Cure palliative: affermare il valore della vita
Garantire al paziente le cure attraverso il servizio di degenza in hospice è una scelta difficile, non solo per la persona direttamente coinvolta, ma anche per i familiari e coloro che la circondano. Quando non è più possibile una guarigione, l’obiettivo rimane affermare il valore della vita considerando la morte come un evento naturale. È quanto sostengono le cure palliative, quelle terapie prestate al paziente in situazioni cui la malattia non risponde più a trattamenti mirati alla guarigione.
I principi delle cure palliative
Le cure palliative non si limitano alla gestione del dolore, per il quale la medicina dispone oggi di una vasta gamma di farmaci, ma si occupano della totalità degli aspetti terapeutici, psicologici, diagnostici e assistenziali. L’aspetto cruciale è che coinvolgono non solo il paziente, mettendo al centro il principio di autodeterminazione del malato, ma anche tutta la rete di persone che gravitano intorno a lui.
Ad essere coinvolto nell’assistenza è un complesso integrato di professioni sanitarie di tipo medico, infermieristico riabilitativo, psicologico, ma anche di sostegno sociale e spirituale. Ogni situazione è diversa perché i pazienti possono avere problematiche oncologiche, neurologiche, cardiologiche o respiratorie, nonché situazioni familiari e sociali differenti: è necessario creare le dinamiche migliori possibili per il singolo individuo al fine di garantire la massima qualità della vita fino alla fine.
I principi che stanno alla base delle cure palliative sono:
- Rispetto della dignità della persona.
- Garantire un’adeguata risposta al bisogno di salute.
- Qualità delle cure rispetto alla situazione individuale.
- Adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale.
Le cure palliative proteggono la persona dalle sofferenze evitabili, salvaguardando la sua dignità fino all’ultimo istante; in tal senso costituiscono un’affermazione del diritto alla vita.
Tipologie di assistenza
Gli interventi assistenziali possono essere di tre tipi: ambulatoriale, domiciliare, hospice.
La visita ambulatoriale è richiesta dal medico di base o dallo specialista. L’attività domiciliare, invece, viene attivata dal medico di medicina generale in collaborazione con il medico palliativista direttamente a casa del paziente, che riceverà l’assistenza di un’équipe specializzata.
La degenza in hospice può avvenire per motivi di complessità clinica del paziente e/o a causa di condizioni sociali: si tratta di persone che necessitano di ricevere cure e attenzioni per il soddisfacimento di tutti i tipi di bisogni, compresi quelli primari, nel rispetto del ritmo di vita e dell’ambiente di comunità. Il ricovero in hospice non è una procedura d’urgenza, ma è programmato dall’équipe sanitaria in accordo col paziente e la sua famiglia.
Le cure palliative sono un sistema complesso e parlarne significa ricordarsi che riguardano esseri umani, ancora prima che pazienti. Ogni persona ha una sua unicità: rispettarla è la priorità.