Minari: la luce della speranza e la leggerezza dell’esistere. Recensione
Vincitore del Golden Globe per il miglior film straniero e il Gran Premio della giuria U.S. Dramatic al Sundace film Festival del 2020, Minari dimostra come il cinema sudcoreano stia conquistando le anime di spettatori e critici. Scritto e diretto da Lee Isaac Chung e prodotto dalla Plan B Entertainment di Brad Pitt, è il prodotto più puro e sincero di un cinema essenziale, ma mai scontato, leggero e infinitamente profondo, in cui una forte luce di speranza si staglia su un presente oscuro e colmo di insidie.
Come anche Parasite, di Boon Jong-ho, Minari racconta il dramma di una famiglia che cerca un riscatto sociale quasi irraggiungibile, ma lo fa utilizzando una cifra stilistica completamente diversa: la buia e impenetrabile tragicità dell’esistenza si trasforma in uno spiraglio di fiducia per l’umanità. Il grido soffocato di Boon Jong-Ho diventa una poesia recitata sottovoce, tenue, ma capace di mostrare, in ogni scena, la sua presenza e la sua profondità.
Minari gioca sui silenzi che si riempiono di significati, su attese di eventi che forse mai si realizzeranno, su paesaggi terreni che sembrano proiettati in un universo magico e surreale. La sensazione di trovarsi in un altro mondo avvolge lo spettatore fin dalle prime scene del film e cresce, in un climax ascendente, fino ad un finale di assoluta poesia. Il cinema sudcoreano è proprio questo: un intreccio indissolubile di realtà e magia, di leggerezza e pienezza, di dramma e speranza. Un cinema che si gioca sulle ambivalenze, sulle contraddizioni, sugli opposti che non si scontrano ma si mescolano, si fondono, si vivono.
Il regista, con un tocco leggero, quasi impercettibile, riesce a far immergere lo spettatore nell’anima di tutti i personaggi, svelando i loro segreti e le loro essenze senza dirlo esplicitamente. Lee dipinge le personalità sui dettagli, sulle mille parole nascoste dietro un gesto, sui dialoghi mancati e sulle lunghe inquadrature. Dal film, dunque, emerge la differenza fra due culture, ma anche la loro eterna fusione; emerge come le divergenze culturali arricchiscano il mondo e mostrino il più puro ritratto dell’essere umano.
È possibile vedere Minari su Sky e Now.