La stesura di ogni genere di romanzo necessita di molte attenzioni, ma i romanzi storici hanno bisogno di una accuratezza particolare nella ricostruzione dell’atmosfera dell’epoca in cui sono ambientati, degli usi, dei costumi e dei dialoghi.
Nel raccontare un fatto reale in maniera romanzata, il rischio di aggiungere agli elementi storici errori di fantasia è sempre dietro l’angolo, quando invece i romanzi storici sono per eccellenza un’opera in cui la fantasia alberga solo nella creazione dei personaggi. E non sempre, dato che spesso possono ispirarsi a quelli realmente esistiti.
Il clima del Romanticismo ha favorito la nascita dei romanzi storici e il loro fondatore può essere individuato nella figura dello scrittore scozzese Walter Scott con il suo Ivanhoe (1819). In Italia invece il primo grande romanzo storico è sicuramente rappresentato da I promessi sposi di Alessandro Manzoni, ambientato nella Lombardia del ‘600 e studiato in tutte le scuole italiane quanto La divina commedia di Dante Alighieri.
Nelle aule scolastiche però, spesso i metodi didattici non riescono a suscitare negli studenti il giusto interesse verso l’opera, studenti che si ritrovano così a leggere con una certa apatia i brani scelti dagli insegnanti per la fama degli episodi narrati, senza percepirne lo spessore dello stile che, nonostante il linguaggio arcaico, denota una certa scorrevolezza e una capacità di coinvolgimento che andrebbero invece assaporati. Oltre alla letteratura, spesso anche la storia è una materia che tra i giovani non gode di molta stima. Viene vista come un qualcosa di noioso perché passato. Studiare qualcosa che c’è stato ma ora non è, suscita disinteresse perché inutile alla vita di tutti i giorni.
Eppure la storia è capace di offrire molteplici spunti di riflessione e permette di ammirare il modo in cui l’uomo, da una semplice caverna e con l’ausilio di una clava, sia riuscito poi ad arrivare a costruire grattaceli e a guardarsi da una parte all’altra del mondo grazie ad un mini schermo parlante.
L’evoluzione è la chiave di tutto; le scoperte, gli errori, la politica e persino le ingiustizie hanno portato a rivoluzioni, cambiamenti e migliorie. Perché nulla è statico e tutto si evolve. E lo studio della storia è la chiave per conoscere questo quadro generale, per capire le mentalità e le civiltà che si sono succedute e gli errori che, una volta corretti, ci hanno portati a vivere nella società che conosciamo oggi.
Ecco che quindi i romanzi storici diventano un ottimo mezzo per apprendere di vicende importanti attraverso storie coinvolgenti e appassionanti. Al posto di un saggio, che per natura crea meno empatia nel lettore, un romanzo storico potrebbe essere utile per approfondire episodi storici, deliziandosi con trame avvincenti.
Di seguito trovate i 5 titoli per tutti i gusti storici e di sfumature letterarie.
Per i più romantici, l’assedio subito da Leningrado, l’odierna San Pietroburgo, dal 1941 al 1944, verrà vissuto con grande intensità in Il cavaliere d’inverno di Paullina Simons. Edito da Rizzoli, questo libro racchiude in sé un romanzo storico e un romance. La storia d’amore tra Tatiana e Alexander regna sovrana e i sentimenti sono descritti con grande maestria, ma a fare da palcoscenico alla loro relazione tormentata c’è la seconda guerra mondiale e l’attacco sferrato alla Russia dall’esercito nazista di Hitler.
Grazie a questo romanzo, si vivrà la storia dell’assedio della città, apprendendo dei razionamenti che portarono la popolazione alla fame e di quanto la sofferenza causata dal gelo dell’inverno russo e lo stomaco perennemente bisognoso di cibo portarono l’uomo ad uno stato primitivo in cui la parola d’ordine era sopravvivere, anche a discapito degli altri esseri umani.
In una pagina di storia totalmente italiana, grande è l’ammirazione verso le portatrici carniche suscitata dalla lettura del romanzo storico Fiore di roccia di Ilaria Tuti, edito da Longanesi. Nel 1916 donne dall’età compresa tra i 15 e i 60 anni vennero ingaggiate per trasportare sulle loro spalle 30-40 kg di peso all’interno di gerle contenenti cibo, munizioni, lettere e approvvigionamenti di ogni sorta da portare ai militari che combattevano gli austriaci in cima ai monti, lungo il fronte della Carnia. A maggioranza friulana, queste donne dimostrarono un coraggio senza pari e solo nel 1997, ormai novantenni, alcune di loro ricevettero la medaglia d’oro al valore militare dall’allora presidente della Repubblica.
Nonostante il ritardo nel riconoscimento ricevuto, il valore di queste donne non deve essere dimenticato e Ilaria Tuti offre un romanzo storico ricco di dolore, fatica, ma anche speranza, in un omaggio a quelle donne che hanno affrontato la paura e la morte per aiutare la patria.
“Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù. Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame”.
Se desiderate venire a conoscenza di una pagina storica sconvolgente, che strappa il respiro e di cui si parla poco, dovete leggere Avevano spento anche la luna di Ruta Sepetys. Edito da Garzanti, questo romanzo storico narra delle deportazioni di massa delle popolazioni baltiche nei gulag di Stalin. Tutti conoscono le grandi deportazioni subite dagli ebrei durante il secondo conflitto mondiale, si racconta meno invece di quelle subite, a partire dal 1941, dagli abitanti dei paesi baltici ai danni di letterati, studiosi e intellettuali in generale e delle loro famiglie, colpevoli solo di esistere.
In questo romanzo, grazie alla storia della piccola Lina, deportata a quindici anni dalla Lituania insieme alla mamma e al fratellino, ripercorrerete le tappe che hanno portato questa gente dalla loro nazione fino ai confini più ghiacciati del pianeta e di persone che, nonostante tutto, hanno deciso di non abbattersi e di vivere ad ogni costo.
Per coloro che si volessero immergere nel realismo magico di una delle autrici più importanti del panorama sudamericano, La casa degli spiriti è la scelta giusta.
Si tratta del romanzo d’esordio di Isabel Allende, edito da Feltrinelli, che raccoglie in sé un romanzo storico sotto forma di saga familiare, ripercorrendo le vicende della famiglia di Esteban Trueba e di Clara Del Valle nel Cile del XX secolo e culminando nel golpe di Pinochet del 1973.
La vicenda del golpe è un evento storico che difficilmente viene studiato in maniera approfondita nelle aule scolastiche, per cui la lettura di un romanzo che combina realtà e fantasia non può che essere un ottimo modo per fare luce su una pagina di storia dura e violenta che ha dilaniato per molti anni questo paese del sud America e in cui l’autrice rende omaggio al Poeta e al Presidente, ovvero Pablo Neruda e Salvador Allende, vittima del golpe.
Lo stile di Isabel Allende è unico nel suo genere. L’autrice è capace di fondere sogno e realtà in maniera magistrale e con questo romanzo ha dato prova del suo grande valore con un libro che è stato paragonato ad un Buddenbrook latinoamericano.
Vi lascio infine con un premio Nobel per la letteratura del 1961: Il ponte sulla Drina di Ivo Andric, edito da Mondadori. Con questo ultimo romanzo storico consigliato, torniamo indietro nel tempo e viaggiamo verso oriente. Capolavoro della letteratura serba, questo romanzo racconta la storia della cittadina bosniaca di Visegrad, attraversata dal fiume Drina e collegata da un ponte. La narrazione inizia nel periodo della costruzione del ponte, intorno al XIV secolo e si sviluppa fino al primo conflitto mondiale. Protagonisti sono i suoi abitanti e la loro diversità, il conflitto politico- culturale tra serbi e i turchi invasori, mentre il ponte funge da muto spettatore degli avvicendamenti storici di cui la terra bosniaca è stata campo di battaglia. Una narrazione intensa, a tratti lenta e profondamente descrittiva, un’analisi che entra fin dentro allo spirito di ciascun abitante e un libro che un lettore cosiddetto “forte” non dovrebbe lasciarsi sfuggire.
Perché i romanzi storici sanno far stupire, riflettere e sognare. Sono in grado di far avvicinare alla storia grazie alla potente carica emotiva che porta il lettore, una volta terminato, a fare ricerche sugli avvenimenti appena descritti e a fare suoi episodi lontani nel tempo, ma vicini nel cuore.
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