L’uomo-casa dell’artista Joonhong Min è il simbolo della pandemia, esposto con la nuova tecnologia della Galleria d’Arte Virtuale Dantebus, si intitola Quarantine Diaries la mostra dell’artista coreano che ritrae uomini trasformati in edifici a causa dell’isolamento forzato.
Un uomo talmente costretto dalle mura della propria casa da diventare esso stesso edificio. Così l’artista coreano Joonhong Min ha rappresentato i mesi della quarantena nella serie Quarantine Diaries. La mostra, patrocinata dall’Istituto Culturale Coreano, utilizzerà una nuova tecnologia fatta di effetti speciali e tecnologia 3D che ha richiesto più di due anni di lavoro da parte di un team di esperti tra videomaker, grafici e sviluppatori di Dantebus, la prima casa editrice e galleria d’arte nata da un social network per artisti che conta oltre 100.000 iscritti tra scrittori, pittori, fotografi e fumettisti.
Commenta Min: “Durante i giorni della pandemia ho lavorato sul mio stato d’animo ansioso e inquieto. Il risultato sono uomini soli e isolati, che cercano di fare le cose consuete come camminare, abbracciarsi, lavorare, ma in realtà si sono trasformati essi stessi in edifici. Una trasformazione che pesa come un macigno sulle loro azioni quotidiane. Un tema, quello dell’individuo che si isola e viene isolato, tipico della produzione di Joonhong Min anche se solitamente questo avviene a causa della feroce competizione nella società contemporanea”. Continua l’artista, “L’atto di disegnare continuamente è il modo con cui sospendo temporaneamente l’ansia. Raccogliendo anche in strada quello che non è stato utilizzato, abbraccio ciò che è rimasto indietro in questa competizione moderna, sia che si tratti di oggetti, sentimenti o individui”.
“Siamo veramente felici di patrocinare questa mostra – commenta OH Choong Suk, direttore dell’Istituto Culturale Coreano di Roma – la Corea è da sempre simbolo di grande progresso tecnologico ed è proprio la tecnologia che valorizza l’arte di Joonhong Min in un momento in cui è molto difficile fruire dell’arte in modo completo”.
Commenta Andrea Rosario Fusco, CEO ed editore della casa editrice Dantebus: “In un momento storico in cui è difficile spostarsi per andare ad una mostra, è necessario che l’arte non si fermi ma che resista e raggiunga un pubblico anche lontano. Questo è reso possibile attraverso l’unione di arte e tecnologia. Le Gallerie Virtuali 3D rendono possibile, con pochi click, il viaggio dell’arte nella maniera più diretta ed emozionante possibile. Si tratta di un video che sfrutta 3 dimensioni per dare allo spettatore la sensazione di trovarsi all’interno di una mostra reale in cui sono esposte le opere dell’artista. La musica lo accompagna in questo viaggio degli occhi e del cuore”.
Le Gallerie Virtuali 3D di Dantebus Edizioni, concepite ben prima del periodo pandemico, sono il risultato di due anni di lavoro di un team di esperti (grafici, videomaker, montatori, programmatori e sviluppatori) che hanno sfruttato le più recenti tecnologie in materia di grafica 3D ed effetti speciali per realizzare un “luogo d’arte” che risulta essere estremamente realistico in tutti i suoi aspetti.
Conclude Fusco, “Nel novembre dello scorso anno abbiamo inaugurato anche una galleria fisica in via Margutta, 38 a Roma. La Galleria Dantebus Margutta è stato il nostro passaggio dal virtuale al reale e vuole essere un messaggio di forza e di speranza in un momento in cui troppa arte è ferma e non arriva al pubblico”.
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