Loki, una terza puntata lenta che fa da ponte all’incredibile quarta puntata
La strategia della Marvel e Disney+ di sviluppare le trame lentamente sta diventando un po’ noiosa e il terzo episodio di Loki ne è stato la prova lampante, un prolungato scenario di evasioni che ha dato ai fan un sacco di tempo per godersi il personaggio principale e la sua nuova variante, ma nel complesso hanno fatto ben poco per far procedere la trama generale. Forse però non è del tutto inutile, se non si dovesse aspettare una settimana tra una puntata e l’altra…
L’episodio ha formalmente introdotto la misteriosa Lady Loki, che da adesso chiameremo Sylvie (Sophia Di Martino) perché così vuole essere chiamata e Loki (Tom Hiddleston) ha finalmente parlato apertamente della sua bisessualità durante una intrigante discussione, dopo il precedente brusio scaturito sulla sua presunta fluidità di genere. C’era stato un riferimento in una video introduttivo, ne avevamo parlato negli Easter Eggs.
Tuttavia, mentre c’è stato spazio per un sacco di battute un po’ scontate e una discreta quantità di azione, i tentativi di scappare dalla luna in cui Loki li ha teletrasportati, durante un’apocalisse che sta per uccidere tutti, si è conclusa con i due ancora lì, esattamente nella stessa situazione iniziale, solo con una bella scarpinata alle spalle e ancora tutte le domande rispetto a quale sia il malvagio piano dei Guardiani del Tempo.
Certo, un po’ dovevamo aspettarcelo visto che gran parte del divertimento attorno alle serie in streaming della Marvel, finora, si è proprio basate sulla libertà concessa agli sceneggiatori di procedere a piccoli passi nella storia, come per “WandaVision” che è scivolare lentamente attraverso i primi episodi come se fosse una vecchia sitcom-ville, prima di rivelare la minaccia più grande e “The Falcon and the Winter Soldier“, allo stesso modo si è presa il suo tempo, anche se era stato abbastanza chiaro fin dall’inizio.
“Loki”, al contrario, ha trascorso gran parte dei primi due episodi permettendo a Hiddleston di scherzare con Owen Wilson, prima di svelare l’altro Loki interpretato della Di Martino, divertendosi con battute maliziose, continui battibecchi e la loro incapacità di fidarsi l’uno dell’altro, anche in circostanze pericolose. A volte sembra che il solo vedere Hiddleston di nuovo nel ruolo di Loki sia più che sufficiente per molti fan della Marvel e qualsiasi lamentela non impedirà in alcun modo di voler vedere dove si va a finire. Io sono esattamente tra questi.
Ma passiamo finalmente all’episodio 4 di Loki, ah pensate non abbia detto abbastanza di quello precedente? Vi garantisco che non ho altro da aggiungere, vorrei potervi dire che sono successe cose pazzesche, ma per non fare spoiler taccio, invece ho proprio detto tutto e può sembrare un vero peccato, se consideriamo che stiamo parando di una serie composta da sei episodi in totale, ma tempo al tempo.
Quindi, torniamo a noi, eccoci arrivarti alla sostanza, si può assolutamente dire che l’episodio tre si sia sacrificato in modo che l’episodio quattro potesse essere una bomba. Senza lo sviluppo del personaggio, questo episodio, che funziona in tutte le sue forme, forse non avrebbe funzionato così bene. Non avremmo mai creduto che il legame tra Loki e Sylvie potesse essere un evento Nexus, senza il tempo trascorso insieme su Lamentis-1.
Abbiamo visto Sylvie venire arrestata ancora bambina da Ravonna Renslayer, nel periodo in cui era ancora una cacciatrice, durante il processo la bambina riesce a scappare rubando il TemPad del giudice (presumibilmente quello che Loki ha distrutto anni dopo, spiegando il suo forte attaccamento), iniziando così la sua vita perennemente in fuga, nascondendosi nelle apocalissi e tramando la distruzione della TVA perché “secondo loro non non dovrei esistere”, dice a Loki, mentre guardano i meteoriti intorno a loro schiantarsi, “Ecco dove sono cresciuta, in migliaia di fini del mondo. E ora, è dove morirò”. Ci siamo affezionati a tutti e due i Loki? Emm, direi di sì. Ma è proprio in quel momento, mentre i due si tengono per mano guardano verso la loro fine, che Mobius e B-15 riescono a trovarli grazie al fatto di aver causato un gigantesco evento Nexus sulla sacra linea temporale. Inizialmente può sorgere il dubbio che il loro morire su Lamentis-1 stesse causando il gigantesco evento Nexus, come se fossero destinati a incontrarsi e sopravvivere. Ma, come è stato chiaro in seguito, il loro innamoramento è l’evento che distrugge il tempo.
In seguito B-15 chiede a Mobius di C-20, che solo lui, noi e Ravonna sappiamo essere morta per via della confusione mentale causata da Sylvie. Un evento che momentaneamente passa in secondo piano, anche se la preoccupazione sul volto di B-15 inizia a essere davvero palese, ma siamo concentrati su Loki e Sylvie appena riportati alla TVA.
Finalmente ritornano i nostri momenti preferiti, i battibecchi tra Mobius e Loki che come sempre non deludono le aspettative, tanto meglio, visto che probabilmente è stata l’ultima volta che li sentiremo. “Ecco che comincia, l’insulto rozzo e stupido da parte dello stupido rozzo”. dice Loki e in risposta u pronto Mobius ribatte, “Direi solo uno stronzo. E un pessimo amico. Rifletti su questo per un po”. Ahi. Colpito e affondato e se non fosse abbastanza lo intrappola in un loop temporale in cui Lady Sif (sì, Lady Sif!) lo prende ripetutamente a calci nelle palle e a pugni in faccia per averle tagliato una ciocca di capelli in un momento passato della sua vita. Ma è fondamentale la frase che Loki dice a Mobius un attimo prima di essere scaraventato nel loop temporale, “La TVA ti sta mentendo”, gettando il primo seme del dubbio nella mente di Mobius.
Nel loro successivo incontro, Loki gli dice che tutti i dipendenti della TVA sono varianti con ricordi cancellati, rapiti dalla TVA per lavorare per loro, “Bel tentativo”, dice Mobius lì per lì, però qualcosa in lui si è rotto e va dritto nell’ufficio di Ravonna per un drink e con la scusa riesce a scambiare i loro TemPad in modo da scoprire cosa sta nascondendo. Ha ucciso C-20 e sembra sapere tutto a proposito dei dipendenti della TVA che in realtà sembrano davvero essere tutte varianti!
Si dice, la verità vi renderà liberi, in questo caso invece è il capolinea per Mobius e B-15, che hanno scoperto la bugia a loro spese. Con un peso incredibile al cuore salutiamo Wilson che è stato una meraviglia, interpretando una versione annacquata del personaggio che interpreta sempre, ma perfettamente funzionale all’interno della TVA e accanto a Tom Hiddleston. Mi sarebbe piaciuto che Mobius diventasse un Sam Beckett di Loki nelle serie future, mentre B-15 sarebbe potuta diventare una giustiziera alla ricerca della verità, desiderosa di tornare alla sua vecchia vita. Spero solo lo possano fare in una linea temporale alternativa.
E così arriviamo anche alla caduta dei Custodi del Tempo, la loro esistenza fin dal primo episodio aveva suscitato parecchie perplessità, il che in effetti è più o meno vero, c’erano tre figure ambigue, ma erano semplicemente “androidi senz’anima”, robot giganti su dei troni. Ravonna lo sapeva già? E chi li controlla? E quindi “Chi ha creato la TVA?”. Sylvie era convinta che i Custodi del Tempo fossero reali e abbattendoli avrebbe potuto porre fine alle sue sofferenze.
Fermi tutti, ricordatevi sempre di guardare cosa succede dopo i primi titoli finali, in questo caso vediamo la prima apparizione di Richard E Grant, che cosa sia successo nel frattempo è davvero un mistero, ma se dovessi indovinare, direi che è dove finiscono le varianti di Loki.
Interessante vedere Loki come un alligatore. Inoltre, non mi sento di scommettere su quello che ho visto, ma quell’alto edificio sullo sfondo non sembra la torre degli Avengers? Presupponendo che questa possa essere New York all’indomani della battaglia degli Avengers alla fine di Avengers Assemble. Aspettiamo un’altra settimana per saperne di più.