Strange, un manga delicato e complesso che esplora le relazioni tra uomini
Strange di Yuruco Tsuyuki è un manga delicato e complesso che esplora le relazioni tra uomini, amicizie con vari gradi di complessità e unione, forme d’amore sottili come il tratto dell’autrice. Il lettore scivola sin da subito in questo mondo fatto di incertezze e barriere, trasportato dalla primissima pagina in quest’analisi per immagini di relazioni all’apparenza semplici.
La prima delle sei storie, divise in 8 capitoli, fa sondare un’amicizia casuale, nata nella solitudine di un parco giochi e dell’assenza di proposito, in cui i due protagonisti divengono l’uno per l’altro un sostegno essenziale, completandosi, dando forma e determinazione l’uno e contraccambiando con ascolto e affetto l’altro. La seconda storia insegue il filo di un rapporto di amicizia improbabile in cui un bullo potenziale scopre di poter essere un amico essenziale. Si prosegue con un viaggio alle Hawaii e la scoperta della bellezza struggente di tutto ciò che ci si lascia scorrere accanto nella frenesia del pensare a vivere. Una pausa poi, trascorsa in biblioteca ad interpretare un personaggio all’apparenza stereotipato ed evidente per scoprire poi come il pregiudizio spesso si accompagni all’ingiustizia, un episodio in due capitoli. E poi ancora in una scuola, ad abbattere la diffidenza con una delle espressioni di affetto più spontanee: l’amore per un animale. Ed infine un rapporto sincero e spontaneo, legato dal sangue ma principalmente dalla comprensione reciproca, dalla voglia di tenere all’altro e di esserci.
Il filo conduttore della storia è l’affetto che scardina il machismo in maniera disarmante e definitiva, regalando, almeno sulla pagine, agli uomini il piacere di un sentimento scevro da schemi e imposizioni o che, in loro presenza, riesce a dar loro un rifugio, un momento di pace in cui essere finalmente senza costrizioni.
Anche lo stile contribuisce a quest’esplorazione d’animi e grazie a linee minime e pagine dominate dal bianco riesce a donare enfasi e profondità senza appesantire mai la pagina o il lettore.
L’autrice conclude Strange, edito da Bao Publishing con un capitolo che riprende tutti i fili narrativi, finalmente ordinati e conclusi in finali aperti e promettenti, che lasciano competenza, aprendo scenari possibili e positivi. Non ci sono storie facili, o personaggi semplici, al contrario, la complessità è chiaramente presente e narrata, ma anche questa trova pace, un senso di compimento in quel sentimento potente che è l’amore in ogni forma. Leggere Strange è un momento di quiete e riflessione, soprattutto è un modo per immergersi nella bellezza delle relazioni maschili in assenza di maschilismo tossico, infatti anche quando accennato questo svanisce cancellato e assorbito dalla bellezza dell’affetto.