Spiral: l’eredità di Saw, cosa bisogna sapere per poterselo godere al meglio
“Spiral, l’eredità di Saw” è esattamente quello che da titolo ci viene detto: un reboot dell’ormai affermato cult dell’horror “Saw: l’enigmista”.
La saga thriller-horror, nata in seguito al successo del primo film, è suddivisa in otto capitoli e in ognuno di esso ci viene fornito un puzzle del complesso piano di “riabilitazione” di Jigsaw, alias di John Kramer, interpretato da Tobin Bell, iconico nel suo ruolo.
Jigsaw – abbreviato in Saw – è un serial killer cinematografico che si distingue non poco dalla massa in quanto non uccide direttamente le sue vittime, anzi: non è quello l’obbiettivo né lo scopo che spinge John a progettare complessi macchinari di tortura. L’obbiettivo “nobile” di Jigsaw, infatti, è quello di mettere le sue vittime nelle condizioni di dover combattere per la propria sopravvivenza espiando e affrontando i peccati di cui si macchiano. Una volta sopravvissuti, ed è necessario specificare se sopravvivono, sarebbero stati finalmente in grado di apprezzare il grande dono della vita stessa.
Le sue vittime, infatti, sono tutte persone che si fanno del male o i cui vizi (quali droghe e alcool) possono portare alla morte, o semplicemente persone corrotte. Altra peculiarità di Saw, infatti, è che ogni congegno da lui inventato ha la possibilità di essere disattivano, non senza un grande sacrificio da parte del mal capitato. Il suo credo è quello di voler dare una seconda possibilità a persone che non si rendono conto di quanto sia importante la loro vita.
Un così complesso personaggio richiede però un altrettanto complesso seguito, infatti lui è solito raccogliere seguaci fra le sue vittime che sono riuscire, dopo tortura, ad apprezzare la vita come lui la intende. Jigsaw ci lascia già nel terzo capitolo della saga, ma la sua eredità non cessa di esistere e così i suoi ideali. Il serial killer Saw, nonostante la morte di John, continua a perseverare attraverso i suoi due accoliti i quali portano avanti il credo del maestro.
La saga, dunque, si conclude con l’ottavo e ultimo capitolo, lasciando l’amaro in bocca ai fan più accaniti, tra cui troviamo lo stesso Chris Rock che, ad una festa, quasi per gioco, si ritrova nello stesso tavolo con il vice presidente della Lionsgate (casa produttrice della Saga) a parlare del suo amore viscerale per tutti i film. Chris Rock, comico americano, non lo si è mai visto come protagonista di un lungometraggio horror, eppure esprime tutta la sua ammirazione e la sua voglia di mettersi in gioco, dicendo esplicitamente quanto gli sarebbe piaciuto poter dar vita ad un nuovo film collegato alla saga, ma in chiave diversa.
Qualche mese dopo, Chris, contatta i due produttori del franchise di Saw, Mark Burg e Oren Koules, e nel giro di poco tempo sono tutti sul set a girare Spiral: l’eredità di Saw. Spiral è stato diretto da Darren Lynn Bousman, nome non nuovo nel mondo di Saw, poiché regista anche dei capitoli II, III e IV, mentre tra il cast, oltre a Chris Rock, troviamo anche Samuel L. Jackson e Max Minghella che insieme interpretano rispettivamente il detective Ezekiel Banks, un poliziotto in pensione e un novello detective inesperto. In questo reboot tutti e tre si troveranno a dover indagare su di un caso che è sempre più macabro e i cui omicidi riportano a galla ricordi altrettanto oscuri.
Chris Rock ha affermato in un’intervista che, per i suoi standard, il franchise mancava di humor, ma ha assicurato anche che la dose comica e le battute divertenti non snatureranno il senso del film stesso e che la categoria in cui è etichettato è horror e non commedia. Un’altra curiosità degna di nota è che Bousman stesso, regista veterano della saga, ha dichiarato che in Spiral è presente la trappola più grande mai progettata per nessuno dei film precedenti. La pellicola, posticipata a causa del Covid-19, è stata distribuita nelle sale cinematografiche il 16 giugno 2021, regalando nuovamente emozioni al sapore di sangue agli amanti della saga splatter.