Chi sono i finalisti del 75° Premio Strega 2021. Romanzi, curiosità e storia
Come tutte le estati, il mondo culturale, e più nello specifico quello letterario italiano è in fermento: si avvicina il momento in cui sarà proclamato il vincitore (o la vincitrice) del Premio Strega dell’anno. Sono cinque i finalisti, come sempre (anche se a volte sono stati sei). Si dice letteratura italiana, si legge Premio Strega.
Il popolo italiano si sa, ha molta fantasia; in un rotocalco televisivo Massimo D’Alema definì l’Italia “Una superpotenza culturale”, dove al posto delle testate nucleari ci sono libri, canzoni e film, sarebbe da aggiungere. Un’importante “presenza” della letteratura italiana contemporanea è il Premio Strega, il più blasonato concorso letterario del Bel Paese, anche se bisogna sottolineare che considera solo la narrativa mainstream e non la letteratura di genere (per quella c’è il Premio Bancarella).
Le radici del Premio Strega risalgono al secondo conflitto mondiale. Durante il canto del cigno del fascismo, un gruppo di intellettuali iniziò a riunirsi a Roma la domenica, per discutere di cultura e quando il 4 giugno 1944 gli Alleati entrarono nella Capitale, portarono avanti l’abitudine finché, a guerra finita, non riuscirono a organizzare questo concorso con l’obiettivo di risollevare la cultura italiana dall’apatia creatasi durante la dittatura di Mussolini.
La prima edizione si tenne nel 1947 e fu sponsorizzata dalla ditta produttrice del liquore Strega (da qui deriva il nome particolare) e la giuria fu composta da coloro che si fecero chiamare “Amici della domenica” in ricordo della passata usanza da cui si è sviluppato il Premio. Dal 1947 a oggi, il Premio Strega ha elevato al rango di libri importantissimi testi che erano già considerati best seller. Gli autori che sono riusciti in questa impresa sono nomi celebri, come Cesare Pavese, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Umberto Eco, ma anche nomi che si sentono ripetere spesso negli ultimi tempi come Alessandro Barbero e Antonio Scurati.
Quest’anno, nonostante la pandemia, il premio ha proseguito la sua strada e sono stati stabiliti i cinque titoli dei libri finalisti in gara. Si tratta di:
Il libro delle case di Andrea Bajani, autore romano classe ‘75 già pluripremiato;
Il pane perduto di Edith Bruck, nome d’arte di Edith Steinschreiber, scrittrice di origine ungherese sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti;
L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, scrittrice giovanissima (è nata nel 1988) e collaboratrice de l’Espresso;
Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio, abruzzese e laureata in odontoiatria, il suo romanzo è il seguito di un precedente best seller;
Due vite di Emanuele Trevi, critico letterario di Roma che collabora con varie testate come la Repubblica, la Stampa e il Manifesto, è l’ex marito della scrittrice Chiara Gamberale.
A parte i titoli dei libri e le brevi biografie degli autori, anche i romanzi in lizza suscitano interesse e la cosa è ovvia, dato che per partecipare allo Strega bisogna essersi conquistati una certa fetta di pubblico di modo da ottenere visibilità fino a essere scelti da almeno uno degli Amici della domenica (i quali sono circa quattrocento e sono scelti tra i personaggi dell’ambiente culturale italiano).
Andrea Bajani, che concorre con Il libro delle case ha scritto un libro che ha già vinto il Premio Campiello. La trama racconta di un uomo che lo scrittore fa chiamare “Io” il quale vive la sua epoca fra vizi e virtù trasferendosi in diverse case nel corso della sua vita dal 1975 ai primi anni dell’attuale secolo, e mentre “Io” vive, si assiste al corso della storia del nostro paese. La critica ha definito il romanzo come “una partita di Cluedo”.
Passando al secondo libro che concorre al Premio, Il pane perduto di Edith Bruck, il libro narra di una sopravvissuta ai campi di concentramento che dopo essere uscita dall’inferno sulla Terra si ritrova in un mondo che non la accoglie e che lei vede come estraneo. La protagonista affronterà numerose vicende, come il tentativo di stabilirsi in Israele, i viaggi in Italia al seguito di una compagnia di ballo fino all’incontro con l’amore della sua vita. Il romanzo è valorizzato dalla testimonianza autobiografica della scrittrice e suona come un’ammonizione al revanscismo delle generazioni che hanno dimenticato.
La terza autrice in gara, Giulia Caminito, è arrivata in finale con L’acqua del lago non è mai dolce, il quale narra di una bambina, Gaia, che cresce con tre fratelli, la madre intransigente e giusta e il padre disabile sul lago di Bracciano. La protagonista affronta il suo diventare donna fra un’esistenza vuota fatta di apatia verso le importanti battaglie collettive e la sua personale lotta per diventare felice. In un’Italia superficiale in cui è più importante apparire che essere, Gaia nuota nel lago di Bracciano anche quando le correnti sono pericolose e così sfida tutti nel suo tentativo di essere se stessa ma soprattutto felice.
Invece il quarto libro è Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio. Il romanzo che concorre alla Settantacinquesima edizione tratta di due sorelle: la protagonista e Adriana. Ribelli sin da bambine, le due sono molto complici e in maniera imprevedibile Adriana irromperà nella vita della protagonista in più occasioni portando scompiglio ma soprattutto mettendo tutto in discussione. In una società insicura alla ricerca di certezze, chi semina dubbi è visto come un sovversivo, ma forse è sempre giusto farsi domande sulla propria vita. La protagonista, dopo l’ennesima volta in cui Adriana la contatta, lascerà la Francia per tornare nel quartiere di pescatori Borgo Sud (da qui il titolo) di Pescara per indagare sul suo passato e capire se stessa.
Concludendo con il quinto romanzo, Due vite, Emanuele Trevi racconta le brevi vite di due scrittori, Rocco Carbone e Pia Pera, delineandone i caratteri ma anche la amicizia fra i due, i quali affrontano la vita ciascuno a modo proprio. Ma fra i due, pur essendo l’uno uomo e l’altra donna, non si innamoreranno mai, ma saranno semplici amici. Il lettore ingenuo e superficiale potrebbe pensare che sia tutto frutto della fantasia di Emanuele Trevi, ma invece basta navigare sul web per scoprire che i protagonisti sono stati autentici scrittori, Rocco Carbone nato nel 1962 e deceduto nel 2008 a causa di un incidente in moto e Pia Pera nata nel 1956 e scomparsa nel 2016 a causa di una malattia.
Questi sono i cinque libri che sono arrivati in finale alla Settantacinquesima edizione del Premio Strega. La rappresentanza femminile prevale su quella maschile e sarebbe interessante assistere alla vittoria di una donna, infatti, se si nota il numero dei vincitori del Premio Strega, sono solo 11 le donne che se lo sono aggiudicato, mentre fra i 386 romanzi finalisti di questa edizione solo 69 sono stati scritti da donne.
Quindi chi vincerà l’ambitissimo Premio Strega? Lo scopriremo l’8 luglio 2021.