Tra pochissimi giorni i fan potranno finalmente vedere il tanto atteso Black Widow Vedova Nera nei cinema, infatti il 7 luglio sarà ufficialmente nelle sale e e su Disney+ in Accesso VIP dal 9. È passato più di un decennio da quando Scarlett Johansson ha iniziato a interpretare Natasha Romanoff in Iron Man 2 e questo nuovo film darà al personaggio una sorta di storia delle origini (e, attenzione allo spoiler, un finale adeguato dopo la sua morte in Avengers: Endgame). Il film si svolge dopo Captain America: Civil War e segue il viaggio di Natasha verso la Russia per affrontare il suo passato. Promette anche di “passare ufficialmente il testimone” a Yelena (Florence Pugh), la “sorella” di Natasha e collega operativa di Black Widow.
“Non pensavo che la storia sarebbe andata in questa direzione, però penso che sia quello che il pubblico vuole vedere, così, mentre stavamo esplorando la situazione e lavorando d’istinto, abbiamo creato questa forte relazione, fondata su un’esperienza condivisa e la consapevolezza”, ha detto la Johansson.
La Pugh adora chi è diventata Yelena e la relazione instaurata con Natasha, “Penso che uno dei drammi di questo film sia che alla fine si tratta di donne che sono state abusate – che si tratti di un sistema, o di un abuso fisico, sono state tutte, in qualche modo, incastrate”, dice. “Sono convinta che questo film sia la realizzazione di quella vita che è stata loro tolta”.
Nonostante la Vedova Nera della Johansson sia un personaggio ormai consolidato, anche lei è cambiata, la stessa attrice ha ammesso che si sente completamente diversa rispetto a quando ha iniziato a interpretare Natasha; con il passare degli anni e il fatto che sia diventata mamma, ha sviluppato un atteggiamento più equilibrato e indulgente verso se stessa. Guardare il suo personaggio cambiare è stata un’esperienza che l’ha resa più forte. “Se si guarda indietro, a Iron Man 2, nonostante sia stato molto divertente girarlo, il personaggio di Black Widow è fortemente sessualizzato – si parla davvero di lei come se fosse un qualcosa da possedere, un oggetto o un bel sedere… Forse a quel tempo questo sembrava davvero un complimento, il mio pensiero era sicuramente diverso. Anche la mia autostima era probabilmente misurata su quel tipo di commento, come probabilmente si sentono molte giovani donne”, ha detto la Johansson, aggiungendo che i tempi sono cambiati. “È stato incredibile essere parte di quel cambiamento ed essere in grado rovesciare la situazione, non essere solo parte di quella vecchia storia, ma evolvere davvero”.
Ai tempi di Iron Man 2 il potere di Natasha risiedeva soprattutto nella sua “sessualità”, ha detto la Johannson, “Questo è cambiato nel tempo. La sua forza era in realtà la sua vulnerabilità”.
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