Attualità

Quali sono i migliori lavori da fare in smart working?

Dopo aver parlato del perché sempre più giovani scelgano il lavoro da remoto, è arrivato il momento di conoscere quali sono i migliori lavori da fare in smart working.

La pandemia non solo ha accelerato il processo di digitalizzazione già ampiamente in atto negli ultimi anni, ma ha anche dimostrato la necessità (e la possibilità) di reinventare il mondo del lavoro. 

A marzo 2020, infatti, i più fortunati si sono ritrovati a dover svolgere il proprio lavoro da casa, mentre altri si sono visti portare via il loro lavoro tradizionale improvvisamente ed hanno potuto trovare un’ancora di salvataggio nelle infinite possibilità che il progresso tecnologico ha portato.

Photo by Kristin Wilson on Unsplash

Anche adesso che il ritorno alla normalità è vicino, però, il trend del lavoro del remoto sembra continuare e diventare sempre più forte.

Per questo, abbiamo deciso di creare una panoramica generale ed esaustiva dei migliori lavori da fare in smart working, dividendoli in tre macro-categorie:

  1. I lavori “tradizionali” che possono essere svolti anche da casa (o da qualsiasi parte nel mondo), come ad esempio ragioniere contabile, segretari* o assistente;
  2. Le nuove professioni portate dalla digitalizzazione, come Social Media Manager, copywriter, sviluppatore, esperto blockchain, ricercatore UX, ingegnere di dati, e tanti altri;
  3. Le opportunità per mettersi in proprio o creare delle vere e proprie imprese digitali, tra cui possiamo trovare trend innovativi come il dropshipping oppure attività più “comuni” da libero professionista trasportate a livello digitale, per esempio personal trainer o consulente assicurativo.

Andiamo ora a vedere più nel dettaglio i migliori lavori da fare in smart working, così da capire meglio in cosa consistono, oltre a scoprire quali piattaforme o siti web possono esserci utili per formarci o trovare un lavoro da remoto.

1. I migliori lavori da fare in smart working: lavori “tradizionali” che possono essere svolti da remoto

Sveglia alle sette del mattino, doccia, poi un’ora di macchina imbottigliati nel traffico per arrivare alle nove in ufficio dove per otto ore sarai seduto davanti a una scrivania e a un computer (magari identici a quelli che hai a casa), per finire con un’altra ora di traffico per tornare a casa dopo lavoro.

La pandemia ha dimostrato che tutto ciò, a volte, non è necessario. Esistono infatti lavori che possono essere svolti comodamente da casa, portando svariati benefici a tutti.

Quali sono questi lavori? Vediamoli insieme!

1. Ragioniere o commercialista

Photo by Scott Graham on Unsplash

Non andremo a toccare la minima differenza tra un ragioniere contabile e un commercialista, ciò che importa è che entrambe queste professioni possono essere svolte ovunque ci sia un computer e una connessione Wi-Fi.

Ragionieri e commercialisti aiutano i clienti a organizzare le proprie finanze, contabilità e dichiarazioni fiscali. Possono lavorare per le persone, per aziende o organizzazioni no profit, aiutando con la minimizzazione dell’obbligo fiscale, la razionalizzazione dei loro registri e libri finanziari o con dichiarazioni e pianificazioni fiscali.

Generalmente la laurea in economia è un requisito richiesto per svolgere queste professioni, ma alcune aziende assumono anche contabili con diploma di ragioneria e, magari, qualche anno di esperienza.

2. Assistente

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Quasi ogni azienda ha bisogno di lavori di segreteria, che, anche se possono sembrare semplici, devono essere svolti con molta attenzione perché l’assistente (o segretari*) è la prima persona con cui un cliente (potenziale e non) entra in contatto. Inoltre, solitamente questo lavoro richiede una grande capacità di organizzazione, visto che spesso occorre gestire appuntamenti in modo tale da far incontrare bisogni e disponibilità dei clienti con quelli dei dipendenti.

Comunque, se non si tratta di lavori anche di reception, di solito questo primo contatto avviene tramite telefono o email. Per questo motivo, il lavoro di segreteria può essere svolto facilmente da casa.

Sempre più aziende scelgono quindi di assumere “assistenti virtuali”, cioè persone che svolgono lavori di segreteria in remoto. Le offerte sono veramente tante e c’è un sito dedicato proprio a questo tipo di annunci di lavoro: Virtual Assistant Jobs.

3. Reclutatore

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I compiti principali di un reclutatore includono la pubblicazione di offerte di lavoro e la ricerca di potenziali dipendenti per qualsiasi azienda. Alcune società potrebbero anche chiedere al reclutatore di condurre il colloquio telefonico iniziale, in modo da poter vagliare i candidati in anticipo.

Tutto ciò può facilmente avvenire tramite telefono, email o anche attraverso i social media, per questo è un lavoro perfetto per essere svolto in smart working. 

Per diventare reclutatori, occorrono innanzitutto ottime capacità di relazione, negoziazione e persuasione, ma ci sono anche skills specifiche richieste spesso per ricoprire questo ruolo. Per apprenderle e diventare reclutatore, esistono master universitari specifici e corsi privati, come quello offerto da Recruiter.com.

4. Servizio clienti

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Un altro lavoro che può essere svolto completamente attraverso telefono o computer è quello del responsabile servizio clienti. Quando una persona vuole acquistare, avere informazioni o ha problemi e domande riguardo a un prodotto o servizio venduto da un’azienda, si rivolgerà sicuramente al servizio clienti.

Nella quasi totalità dei casi, il contatto con il customer service avviene tramite telefonate o email, perciò svariate aziende hanno ormai deciso di garantire il servizio di assistenza online, assumendo responsabili del servizio clienti in smart working. 

Anche per questo lavoro, sono richieste principalmente capacità di relazione e attitudine al problem solving, oltre a disponibilità su turni visto che spesso l’assistenza è garantita 24/7.

Oltre ai siti tradizionali di ricerca lavoro elencati all’inizio di questo articolo, puoi svolgere le tue ricerche per questa professione sul sito dedicato VIPDESK connect.

2. I migliori lavori da fare in smart working: le nuove professioni portate dalla digitalizzazione

Potremmo tranquillamente affermare che il mondo non è più lo stesso di 10 anni fa. In un lasso di tempo così breve, le nostre vite sono cambiate radicalmente, aprendo le porte a tante nuove opportunità lavorative.

Tutte le maggiori attività vengono svolte online e ormai un’azienda senza sito web o pagine social ha i giorni contati. Questo trend, che secondo tutte le previsioni non si arresterà a breve ma continuerà a crescere, ha portato alla luce molte professioni che ormai sono largamente richieste.

La parte migliore di queste professioni è che la domanda è molto alta e, a volte, l’offerta è invece bassa, per questo formarsi in questi nuovi lavori può garantire non solo flessibilità ma anche soddisfazioni a livello economico.

Vediamo quali sono le professioni più richieste in ambito digitale.

1. Digital Marketing Specialist

Photo by Carlos Muza on Unsplash

Partiamo con una delle figure più richieste e trasversali: il Digital Marketing Specialist. Qualsiasi azienda ha bisogno di una buona strategia di marketing per farsi conoscere e attrarre clienti e, in un mondo connesso come quello moderno, questa strategia è quasi totalmente sviluppata online.

Il Digital Markerting Specialist ha quindi l’obiettivo di raggiungere quanti più utenti possibili, sviluppando un piano di marketing digitale efficace in funzione dei diversi obiettivi aziendali.

In particolare, dovrà:

  • Occuparsi di gestire e progettare attività di video, content e social media marketing;
  • Organizzare una strategia di web warketing per il sito web aziendale;
  • Occuparsi di SEO, SEM e email marketing;
  • Costruire o perfezionare un digital brand per l’azienda;
  • Gestire canali e campagne di promozione, valutando il ROI degli stessi.

Come detto, è una figura trasversale, che necessita di conoscenze e capacità a 360°, ed è infatti ormai una figura per lo più manageriale, che si occupa di coordinare le attività di un team composto da professionisti più specializzati, come ad esempio:

  • Facebook ADS specialist;
  • Google ADS specialist;
  • Email Marketer;
  • Consulente SEO e SEM.

Per diventare Digital Marketing Specialist occorrono competenze di marketing sviluppate magari attraverso una laurea o un master, ma stanno nascendo molti corsi privati che permettono di poter iniziare una carriera in questo ruolo, come quello proposto da Start2Impact.

2. Social Media Manager

Photo by bruce mars on Unsplash

Altra figura trasversale e largamente richiesta è quella del Social Media Manager. A volte la figura dell’SMM coincide con quella del Digital Marketing Specialist, ma in molte aziende queste professioni potrebbero essere separate (devono comunque lavorare a stretto contatto).

Il social media manager cura la presenza di un progetto professionale di un’azienda, un libero professionista o una no profit sui social network. Il lavoro non è strettamente legato al generare profitti, ma al raggiungimento di obiettivi delineati in precedenza.

A differenza del Digital Marketing Specialist, l’SMM non deve preoccuparsi del sito web e del ranking Google, ma ha altre responsabilità come il community management brand awareness.

Come si intuisce dal nome, anche questa posizione è manageriale e richiede quindi anche buone capacità di gestione di un team di specialisti. Oltre a questa soft skill e, ovviamente, a una più che buona conoscenza di tutti i social network (Facebook, Instagram, Linkedin, TikTok, Pinterest, ecc), vengono richieste altre capacità specifiche, come:

  • Interpretazione dati, per capire quali strategie funzionano e quali no;
  • Studio e ricerca del target di pubblico;
  • Competenze nell’uso di tool più o meno basici di creazione grafiche e contenuti (Canva, Photoshop, ecc)
  • Utilizzo di strumenti per strutturare una strategia a lungo termine (Hootsuite o Crello tanto per fare un paio di nomi).

Per diventare Social Media Manager non esistono ancora master o lauree specifiche, ma si può apprendere questa professione attraverso tanta esperienza sul campo (iniziando per esempio a gestire gratuitamente le pagine social di piccole aziende di paese che non possono permettersi un SMM professionista), webinar gratuiti o meno, oppure corsi online come quello offerto da NinjaAcademy.

3. Copywriter

Photo by Nick Morrison on Unsplash

“Parole, parole, parole, soltanto parole tra noi”, così Cantava Mina negli anni ’60.

Chiunque può confermare che i fatti sono più importanti ma, quando si parla di comunicazione online e strategie per attirare clienti, le parole sono fondamentali.

Ecco quindi che la figura del copywriter entra di diritto tra le professioni più ricercate del momento.

Ma cosa fa un copywriter?

Spesso questa figura viene confusa con quella più classica del blogger, il copywriter però non scrive soltanto articoli per informare o intrattenere, ma scrive di tutto: dalla home page di un sito web alle schede prodotto, dalle didascalie di Facebook e Instagram alle newsletters

Questa figura professionale deve saper usare la scrittura in maniera persuasiva, sapendo come ottimizzare al meglio le parole usate per:

  • Attirare clienti;
  • Far capire all’utente di cosa si occupa l’azienda o a quale offerta si riferisce quel determinato post;
  • Invitare l’utente a compiere una determinata azione, come quella di acquistare un prodotto/servizio oppure iscriversi a una newsletter.

Tutto questo spesso deve essere fatto utilizzando frasi molto brevi, a volte anche di meno di 100 caratteri.

Lavorare come copywriter, quindi, non è affatto facile e non bastano passione e capacità per la scrittura. Un buon copywriter, infatti, ha ottime capacità di sintesi, padroneggia tecniche di persuasione e storytelling, conosce le dinamiche del digital marketing e del social media marketing, oltre a saper utilizzare i principali strumenti di grafica come Canva.

Per iniziare a lavorare come copywriter occorre molto impegno ed esperienza, acquisibile proponendosi anche a titolo gratuito a siti web o pagine social. Vista la forte richiesta per questa figura, comunque, esistono svariati corsi da poter seguire, tra i quali spuntano:

4. Web developer

Photo by Christopher Robin Ebbinghaus on Unsplash

Passiamo ora alla parte più tecnica della digitalizzazione.

Il web developer, o sviluppatore web, è colui che si occupa dell’assemblaggio, della struttura e delle automazioni di un sito. Insomma, lo sviluppatore web si occupa di progettare siti web o applicazioni utili per qualsiasi cosa, lavorando a stretto contatto con il web designer, che invece si occupa della parte grafica del sito.

web developers si dividono in due categorie:

  1. Sviluppatore back end: si occupa di tutto ciò che concerne il “dietro le quinte” di una piattaforma web o web app
  2. Sviluppatore front end: si occupa invece di tutto ciò che concerne la “facciata” di una piattaforma web o web app

La figura dello sviluppatore web è una tra le più richieste ad oggi, se non la più richiesta, oltre ad essere una delle professioni nate praticamente in contemporanea alla nascita di internet.

Essere un web developer significa avere svariate competenze, tra cui:

Di solito i datori di lavoro richiedono una laurea in informatica allo sviluppatore web, ma esistono anche corsi privati che possono aiutarti a gettare le basi per una carriera in questo ambito, tra cui sicuramente spicca quello offerto da Start2Impact.

5. Data Scientist

Photo by Samantha Hurley from Burst

Lo “scienziato dei dati” studia e interpreta grandi quantità di dati per ricavare informazioni utili sulle quali un’azienda può basare le proprie azioni strategiche.

Il data scientist è quindi una figura ormai super-richiesta, soprattutto vista l’enorme mole di dati in cui si imbattono tutte le aziende presenti online.

Più specificatamente, questa figura professionale raccoglie dati da varie fonti (ERP, CRM, social media, banche dati, web analytics, ecc.) e li struttura in modo organizzato e accessibile. Dopodiché, utilizza software e algoritmi per l’analisi e strumenti di machine learning per estrarre soltanto le informazioni utili all’azienda, lasciando da parte un gran numero di dati ininfluenti.

Per lavorare come data scientist è spesso richiesta una laurea in informatica, anche se esistono corsi specifici come quello offerto da DataCamp.

Inoltre, allo “scienziato dei dati”, sono richieste competenze con python, NumPydata manipulation, data visualization machine learning.

6. UX/UI Designer

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Altre figure molto richieste e pressoché indispensabili alle aziende che lavorano online, sono quelle dello UX (User Experience) designer e dello UI (User Interface) designer.

Entrambe le professioni, come si capisce dal nome, mettono al centro l’utente, cercando, attraverso il loro lavoro, di offrire un alto grado di usabilità del sito web o app.

Questi due ruoli non sono solo simili tra loro, ma anche conseguenti, perciò abbiamo deciso di inglobarli sotto un unico punto, ma è giusto approfondirne similitudini e differenze.

  1. UX designer: lo User Experience designersolitamente raccoglie dati attraverso sondaggi, eye tracking e osservazioni sul campo per comprendere i comportamenti degli utilizzatori, per poi, sulla base dei dati raccolti, procedere a strutturare il sito web o l’applicazione.
  2. UI designer: Finito il lavoro dell’UX designer, entra in gioco lo User Interface designer, il quale si concentrerà sull’interfaccia uomo-macchina. Lo UI Designer si occupa della parte visiva e interattiva di un servizio digitale, ponendosi l’obiettivo di guidare l’utilizzatore a trovare quel che ha bisogno con facilità.

In altre parole, potremmo affermare che lo UX designer si occupa della struttura del sito web o dell’app, mentre lo UI designer della parte grafica. 

Per diventare UX/UI designer spesso vengono richieste lauree in Digital Marketing, Computer Science o comunicazione, ma esistono corsi come quello offerto dalla piattaforma CorsoUX.

7. Esperto Blockchain

Photo by Clint Adair on Unsplash

Sicuramente ne avrete sentito parlare, ma può essere che non abbiate ancora ben chiaro cosa sia la tecnologia Blockchain.

È una tecnologia innovativa e rivoluzionaria, il cui principio di base è sfruttare internet per costruire un database blindato e sicuro (una sorta di libro mastro digitale) così da permettere le transazioni con criptovalute in maniera sicura. 

Ma non solo!

La rete blockchain, letteralmente “catena di blocchi”, secondo gli esperti infatti potrebbe garantire nuovi livelli di sicurezza non solo per le transazioni monetarie online, ma anche per le identità digitali delle persone.

Un esperto Blockchain sa come sviluppare contratti intelligenti integrati e distribuirli sui server. È inoltre in grado di creare applicazioni basate sulle numerose tecnologie blockchain per tutti i tipi di aziende. 

Ad oggi, l’unico corso completo al 100% per imparare questa tecnologia è offerto dall’università australiana RMIT, ma anche Start2Impact offre una formazione apposita.

3. I migliori lavori da fare in smart working: le opportunità per mettersi in proprio e aprire delle vere e proprie aziende digitali

Abbiamo visto quali sono i migliori lavori da fare in smart working, siano essi tradizionali o nati con la digitalizzazione degli ultimi anni. Questi lavori possono essere svolti sia come freelance con partita iva che assunti come dipendenti.

Vediamo ora quali sono le opportunità per mettersi in proprio e lavorare da remoto come liberi professionisti o imprenditori digitali.

1. Aprire un e-commerce

Photo by Shopify Partners from Burst

Il commercio digitale ormai muove miliardi di euro ogni anno in tutto il mondo e tutte le previsioni ci dicono che questo settore continuerà a crescere per ancora molto tempo.

Una delle opportunità migliori per iniziare un business online, quindi, è quella di aprire un e-commerce.

Ad oggi è molto semplice costruire un proprio shop online, grazie alle varie piattaforme che guidano l’utente nella creazione dell’e-commerce, tra cui le migliori sono:

Come immaginerai, comunque, la concorrenza è molto alta, perciò il consiglio è quello di scegliere una nicchia specifica, soprattutto all’inizio.

Negli ultimi anni, inoltre, sono nati modelli di e-commerce che permettono di lavorare completamente da remoto, cioè il dropshipping e il print-on-demand.

  1. Il dropshipping permette di aprire un e-commerce e concentrarsi soltanto sulla promozione dei prodotti che si decide di vendere. Attraverso questo modello di business, infatti, è possibile aprire uno shop online senza doversi preoccupare di avere un magazzino o di produrre da soli gli articoli in vendita. Spedizione, stoccaggio e, a volte, produzione sono gestiti da un grossista esterno che mette a disposizione di chiunque i propri prodotti. Il proprietario dell’e-commerce dovrà soltanto promuovere i prodotti e, una volta ricevuto un ordine, pagare al grossista il prezzo all’ingrosso dell’articolo venduto, oltre a fornirgli tutte le informazioni per la spedizione all’acquirente.
  2. Il print-on-demand è praticamente uguale al dropshipping, con l’unica differenza che questo modello di business permette di aprire un e-commerce di prodotti personalizzati e unici. Un problema del dropshipping, infatti, è che uno stesso prodotto può essere venduto da più shop online e ciò spesso si traduce in battaglie di prezzi al ribasso, minimizzando le possibilità di guadagno. Con il print-on-demand, invece, è possibile creare una propria linea di prodotti, con grafiche personalizzate e create da te in persona. Anche in questo caso, il grossista esterno si occuperà di spedizione e gestione del magazzino, oltre a preoccuparsi di produrre il prodotto richiesto stampandoci la grafica personalizzata.

Se aprire un e-commerce è semplice, per far sì che questa attività sia remunerativa occorrono competenze almeno di digital marketing, social media marketing, copywriting e grafica.

Non esistono veri e propri corsi per imparare ad aprire e gestire un e-commerce, ma è possibile comunque apprendere le skills necessarie attraverso webinar, blog e video.

2. Aprire un blog o vendere corsi online

Photo by Sarah Pflug from Burst

Per ogni attività o professione nominata in questo articolo abbiamo consigliato corsi online, webinar o blog per apprendere le competenze necessarie. Di conseguenza, qualcuno deve pur creare e, in alcuni casi, vendere queste guide e lezioni.

Sei esperto o appassionato in qualcosa? Apri un blog e parlane!

Credi che di poter condividere con altri risorse utili e consigli pratici? Crea webinar e corsi online e vendili!

Di sicuro devi poter offrire un valore aggiunto alle persone che “atterrano” sul tuo blog o che decidono di scaricare le tue guide, ma questa potrebbe essere un’idea di business molto remunerativa.

Anche in questo caso, competenze in ambito digital marketing, social media marketing e SEO sono veramente utili, ma possiamo contare sull’aiuto piattaforme intuitive come WordPress.

3. Personal Trainer

Photo by bruce mars on Unsplash

Parliamo ora di un’opportunità per mettersi in proprio e lavorare come libero professionista da remoto molto in voga dall’inizio della pandemia.

Non solo prova costume, mantenersi in forma è importante per la salute di tutti. La figura del personal trainer è molto ricercata, ma spesso chi sceglieva di iniziare questa carriera doveva appoggiarsi a palestre.

La pandemia non solo ha portato sempre più persone a scegliere di mantenersi in forma, ma ha anche dimostrato che chiunque con le competenze giuste (lauree e specializzazioni) può raggiungere un numero enorme di clienti – in tutta Italia e non solo – e mettersi in proprio lavorando come personal trainer. 

La soluzione migliore è sicuramente decidere di utilizzare un modello “freemium”, offrendo schede allenamento base e fruibili gratuitamente per tutti, così da dimostrare le proprie capacità, per poi offrire schede personalizzate e consulenze mirate per tutte quelle persone che decidono di acquistare il tuo servizio.

Sempre occhio alla trasparenza e alla professionalità però: allenare richiede competenze specifiche, dimostrale e non mentire!

4. Consulente assicurativo

Altra professione da libero professionista molto richiesta e perfetta per essere svolta completamente da remoto è quella del consulente assicurativo.

Come per il personal trainer, anche essere un consulente assicurativo richiede competenze specifiche, acquisibili anche con una laurea ma soprattutto attraverso molta esperienza sul campo.

Se sei stanco di macinare chilometri in macchina per andare a parlare con le persone e vuoi anche allargare il tuo portafoglio clienti, iniziare un’attività online come consulente assicurativo è ciò che fa al caso tuo.

Buone capacità relazionali e di persuasione, legate a conoscenze di digital marketing, possono portare a risultati molto soddisfacenti.

4. I migliori lavori da fare in smart working: considerazioni finali

Siamo arrivati alla fine di questo articolo dove abbiamo cercato di elencare i migliori lavori da fare in smart working, soffermandoci sulle figure professionali più in voga e richieste del momento.

Sia che tu sia un giovane all’inizio del percorso professionale, oppure un lavoratore esperto che vorrebbe dare una svolta alla propria vita, il mondo digitale può offrirti migliaia di possibilità.

Ricorda però che un elevato numero di possibilità corrisponde anche a un elevato numero di persone che, come te, cercano di coglierle.

Quindi, dovrai impegnarti per imparare le competenze richieste e avrai bisogno di esperienza per destreggiarti e riuscire a emergere tra l’enorme concorrenza che incontrerai.

Un ultimo consiglio è quello di dedicarti a ciò che più ti piace ed essere te stesso: così non solo ti sarà più facile costruirti una carriera lavorando in remoto, ma risulterai anche più credibile e meno “omologato” alle mode del momento.

Buona fortuna!

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