Vi siete mai chiesti come mai i romanzi Fantasy piacciono così tanto? Se ad un lettore poco avvezzo al genere venisse chiesto di citare un romanzo fantasy famoso, ci sarebbe un’altissima probabilità che il primo a venire alla mente fosse quello di Harry Potter, il mago uscito dalla penna di J. K. Rowling, che ha conquistato il cuore di milioni di fan in giro per il mondo e ha permesso al genere di varcare il confine della ristretta cerchia di suoi fedeli lettori, stuzzicando l’interesse di coloro i cui gusti si concentravano su altre aree d’interesse.
La saga del mondo fatto di maghi e babbani, ambientato in una Londra ricca di passaggi incantati, di un Ministero nascosto all’interno della città e di una scuola che ogni bambino ha desiderato frequentare è quella che ha fatto esplodere, a livello internazionale, la passione per i romanzi incentrati sulla fantasia.
Ma vi siete mai chiesti però perché i fantasy piacciono così tanto?
Nell’immaginario comune J. R. R. Tolkien, con Lo Hobbit (1937) viene considerato il capostipite del genere, un classico di questo tipo di letteratura. Eppure il fantasy affonda le proprie radici nel mito, per cui persino l’Odissea di Omero potrebbe essere considerato tale, ricco di personaggi irreali quali sirene e ciclopi.
Senza però andare così indietro nel tempo, in un’epoca in cui gli eroi erano avvolti in leggende dalla potente carica emotiva, il cui scopo era creare stupore e incutere timoroso rispetto, se ci spostiamo a metà del XIX secolo e agli inizi del XX, si possono citare romanzi come Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum o Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.
Quel che è certo, è che dopo Tolkien il genere ha acquisito sempre più popolarità, come anche il famoso tema del viaggio, che si può ritrovare ad esempio nei volumi che compongono Le Cronache di Narnia di C. S. Lewis, mille pagine che trascinano in un vortice di emozioni fatte di mondi lontani e avventure in cui anche dei bambini hanno la forza di un adulto e il cuore di un leone.
Non bisogna confondere però il romanzo di genere fantasy con quello fantascientifico in cui la fantasia si unisce alla scienza e il cui risultato più famoso è senza dubbio Frankenstein di Mary Shelley.
Un romanzo fantasy solitamente segue un suo schema che comprende:
I romanzi fantasy riscuotono un notevole successo di pubblico e sicuramente negli ultimi anni il supporto cinematografico ha influito a tale aumento di interesse verso il genere. Da Il signore degli anelli a Twilight, che si tinge di sfumature romantiche, i mondi fatti da creature sovrannaturali e affascinanti vampiri hanno fatto breccia nei cuori di lettori, e spettatori, desiderosi di azione e sogno.
Twilight è sicuramente un sottogenere di fantasy che ha spinto gli autori a creare sempre più storie popolate da licantropi ed esseri assetati di sangue privati ora del loro potere pauroso, perché pieni di fascino e attrattiva. La paura suscitata da Dracula è ormai solo un lontano ricordo.
Perché i romanzi Fantasy piacciono tanto dunque? Il motivo principale dell’alto gradimento dei romanzi fantasy è che permette di evadere dalla quotidianità. Che sia per desiderio di semplice evasione o per ammirazione verso la capacità umana di delineare interi mondi grazie alla potenza creativa della mente e al supporto di una semplice penna (o di una tastiera), questo distacco dalla realtà è il motore che spinge alla lettura di un bel libro fantasy.
Oltre a questo elemento vi è anche l’interesse per come viene sondato l’animo umano all’interno del romanzo in quanto, nonostante si tratti di storie di fantasia, i personaggi devono essere ben caratterizzati per essere apprezzati e fornire spunti di riflessione, seppur con tocchi di magia.
Perché è la magia la prima parola che viene in mente quando si parla di romanzi di questo genere, in tutte le sue forme. Il desiderio di poteri soprannaturali affascina nell’infanzia come anche in età adulta, seppur in modi diversi.
Fa sognare, fantasticare su modi differenti per affrontare la realtà e apre un ventaglio di possibilità che non ci può essere negato, perché prodotto dalla nostra immaginazione e custodito al sicuro nella nostra mente.
Anche l’ambientazione ha un ruolo importante e chi ama il genere solitamente non fa distinzioni tra quelle totalmente immaginarie o collocate nel mondo reale, l’importante è che sia credibile e che faccia sognare grazie ad una trama costruita sapientemente, con colpi di scena e personaggi ben caratterizzati. Nonostante ciò, emerge un maggiore interesse verso gli urban fantasy, ovvero le storie ambientate nelle città reali o che rimandano a nazioni esistenti, (ad esempio la Russia in Tenebre e Ossa di Leigh Bardugo) e la coesistenza umana con creature fantastiche come vampiri, streghe o fate.
Se desiderate conoscere dei titoli contemporanei che i lettori del genere reputano imperdibili, potete scegliere tra La prima legge di Joe Abercrombie e Il sognatore di Laini Taylor e, qualora siate alle prime armi e vogliate intraprendere un primo viaggio all’interno di questa fantastica realtà, Sei di corvi di Leigh Bardugo è il libro più consigliato in assoluto, adatto per aprire un varco tra la vostra quotidianità e l’ignoto straordinario rappresentato dal fantastico.
Basta aprire le profumate pagine di uno dei romanzi, consultare la mappa dei regni che li ospitano, e partire per un viaggio da cui, si spera, sarà difficile far ritorno senza sentirsi cambiati.
Una cosa che rappresenta, in fondo, il potere di ogni buon libro.
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