Google celebra Shirley Temple con un doodle all’enfant prodige di Hollywood
Google celebra Shirley Temple, l’attrice, cantante e diplomatica americana, con un adorabile doodle animato nell’anniversario dalla nascita del museo a lei dedicato, chiamato “Love, Shirley Temple”, nella sua città natale, Santa Monica. Il doodle mostra la Temple come una star bambina, una popolare attrice cinematografica e una diplomatica. Nella GIF vediamo una iconica Temple di 6 anni che balla, mentre nelle altre due immagini la si vede fare un discorso e ritirare un premio.
La defunta attrice ha iniziato le lezioni di danza quando aveva solo tre anni, a portarla fu sua madre, una ballerina mancata che riversò tutte le sue velleità sulla sua bambina, evidentemente dotata e portata per la danza nonostante la giovanissima età. In seguito l’intera nazione rimase affascinata dalla sua performance nel primo ruolo ottenuto nel musical “Stand Up And Cheer” (Il trionfo della vita) nel 1934. Tra i sei e i dieci anni, il momento più alto della sua carriera, recitò in circa 12 film, tra cui “Bright Eyes” (La mascotte dell’aeroporto) dove ha eseguito quello che è diventato uno dei suoi numeri più famosi, “On the Good Ship Lollipop” ostentando le sue caratteristiche fossette e i suoi riccioli biondi.
Shirley Temple fu una delle stelle più popolari del cinema americano ancora prima di compiere i 10 anni, diventando la prima star bambina a ricevere un Oscar a soli sei anni nel 1935. L’attrice nella sua infanzia è stata un vero e proprio raggio di sole per milioni di americani che stavano attraversando le difficoltà della Grande Depressione, «Finché il nostro Paese avrà Shirley Temple, noi staremo bene», queste parole, pronunciate dal presidente Franklin D. Roosevelt, mostrano quanto quella piccola diva, forse inconsapevolmente, abbia fatto per il suo Paese, gli Stati Uniti d’America.
Crescendo però il successo inizio a diminuire drasticamente, finché nel 1949 abbandonò definitivamente le scene, fece solo un’ultima apparizione in una serie televisiva per bambini dal titolo ‘Shirley Temple’s Storybook‘, dopodiché abbandonò per sempre il mondo dell’intrattenimento per dedicarsi alla carriera diplomatica, una strada che le diete altrettanto successo.
Grazie alla sua popolarità le vennero affidati diversi incarichi diplomatici, che portò avanti con serietà e professionalità. Fu rappresentante degli USA all’ONU e ambasciatrice USA in Ghana e Cecoslovacchia. «È stato il miglior lavoro che io abbia mai avuto», raccontò a proposito di questo suo nuovo ruolo politico. Nel 1987, venne anche nominata primo ufficiale onorario del Ministero degli Esteri dal segretario di stato Usa George Schultz. Si dedicò successivamente anche all’imprenditoria, entrando nei consigli di amministrazione di grandi aziende come la Walt Disney Company e la Del Monte Foods.
Ma non è tutto, Shirley Temple fu insignita di un dottorato onorario dalla Santa Clara University e dalla Lehigh University, un tributo dal College di Notre Dame e dalla Yale University, è stata anche il primo personaggio pubblico ad aver parlato pubblicamente di tumore al seno, ricordata per essere stata la prima persona a dire sulla televisione nazionale «Io ho avuto un tumore al seno» spingendo moltissime americane a farsi controllare e salvando così, indirettamente, tantissime vite. Morì nel 2014, per un’affezione cronica ai polmoni, a 85 anni nella sua casa californiana. Tra le altre cose, la Temple è stata ritratta in un quadro di Salvador Dalì, compare (per due volte, una come bambola su una maglietta) sulla copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles e ha ispirato un noto cocktail analcolico.
Shirley Temple è diventata un nome, un’icona, un simbolo per l’America che ha affascinato tutto il mondo.