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Torino riapre i Giardini Reali: bellezza e novità dopo il lungo restauro

Torino riapre i Giardini Reali al pubblico, con delle sorprese inaspettate, dopo aver letto i nostri articoli sulle spiagge più belle d’Italia, facciamo anche un giro attraverso il patrimonio storico che il nostro Bel Paese ha da offrire. Finito il lungo restauro della Fontana delle Nereidi e dei Tritoni nel Giardino di Levante, del muro di cinta dell’antica fortificazione, dei Bastioni e del Teatro romano di Augusta Taurinorum, la città accoglie e rivalorizza uno dei luoghi più suggestivi e importanti dal punto di vista storico e culturale. Una Torino antica e speciale che sicuramente merita di essere visitata e vissuta a cielo aperto.

Torino è una città bellissima. Come spaziosità supera, io penso, tutto ciò che è stato immaginato prima”, così Mark Twain parlava del capoluogo piemontese, una città che affascina e cattura. Per chi ha intenzione di farci una tappa, di passare un weekend, di visitarla sentendosi, anche per poco, suo cittadino è possibile raggiungere i Giardini Reali, riaperti dopo una chiusura di oltre cinque anni. Il grande lavoro di sistemazione ha coinvolto il Sistema Consulta, i Musei Reali di Torino, il Ministero della Cultura, il Segretariato Regionale per il Piemonte. I Giardini Reali – cuore verde che abbraccia come una corolla il complesso dei Musei Reali di Torino – sono disponibili alla visita dopo un importante lavoro di restauro e rifunzionalizzazione della Fontana delle Nereidi e dei Tritoni nel Giardino di Levante, del muro di cinta dell’antica fortificazione e dei Bastioni. L’intero complesso rappresenta uno dei luoghi più suggestivi della città e di grande importanza per il suo alto valore storico ed artistico. Si potranno di nuovo percorrere gli eleganti viali geometrici che rivelano meraviglie botaniche, giochi prospettici e sculture, naturale proseguimento del percorso di visita che dalle sale di Palazzo Reale e della Galleria Sabauda fluisce verso l’esterno, ampliando ancor di più un’offerta culturale da vivere sia dentro che fuori. L’evento diventa occasione per presentare al pubblico il recupero dell’area archeologica del Teatro di Augusta Taurinorum, che insieme alla Porta Palatina è il più importante monumento romano conservato in città. Dopo due anni di complesso restauro, il Teatro viene consegnato ufficialmente dal Segretariato Regionale per il Piemonte del Ministero ai Musei Reali, che si prenderanno cura della sua apertura al pubblico.

Un lavoro enorme per ridare a Torino e a chiunque vi sia ospite, fisso o temporaneo, la possibilità di immergersi in uno spazio storico dal valore inestimabile. Architettura e spaziosità sono i protagonisti di questi Giardini, i silenziosi accompagnatori di un percorso volto a evidenziare il carattere storico e culturale della città stessa.

“Oggi finalmente, grazie al complesso intervento appena concluso, abbiamo raggiunto l’obiettivo di restituire alla città uno dei suoi luoghi simbolo – dichiara Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali di Torino -. Questo rappresenta un ulteriore arricchimento dell’offerta dei Musei Reali al proprio pubblico. L’attenzione per la radice storica di questo grande spazio esterno è andata di pari passo con la cura per tutti gli aspetti legati all’accessibilità e al comfort, nella convinzione che i Giardini del Palazzo Reale con le loro sculture e il Teatro Romano costituiscano un naturale prolungamento dello spazio museale e una impareggiabile risorsa di benessere per la vita dei cittadini, in un paesaggio antico e moderno insieme, all’incontro tra natura e cultura.”

Queste parole manifestano la volontà e l’impegno di curare l’ambiente e di dare un grande contributo a Torino, restituendo un monumento straordinario. I Giardini Reali, la Fontana delle Nereidi e dei Tritoni nel Giardino di Levante, il muro di cinta dell’antica fortificazione e dei Bastioni e il Teatro romano costituiscono un monumento vero e proprio, che toglie il fiato e distende la mente solo passeggiandovi attorno.

Ciò che colpisce è la vastità dell’area, la grandezza delle costruzioni: il rosso mattone accompagna il verde dei Giardini, il bianco delle statue si riflette nei colori dell’acqua, la profondità degli scavi del Teatro romano si abbina all’altezza del muro dell’antica fortificazione e dei Bastioni. Ogni elemento trova equilibrio e nuova vitalità accostato all’altro, per una visita che lascia incantati, rinnovati.

Ma allora da dove cominciare?
I Giardini Reali costituiscono un’area verde urbana unica per valore monumentale e ambientale, si sviluppano nella porzione racchiusa dai Bastioni, su una superficie complessiva di circa sette ettari. Il primo impianto risale all’epoca di Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580). Il percorso comprende il Giardino Ducale, a nord del Palazzo Reale, il Giardino di Levante, risultante dell’ampliamento voluto da Carlo Emanuele II (1634-1675) e il Boschetto, nel settore nord-est.

Grazie alla collaborazione con il Comune di Torino, i Musei Reali hanno avviato nel 2016 una vasta azione di recupero e valorizzazione del tratto più antico delle mura di fortificazione che si sviluppano all’interno dei Giardini Reali. Esteso su circa un chilometro e impreziosito dai due padiglioni settecenteschi detti Bastion Verde e Bastione di San Maurizio, è uno dei pochi elementi conservati fino ad oggi, che testimoniano la storica cinta muraria e il processo di stratificazione avvenuto nel tempo. Realizzato nella prima metà del Cinquecento sotto la dominazione francese, venne infatti riplasmato a più riprese durante i due secoli successivi nella città diventata capitale del Ducato ed è ritratto nel famoso dipinto di Bernardo Bellotto custodito nella Galleria Sabauda.

Con l’obiettivo di restituire alla Città una presenza ormai cancellata dal degrado e dall’abbandono, l’antica opera muraria a scarpa è stata ripulita, a partire dal 2020, dalla vegetazione infestante e dai vecchi impianti e consolidata con l’eliminazione delle radici che erano cresciute tra le brecce dei mattoni; infine sono stati esplorati i condotti idraulici costruiti tra Cinque e Ottocento per il drenaggio dei giardini e il funzionamento delle fontane.

Il pubblico potrà nuovamente ammirare dall’alto delle mura il panorama mozzafiato sull’imponente struttura architettonica. Ma la vera novità è la riapertura della celebre rampa elicoidale che collega il Giardino Ducale con i giardini bassi, un tempo utilizzato per il trasporto dei vasi di agrumi e altre essenze fino alle Serre Reali in Corso Regina Margherita: un monumento ritrovato che permetterà un emozionante percorso in spazi mai aperti prima d’ora ai visitatori. Un passato che torna vivo grazie ad una nuova valorizzazione, alla possibilità di ripercorre nuovi spazi attraverso questo “abbraccio” fisico che porta il pubblico da una parte all’altra.

Altra presenza forte dei Giardini Reali è la Fontana delle Nereidi e dei Tritoni nel Giardino di Levante, realizzati da Simone Martinez, nipote di Filippo Juvarra (architetto presso i Savoia, artefice dei monumenti più importanti di Torino). Nel Giardino di Levante si concentrano le essenze più antiche del parco, il suo disegno è opera di André Le Notre, che nel 1697 invia a Torino Antoine De Marne, a occuparsi dell’esecuzione del progetto. Nell’arco di cinque anni l’impianto del giardino è trasformato: la fontana dei Tritoni sorge sull’asse di simmetria di fronte alla scalinata di accesso alla Biblioteca Reale e rappresenta il fulcro visivo della porzione Seicentesca del giardino. La fontana è costituita dal gruppo scultoreo in marmo bianco che raffigura una Nereide circondata da Tritoni e da creature acquatiche. L’apparato scultoreo lapideo della fontana e di tutta l’area circostante (vasi, statue, basamenti, panchine) sono stati restaurati con fondi europei nel 2016, su progetto di Marco Paolini e con la Direzione dei Lavori di Marina Feroggio. Il complesso è bellissimo, le statue sono attraversate da un movimento sinuoso, spicca la Nereide con il braccio alzato circondata da uno specchio d’acqua che riflette la bellezza del marmo e le posizioni assunte da ciascun personaggio. Acqua e terra in un’unica cornice: tutt’intorno svettano alberi affiancati da statue e capitelli, il Giardino del Levante diventa spazio di congiunzione e di armonia perfetta tra i contrasti. Un gioco che l’arte può permettersi nelle sue infinite forme.

Il completamento del percorso si corona con un protagonista assoluto, il Teatro romano di Augusta Taurinorum, riportato alla luce grazie all’intervento di diversi Istituti del Ministero della cultura, i quali si sono affiancati per fare squadra con l’obiettivo comune di salvaguardare e valorizzare il patrimonio. Tutta questa serie di interventi descritti ne sono la prova. Il Teatro romano, probabilmente realizzato sotto il principato di Augusto (27 a.C. – 14 d.C.), fu uno dei primi edifici pubblici della nuova colonia di Augusta Taurinorum ed è oggi uno dei simboli dell’origine di Torino. Negli ultimi 120 anni è stato oggetto di scavi archeologici, lavori e ricerche da parte della Soprintendenza, che hanno fornito importanti dati sulla Torino antica.

I resti della cavea semicircolare, del portico di retroscena e delle mura sono stati interessati da una serie di interventi di manutenzione, liberazione da sovrastrutture, verifiche archeologiche, restauro e allestimento scenografico che hanno consentito di recuperare le spazialità originarie e la leggibilità dell’architettura dell’antico monumento.

Il nuovo percorso di visita, grazie a scelte di design degli elementi allestitivi e a una nuova illuminazione comunicativa, consente ai visitatori di ripercorrere i camminamenti e di meglio comprendere le parti dell’edificio, sia durante la visita in sito, sia nella visione serale dalle strade limitrofe.

Il Teatro è stato inoltre preparato al futuro utilizzo per spettacoli ed eventi culturali, grazie alla dotazione impiantistica appropriata e ad un pavimento tecnico facilmente montabile nelle stagioni di attività. Questo monumento rappresenta il passato che torna a rivivere, presentandosi nelle sue vesti originarie, ricche di vita passata. I visitatori, attraversando i vari corridoi e le vie, possono ammirare e respirare un’atmosfera particolare, lontana carica di pensieri ed emozioni nuove. La vita passata che parla a chi l’attraversa attraverso il teatro, gli archi, le piccole mura. Nonostante i secoli tutto lo spazio resta lì, testimone dell’antichità e raccoglitore del presente che scorre nelle persone.

L’immenso patrimonio dei Musei Reali, fruibile gratuitamente dalla cittadinanza, necessita di grandi cure e di una manutenzione costante; per sostenere questo impegno i Musei hanno ideato una campagna di tesseramento solidale con quattro tipologie di tessere, di valore e benefit crescenti, che danno accesso a riduzioni esclusive e vantaggi speciali.

Conviene allora fare un giro a Torino? Direi proprio di , perché i Giardini Reali di Torino sono un pezzo di storia unica, da respirare a pieni polmoni e da visitare fino in fondo. Camminare per le mura antiche, soffermarsi davanti alla Fontana delle Nereidi e dei Tritoni, osservare il Teatro o trattenersi nel verde dei Giardini può aiutare a percepire quella spaziosità, colta da Mark Twain, in grado di far apprezzare Torino e le sue ricchezze preziose. Un giro per i Giardini Reali ed è subito amore a prima vistaa Torino succede anche questo.

INFO:
Giardini Reali presso i Musei Reali (Torino)

15/07/2021 – 31/12/2021
8.30-18.45 dal martedì alla domenica

Ingresso gratuito

Per conoscere in maniera dettagliata il tesseramento solidale dei Giardini Reali e scoprire come sostenere i Musei Reali scrivete all’indirizzo mr-to.sostienici@beniculturali.it

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