“Ingresso nel labirinto”: il ritorno di Arnaldo Pomodoro a Milano

Ingresso nel labirinto” riapre le sue porte al pubblico con una serie di appuntamenti dal 17 luglio all’11 settembre 2021. Milano, via Solari 35, grazie alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, ospita questa esposizione ambientale creata dallo scultore Arnaldo Pomodoro. Un labirinto dai toni semioscuri, dorati per affascinare e avvicinare i visitatori al mistero unito alla ricerca, dove la storia e il sapere sono racchiusi nella scrittura e nelle prime forme di comunicazione. Questa installazione propone il percorso fatto dall’artista cogliendo il profondo bisogno umano di conoscere, una sorta di sperimentazione che parte dalle origini. L’immagine stessa del labirinto diviene metafora della vita ed è un invito a perdersi e a riscoprire il lato misterioso, interiore dell’esistenza.

“Colui che scrutò i confini del mondo alla disperata ricerca della vita eterna” (Epopea classica babilonese di Gilgamesh, I, 41; traduzione di Giovanni Pettinato): questa è il tema, l’ambientazione che Arnaldo Pomodoro ha fatto rivivere nel suo “Ingresso nel labirinto”, la grande opera ambientale sotterranea di circa 170 mq ospitata negli spazi di via Solari 35 a Milano (già protagonista di altre iniziative nel 2020). Mito, introspezione, il fascino della scrittura, sculture misteriose, epoche lontane tornano ad essere visibili grazie alle visite guidate organizzate dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro. Più di 30 appuntamenti dal 17 luglio all’11 settembre 2021 propongono percorsi di visita studiati per diverse fasce di pubblico, dai bambini agli adulti, per condurre i visitatori alla scoperta di un luogo magico e quasi impenetrabile, nel quale arte, immaginario e leggenda si intrecciano. È un percorso affascinante dotato di enigma e di richiamo alle origini che quasi “rapisce” il visitatore.

Nel Labirinto la realtà esterna attuale non è invitata, chi entra abbandona il sé quotidiano e si ritrova catapultato nel magico, nei segni netti sulle sculture, nell’atmosfera soffusa dai toni dorati. L’invenzione della scrittura e la genesi dell’evoluzione umana trovano un’espressione inedita in quest’esposizione particolare e suggestiva.

Ingresso nel labirinto
Arnaldo Pomodoro, Ingresso nel Labirinto, 1995-2011. Installation view. ph. Dario Tettamanzi Courtesy: Fondazione Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro, tra gli scultori più apprezzati al mondo, realizzò “Ingresso nel labirinto” nell’arco di sedici anni, dal 1995 al 2011. Presentato per la prima volta negli spazi della Galleria Giò Marconi di Milano, dove nel 1995 fu allestita un’importante mostra personale di Pomodoro, nel 1997 il Labirinto venne esposto nel Palazzo Mediceo di San Leo. È solo nel 2011 che trova la sua forma e disposizione finale in Via Solari a Milano. L’istallazione ambientale collocata negli spazi sotterranei dell’ex Riva Calzoni, ora showroom Fendi, è un viaggio all’insegna del passato, di un remoto sconosciuto da cui trae origine la ricerca umana. L’ignoto che chiama il pensiero all’indagine. Anche l’immagine stessa del “labirinto” indica uno spazio, un ambiente intricato e intrigante, dove ci si perde, si torna indietro, si progredisce, si tenta e si riprova. Fuga e ritorno, il mistero per giungere alla scoperta. In una parola, è sperimentazione e credo che “Ingresso nel labirinto” abbia tutta l’intenzionalità di essere una sperimentazione ancestrale per il visitatore, con un percorso all’insegna della scrittura, dei primi segni grafici, abbinati alla volontà di lasciare una primissima traccia di sé. Un bisogno umano universale. Diviene anche sintesi e pensiero dell’artista stesso, che ha scelto questa forma d’arte e il suo linguaggio per parlare al pubblico. Il viaggio proposto nel Labirinto è sinonimo del tragitto riflessivo di Arnaldo Pomodoro, tra sculture note e altre figure in divenire. Un viaggio che quindi non è mai esaurito. “Ho sempre subito grande fascino per tutti i segni, soprattutto quelli arcaici. Anche la scrittura mi ha attratto, dai segni primordiali nelle grotte, alle tavolette degli Ittiti e dei Sumeri, tanto che ho dedicato una mia opera, Ingresso nel Labirinto, a Gilgamesh, che è il primo (2000a.C. circa) grande testo poetico e allegorico sull’esperienza umana. Le impronte che scavo, irregolari o fitte, nella materia artistica, i cunei, le trafitture, i fili, gli strappi, mi vengono inizialmente da certe civiltà arcaiche”.  Dalle parole di Pomodoro si comprende il valore dell’antico, del leggendario da cui deriva la scrittura, le prime forme di comunicazione. L’uomo ritrova la sua origine anche in questo, la sua esperienza immortalata nei secoli in un segno grafico. L’ambientazione espositiva è ispirata all’Epopea di Gilgamesh, primo poema epico della storia dell’umanità, inciso su undici tavolette d’argilla in caratteri cuneiformi. Ecco allora che a Milano si elevano pareti enormi, forme tondeggianti o più spigolose segnate da tracce, impronte manuali umane. I rilievi si incrociano, si sovrastano sulle pareti, si circondano a vicenda per essere guardati, interpretati, toccati dall’occhio in un gioco di ombre e luci dorate.

Pareti interne
Arnaldo Pomodoro, Ingresso nel Labirinto, 1995-2011. Installation view. ph. Dario Tettamanzi Courtesy: Fondazione Arnaldo Pomodoro

Dalla superficie magmatica–in fiberglass opacizzato e trattato con foglie di rame patinate–affiorano densi i segni di una primitiva forma di scrittura, scandita verticalmente sulla porta di accesso al labirinto che ruota sul proprio cardine centrale per svelare l’interno segreto. L’ingresso presuppone anche lo svelamento di uno spazio sconosciuto, chiuso oltre la soglia. Non è soltanto un luogo fisico, ma anche uno spazio del sapere, antropologico. La vita è fatta da esperienze quotidiane e da una certa dosa di insondabilità, di opacità. Quel mistero che va alle radici, la ricerca di sé che diviene esplorazione tramite l’arte, la scrittura, l’osservazione della scultura.

Arnaldo Pomodoro descrive così “Ingresso nel labirinto”:” Esiste un luogo – onirico, ineffabile-che tutti noi conosciamo, tutti sperimentiamo: è l’archetipo del labirinto, che ci rimanda all’eterna sfida del segreto della vita e che nei millenni si è manifestato nel mito e nelle arti. Il mio Ingresso nel Labirinto è un invito nei meandri di un percorso, dove il tempo è trasformato in spazio e lo spazio a sua volta diventa tempo. Una riflessione su tutto il mio lavoro: il gesto di riappropriazione e di recupero di un’attività artistica che ha attraversato i decenni della mia vita e ne costituisce una sorta di sintesi. Perché il labirinto non può che essere percorso, nel suo stesso svelarsi motore oscuro di ogni esperienza umana che sempre si compie tra slanci e impasse, arresti e riprese: nel suo progredire verso una maturità che è ritorno all’origine e alla sua incertezza. Perché ritengo, come ha scritto Bruno Schulzche “maturare verso l’infanzia sarebbe l’autentica maturità”.

pareti con luce
Arnaldo Pomodoro, Ingresso nel Labirinto, 1995-2011. Installation view. ph. Dario Tettamanzi Courtesy: Fondazione Arnaldo Pomodoro

“Ingresso nel labirinto” è entrata e uscita dalla storia e dal mito, è esplorazione di quella parte nascosta dell’esistenza, le origini e il punto di arrivo di ogni esperienza. Arnaldo Pomodoro con i suoi materiali ha reso omaggio alla scrittura e alla comunicazione, alla sperimentazione continua dell’uomo che pone continue domande, ricerca se stesso anche attraverso l’arte. Entrare in questo labirinto significa lasciarsi andare all’ispirazione che le sculture trasmettono, il labirinto è metafora della vita e ognuno può trovare un frammento della propria nell’atmosfera mitica ma profondamente umana dell’esposizione.

L’immaginario dell’uomo, che ha saputo creare miti come quello di Gilgamesh, ha fondato le basi della civiltà tramite la scrittura, manifestando la volontà di esserci e il desiderio di conoscere sempre più. Sperimentazione, curiosità e attrazione verso la profondità umana costituiscono, per questa installazione ambientale, dei buoni motivi per entrare e perdersi nel Labirinto di Milano e della vita in generale.

INFO:
Visita adatta dai 12 – 99 anni
Dove: via Solari 35, Milano, presso Show Room Fendi
Durata 45 min.
Costo Intero / € 11 – Ridotto / € 8

LUGLIO
sabato 17 luglio: ore 16.30 / 17.30
martedì 20 luglio: ore 18.30
giovedì 22 luglio: ore 18.30 / 19.30
venerdì 23 luglio: ore 18.30
martedì 27 luglio: ore 18.30
giovedì 29 luglio: ore 18.30 / 19.30
venerdì 30 luglio: ore 18.30

SETTEMBRE
mercoledì 1 settembre: ore 18.30
giovedì 2 settembre: ore 18.30 / 19.30
venerdì 3 settembre: ore 18.30
sabato 4 settembre: ore 11.30 / 14.30 / 17.30 / 18.30
martedì 7 settembre: ore 18.30
mercoledì 8 settembre: ore 18.30
giovedì 9 settembre: ore 18.30 / 19.30
venerdì 10 settembre: ore 18.30
sabato 11 settembre: ore 11.30 / 14.30 / 17.30 / 18.30

Visita adatta dai 5 – 11 anni accompagnati da un adulto che partecipa alla visita.
Dove: via Solari 35, presso Show Room Fendi
Durata 60 min.
Costo Intero / € 11,00 – Ridotto / € 8,00
sabato 4 settembre: ore 10.30 / 15.30 / 16.30
sabato 11 settembre: ore 10.30 / 15.30 / 16.30

NOTA INFORMATIVA: non essendo dotato di ascensore o montascale, Ingresso nel labirinto non è accessibile a persone con disabilità motorie