Estate bollente e cambiamenti climatici, una casualità o qualcosa di più preoccupante?
Sicuramente nell’emisfero boreale questa estate non sarà dimenticata. Se già fu torrida quella del 2003 (Ondata di Caldo) per la sua lunghezza e per le sue alte temperature, il 2021 ci sta offrendo un’estate di difficile gestione grazie a notevoli cambiamenti climatici.
Dalle ondate di caldo, alle acque degli oceani che raggiungono temperature altissime, ai tornado, alle tempeste tropicali in Germania! Qualcosa sta succedendo, e quel qualcosa ha un colpevole: l’uomo.
“Troppo facile e troppo comodo” direte voi, dare la colpa sempre al solito e noto colpevole, ma l’odierna situazione è dovuta in gran parte a decenni e decenni: di noncuranza, di inquinamento, di sterminio, di deforestazioni…
Stiamo lentamente assassinando il nostro pianeta, stiamo lentamente prosciugando ogni linfa vitale che vi scorre, e peggio ancora: non ci fermiamo!
Recentemente ho trattato di una grave crisi ambientale (Golfo del Messico: fuoco e fiamme dalle profondità del mare, disastro ambientale), ma se già la diffusione della notizia era passata in sordina, gli esiti rimangono: inquinamento da sversamento nonché flora e fauna distrutti dalle alte temperature. Ma un velo di silenzio si è steso sulla notizia già il giorno seguente.
Tornando al discorso relativo ai cambiamenti climatici, con una rapida occhiata alla mappa qui presente possiamo subito notare delle masse di calore anomale fuori standard, un particolare occhio di attenzione va dedicato al nostro emisfero. Dalla zona ovest del Canada, al nord della Siberia, passando per la Scandinavia: ci sono picchi di calore fino a 14°C oltre la temperatura standard del periodo, qualcosa non funziona: l’ingranaggio si è rotto.
I mezzi di informazione ci raccontano che a Vancouver, sulla costa dell’Oceano Pacifico, l’acqua ha raggiunto temperature di 49°C (Thousands of Sea Creatures Found Boiled Alive After Canada’s Deadly Heatwave) e se vi pare paradossale la temperatura, provate ad immaginare per chi vive in quell’acqua: in sostanza si è creata una macabra zuppa di pesce. Flora e fauna sono danneggiati come mai successo prima, è un disastro ambientale epocale ma: non fa notizia.
Ovviamente la cosa non si è limitata ai soli abitanti del mare, vi sono state morti dovute all’estremo calore, strade distrutte dall’asfalto surriscaldato, ingenti danni all’agricoltura… Un disastro che ha messo in crisi un paese (US-Canada heatwave: Visual guide to the causes).
Ma oltreoceano tutto bene? Dall’immagine dei recenti fatti avvenuti in Germania direi di no. C’è un drastico cambiamento climatico in corso, si stanno creando delle nuove zone meteorologiche a livello mondiale. Con la potenza di un monsone la Germania è stata travolta da una fortissima ondata di maltempo che ha creato: alluvioni, smottamenti, allagamenti in un territorio nuovo a questo tipo di fenomeno. Scendendo verso la Svizzera, una cella di maltempo ha letteralmente bombardato di grandine un aereo in fase di salita (La grandine colpisce un aereo della Emirates), nell’Italia del centro-nord una fortissima tempesta ha seminato distruzione (Tetti volati via, alberi caduti, auto devastate: terribile tempesta sul Bresciano).
Non male come panoramica, il clima si sta evolvendo e sta conducendo l’Europa in una nuova sorta di zona tropicale. Uragani, tempeste, calore fuori scala: tutti sintomi di un grande sconvolgimento che sta avvenendo sul nostro pianeta. Difficile non notare questi cambiamenti climatici su larga scala.
Sulla base delle osservazioni effettuate da Envisat negli ultimi 18 mesi, questa mappa atmosferica globale ad alta risoluzione dei livelli di diossido di azoto rende chiaro e immediato l’impatto delle attività umane sulla qualità dell’aria. Quante volte avrete sentito questo discorso? Centinai se non di più, ma il nostro impatto sul pianeta è devastante. Ma la cosa più incredibile che ci appare davanti agli occhi è sempre il ritardo della politica e dei governi: grandi slogan, grandi proclami, ma poi in concreto? “Nel 2035 non si venderanno più auto a combustibili fossili”, bene, ma non sono le macchine il maggiore problema attuale, sono ben altri: ma tutti ben ignorati o nascosti.
Non sono un complottista, non vedo trame di mistero intorno ai governi mondiali e mi dissocio dai terrapiattisti: ma mi chiedo come si possa andare avanti in una condizione simile. Quale eredità stiamo lasciando alle generazioni future? Quale pianeta stiamo plasmando per i nostri figli e nipoti?