La tanto attesa serie Loki è arrivata su Disney+ per l’episodio 1, Tom Hiddleston riprende il suo ruolo di dio dell’inganno e del caos, l’adorato cattivo del MCU interpretato in sei film Marvel. In Avengers: Infinity War, però – allarme spoiler – Loki muore, sacrificandosi nobilmente nei primi cinque minuti e diventando, finalmente, un vero eroe di Asgard. Ma per un personaggio del MCU nulla dura per sempre tranne il franchising, e così Loki ci è stato restituito, con grande gioia dei fan.
Il suo ritorno è stato possibile grazie alle linee temporali, In Avengers: Endgame, gli eroi sopravvissuti all’Infinity War tornano indietro nel tempo per prendere le due gemme dell’infinito che erano in possesso di Loki, con lo scopo di riscrivere il futuro. Loki (quello vero, ma ora vivo perché di nuovo il 2012) ha approfittato del caos temporale per prendere il Tesseract e creare un portale per scappare dalla situazione in cui si trova. Questo ha creato una variante di Loki, ed è proprio questo Loki che seguiamo nella nuova serie Disney. Ok, è tutto molto confuso, spero di aver reso l’idea dell’intreccio che si è andato a creare.
Quindi in Loki episodio 1, la variante di Loki del 2012 spunta da un’altra parte del tempo e dello spazio ma viene prontamente catturata dalla Time Variance Authority, l’organizzazione incaricata di proteggere la sacra linea temporale. La cosa vi chiederete voi (giustamente)? La sacra linea temporale, la vera linea temporale creata da tre guardiani del tempo che stanno lavorando per appianare passato, presente e futuro in modo che un giorno possiamo tutti vivere in pace. O qualcosa del genere. Insomma, sicuramente una bella soluzione per far tornare Loki da noi, speriamo che tutto regga, perché basta una folata di vento per far cascare tutto il castello di carte. O così sembra, ma stiamo parlando del MCU, non saranno stati approssimativi…
Loki quindi che cosa deve fare in tutto questo? È stato arrestato perché ha infranto delle leggi di cui non sapevamo nulla fino a quel momento e, teoricamente, dovrebbe essere giustiziato ma… beh è Loki, col cavolo che lo giustiziate! Quindi viene reclutato per aiutare il dipartimento a rintracciare una variante di se stesso che sta uccidendo e rapendo i membri del TVA durante le loro missioni di viaggio nel tempo. Il lavoro del TVA è proprio quello di tornare indietro e resettare la linea temporale ogni volta che qualcuno fa qualcosa che non dovrebbe fare e fa partire una nuova linea temporale non approvata. Di solito i film della Marvel sono dei capolavori di precisione, mescolano azione ed emozione, pezzi di scena e retroscena, il tutto in proporzioni praticamente perfette. Lo abbiamo potuto notare con la prima incursione televisiva: WandaVision che è stata un successo di altissimo livello sotto tantissimi aspetti. Il primo episodio di Loki invece, (solo uno perché questo ci viene concesso settimanalmente, ce ne sono sei in totale), tuttavia è apparso un po’ piatto. La puntata di apertura è stata una lunga e pesante introduzione che ha dato l’impressione di essere fin troppo statica.
Loki viene messo sotto la supervisione dell’agente Mobius M Mobius (Owen Wilson), che sembra conoscere Loki meglio di quanto lui conosca se stesso. Spinge e pungola la psiche del nostro eroe, sconvolgendolo e spiazzandolo. Wilson è all’apice del suo stile – l’inattaccabile sicurezza e il leggero tocco comico sono indiscutibilmente le sue specialità – inoltre si percepisce chiaramente la chimica con Hiddleston (affascinante e divertente come sempre) durante tutta la puntata e nelle loro lunghe conversazioni sono davvero una gioia per gli occhi e per le nelle orecchie, nulla da dire sulle interpretazioni e la completa sinergia tra i due personaggi. Si può con certezza affermare che insieme sono ancora meglio che separati.
Forse è questo che ha incoraggiato così tanto ad ampliare il dialogo in Loki episodio 1 piuttosto che dare spazio anche all’azione. Quello che c’è da capire è se questa alchimia basterà a tenere alto il livello dello spettacolo, visto le aspettative altissime che si porta dietro questo prodotto fin dal suo lancio. Sicuramente il fatto di poter accedere a una puntata alla volta non è di certa d’aiuto, perché un’introduzione, soprattutto in un mondo così inesplorato, si rendere necessaria. Il problema è l’attesa che rischia di smorzare gli animi, se non si accendono un po’ di vibrazioni adrenaliniche, tipiche del MUC, il rischio è di perdere per la strada alcuni spettatori.
La serie intende ovviamente porre domande sull’identità: cosa rimane di Loki senza i suoi poteri? Che non funzionano al TVA. Cosa potrebbe succedere se costretto a fare del bene senza un fine e sempre sotto l’occhio vigile di Mobius? È il libero arbitrio? I guardiani del tempo non stanno rendendo tutti loro schiavi creando una linea temporale da cui non si può uscire?
Insomma, di elementi su cui lavorare ce ne sono davvero molti e soprattutto possiamo solo augurarci che dopo un primo incontro, un po’ noioso, ma forse necessario, per capire la situazione in cui ci troviamo, Loki si immerga completamente nel suo personaggio e ci regali l’avvenuta che tanto abbiamo aspettato. Se la storia inizierà a prendere una piega più adrenalinica sicuramente il prodotto sarà vincente, come lo è la squadra Hiddleston e Wilson.
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