Una guida ai diritti e ai doveri dello smart working è più che mai fondamentale, soprattutto per chi si appresta a entrare nel mondo del lavoro.
Qualunque sia la vostra situazione (che si tratti del primo impiego o stiate sperimentando la forma ibrida casa-ufficio), questa guida ai diritti e ai doveri dello smart working potrà tornarvi utile se non avete ancora conosciuto il profondo cambiamento avvenuto nel mondo del lavoro.
Ecco quindi una serie di informazioni – dal diritto in materia di lavoro agile, alle norme comportamentali da seguire – che è consigliabile tenere a mente affinché il tempo che trascorrerete a casa non si trasformi in fatica eccessiva e assenza di privacy. Prima, però, è importante chiarire le differenze che intercorrono tra lavoro agile e telelavoro, nonché precisare quali altre denominazioni possono trovarsi in affiancamento a “working”, dal momento che il lavoro a distanza è destinato a una vita più longeva (coabitiamo tuttora con le varianti del Coronavirus).
Negli anni Novanta si erano diffuse le prime nuove tecnologie e il mondo del lavoro ne fu condizionato. Iniziarono ad essere sperimentate le prime forme di lavoro svolte interamente da casa, senza che venisse intaccato il classico sistema “fordista” che si basava sulla compresenza di un orario e un luogo di lavoro fissi. Inizialmente emerse una forte resistenza da parte della società, che liquidò velocemente questa cambiamento a causa della solitudine alienante provata dai lavoratori, ma negli anni ’10 del Duemila il lavoro agile ritornò, seppure con una grande distinzione rispetto alla sua primissima comparsa.
Il telelavoro infatti non aveva provocato un vantaggio concreto sul piano dell’autonomia decisionale, anche perché continuava a essere valutata la durata della prestazione. Invece, lo scopo dello smart working odierno è premiare il risultato, più che il tempo passato effettivamente in ufficio o in fabbrica. Il lavoro agile quindi comporta per lavoratori e lavoratrici una maggiore autonomia nella scelta del luogo in cui si verifica la prestazione, dal momento che basta possedere un dispositivo elettronico e una rete wifi.
Oltretutto, lo smart working riguarda circostanze di tempo e di spazio sempre più ibride: ad esempio, esistono anche il “south working” – il lavoro di coloro che hanno scelto di trasferirsi nel Sud – oppure il “near working”, cioè la prestazione svolta nella sede dell’azienda più vicina geograficamente alla casa del/della dipendente.
Di seguito, un elenco che riassume le cose più importanti da sapere sul lavoro agile.
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