Donne e artiste protagoniste della mostra Divine e Avanguardie. Le donne nell’arte russa a Palazzo Reale di Milano, fino al 12 settembre 2021. Fra i quadri che riempiono le sale di Palazzo Reale le donne sono doppiamente protagoniste. Le vediamo ritratte come Madonne, Zarine, mogli e figlie dei pittori, ma anche donne artiste: amazzoni dell’avanguardia dell’arte russa di inizio ‘900.
Promossa dal Comune di Milano e organizzata da CMS Cultura, Divine e Avanguardie è stata realizzata in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo ed è curata dalla direttrice scientifica del museo stesso, Evgenija Petrova, e da Josef Kiblitskij. La mostra ci svela secoli di arte russa, dalle icone medievali all’arte di regime degli anni ’30 del XX secolo, attraverso un percorso di circa 90 opere, molte delle quali mai esposte in Italia. La mostra, che ha da poco riaperto, è stata prorogata fino a settembre.
Successivamente vediamo le donne di potere: sono le Zarine, imperatrici mogli degli Zar, grandi personalità della storia di Russia e d’Europa, come Caterina II, il cui ritratto riempie di regalità la seconda sala, fra i riflessi di specchi e preziosi vasi provenienti dal Museo di San Pietroburgo.
Ma nella cultura e nella storia russa le donne sono anche custodi delle tradizioni e della terra, contadine che sfamano con orgoglio l’intero popolo. Le vediamo ridenti fra prati fioriti, ma anche forti e massicce nelle composizioni geometriche di Kazimir Malevich, grande pittore dell’avanguardia russa, che dalla sacralità dell’icona tradizionale era arrivato alla pittura più pura e rarefatta, come “Quadrato nero su fondo bianco” del 1915.
Il binomio donne e arte nel passaggio fra ‘800 e ‘900 vuol dire anche la scoperta di tutto il regno intimo e borghese della casa, dove figlie e mogli dei pittori diventano i soggetti preferiti, intente nello studio della musica, oppure poetesse e donne di cultura ritratte dai pittori dei loro entourage. Non è un caso che il Ritratto della poetessa Anna Achmatova, su un bellissimo sfondo azzurro, sia stato scelto per accompagnare l’immagine coordinata della mostra Divine e Avanguardie. Di fronte a lei, invece, nella stessa sala, troviamo il ritratto di Nadežda Evseevna Dobičina, gallerista, protagonista della cultura rivoluzionaria e curatrice presso lo stesso Museo di Stato Russo.
Ma la condizione femminile in Russia è ancora molto legata alle tradizioni familiari, come ci raccontano le successive sale, dove incontriamo molti esempi di maternità ma anche di tradizioni che obbligavano le fanciulle a riti e costrizioni. Da queste opere si passa, poi, alla celebrazione del corpo femminile, sia come soggetto tradizionale della pittura ancora ottocentesca, sia delle ricerche d’avanguardia, come la Venere tutta gialla dipinta da Michail Larionov.
Da metà mostra, però, le donne passano dall’essere “Divine” e soggetto privilegiato, a donne artiste e “Amazzoni dell’Avanguardia”. Le principali pittrici presenti in questa sezione sono Natalia Goncharova, Ljubov Popova, Aleksandra Ekster. Queste donne assumono nell’arte e nella pittura degli anni a cavallo della Rivoluzione un ruolo di pieno protagonismo: Natalia Goncharova si firma ed è ricordata col suo nome, nonostante sia comunque moglie di Larionov, pittore altrettanto importante.
Fra le tele dalle composizioni che ricordano il Futurismo e il Cubismo, a concludere Divine e Avanguardie è il modello di una statua simbolo della Russia ormai sovietica: L’operaio e la kolkoziana di Vera Mukhina, creata per il padiglione dell’URSS all’Esposizione Internazionale del 1937 a Parigi, quando fu esposta anche Guernica di Picasso. Un uomo e una donna innalzano la falce e il martello, le forme dell’avanguardia si sono ormai irrigidite nell’arte di regime, dura e monumentale. L’artista è sempre una donna, ma la stagione più fiorente dell’arte russa del XX secolo si avvia ormai alla conclusione.
Divine e Avanguardie. Le donne nell’arte russa è sicuramente una bellissima occasione per tornare fra le sale di una mostra dopo questi mesi di chiusure forzate. Anche se il percorso tematico appare a volte un po’ incerto, ci permette di ammirare alcune opere che potremmo vedere solo volando a San Pietroburgo, dalle apprezzatissime icone alle opere dei grandi nomi dell’avanguardia, e di scoprire tante donne artiste di quell’epoca di grande fermento.
INFO:
Divine e Avanguardie. Le donne nell’arte russa
fino al 12 settembre 2021
Palazzo Reale di Milano
piazza Duomo, 12
Orari: Lunedì chiuso
Da Martedì a Domenica 10.00 – 19.30 Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Da martedì a venerdì la prenotazione è consigliata | sabato, domenica e festivi la prenotazione è obbligatoria e non può essere effettuata lo stesso giorno della visita.
Biglietti: (audioguida inclusa / prevendita esclusa)
Open € 16
Intero € 14
Ridotto € 12
Abbonam. Musei Lombardia € 10
Ridotto speciale € 6
Biglietto Famiglia: 1 o 2 adulti € 10 / ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6
T. +39. 02 9280 0375
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