Reggio Emilia e Bruxelles dal punto di vista espressivo e intenzionale.
Fondazione Palazzo Magnani conferma la sua sensibilità al contemporaneo, proponendo un percorso espositivo ricco e variegato. Corporeità, colori, danza, design, multimedialità, immersione sensoriale sono le caratteristiche delle proposte per l’autunno\ inverno 2021-2022. Un programma culturale originale che vuole dare alla quotidianità forme e linguaggi diversi: un tono cromatico, un oggetto di vita comune, uno scorcio semplice sono trasformati, diversificati dall’origine per acquisire un senso diverso. Reggio Emilia non è la stessa se la si guarda dall’interno, a partire da queste iniziative che danno all’arte e alla città una prospettiva alternativa.
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