Complottismo e QAnon. Qual è il confine tra verità e delirio paranoico
Negli ultimi due anni è sorta QAnon, una nuova teoria del complotto di estrema destra secondo la quale il mondo sarebbe governato da una loggia di pedofili satanisti che controllano gli eventi secondo i loro interessi. Una teoria che alimenta il fuoco del complottismo e diffonde, in un periodo così particolare per l’umanità, un senso di paranoia e persecuzione.
Il primo storico che riuscì a dare una definizione di complottismo è Richard Hofstadter in Paranoid Style in American Politics nel 1964 in cui sostiene che lo “stile paranoico”, o meglio il complottismo, non è assolutamente un fenomeno moderno, ma ha radici profonde nella storia dell’umanità. Già nell’Ottocento, infatti, si iniziavano a diffondere dicerie su logge massoniche padroni del mondo, sul terrapiattismo e su una sorta di controllo mentale da parte dei potenti. Il complottismo è sempre stata una costante della storia: in alcuni periodi può tacere, in altri mostrarsi con tutta la sua estrema forza. I momenti più fertili per l’attecchimento delle teorie del complotto sono proprio quelli di crisi, come quello che il mondo sta attraversando adesso: crisi economiche, finanziarie, politiche o sociali non fa differenza, ogni criticità insinua nelle menti il tarlo del complottismo che cresce fino a creare una realtà alternativa, una realtà distorta, una realtà irreale.
QAnon è l’ultima grande teoria del complotto del mondo occidentale: una teoria onnicomprensiva che tiene insieme tante altre teorie del complotto. QAnon è ciò che Michael Barkun definisce come “superconspiracy”, ovvero una teoria che fa dei complotti il motore della storia, come se ogni evento storico fosse condizionato e creato da una setta segreta di potenti. Il nucleo centrale di QAnon è il caso #PizzaGate, ovvero quella teoria del complotto divenuta celebre nel 2016 secondo cui il Partito Democratico statunitense stesse gestendo un traffico di minori all’interno dello scantinato del Comet Ping Pong, una pizzeria di Washington. Da questo centro, QAnon ha unito altre teorie del complotto: il terrapiattismo, il 5G, i vaccini, l’esistenza degli alieni e i fatti dell’Undici Settembre.
La propaganda di QAnon è semplice: invita chiunque a cercare sul web, nei film, nelle serie tv, nei talk show, dei segnali che possono dimostrare le loro teorie; segnali che, nonostante siano mere coincidenze, per i seguaci del complotto diventano prove fondanti di un’intera narrazione. Il complottismo, infatti, fa leva sulla soggettività delle persone, punta a rendere ogni persona un “ricercatore” dei segni e simboli donando a ogni individuo una agency che non riteneva di avere.
QAnon si arricchisce di ogni interpretazione del mondo, mantenendo sempre al centro una figura in particolare: Donald Trump. Secondo QAnon, infatti, proprio Trump sarebbe l’eroe che salverà il mondo dal complotto ordito dai potenti della terra, ponendo fine a una lunga guerra che terminerà con la “Tempesta” (The Storm). La “Tempesta”, secondo i complottisti, sarebbe il momento in cui Trump sconfiggerà la loggia di pedofili satanisti che governa il mondo e riporterà gli Stati Uniti alla sua grandezza. Grazie a questo elemento “millenaristico”, QAnon si proietta nel futuro e di riflesso nel passato, diventando la più grande teoria del complotto che il mondo abbia mai conosciuto.
Naturalmente, nessuna delle teorie di QAnon è confermata dalle istituzioni accreditate e nessuna possiede alcun elemento di veridicità. Nonostante ciò, le teorie del complotto stanno diventando sempre più famose, sempre più virali, sempre più attuali, fino a mostrare quanto sia labile il confine tra verità e delirio paranoico.