All’M9 – Museo del ’900 prende l’avvio “Foresta M9”, un’inedita installazione animata da oltre 600 essenze arboree che occuperà tutto il terzo piano del museo, segnando simbolicamente la rinascita e l’apertura del semestre green del Polo M9. La presentazione sarà anche l’occasione per far conoscere “M9 Impatto Zero” il progetto che vuole fare di M9 il più grande museo italiano a impatto energetico zero.
La prima mostra temporanea che M9 – Museo del ’900 ospita nel 2021, anno in cui emerge con forza la volontà di reagire all’emergenza pandemica, vede protagonista un bosco. Foresta M9. Un paesaggio di idee, comunità e futuro – questo il titolo della mostra – è un’installazione unica nel suo genere, a cura di Luca Molinari e Claudio Bertorelli, in programma dal 19 marzo al 16 aprile.
Per quattro settimane il terzo piano del museo mestrino sarà popolato da oltre 600 essenze arboree tra querce, carpini, farnie, oppi, olmi campestri, frassini, ciliegi, sanguinelle, noccioli, cornioli, sambuchi, frangole, biancospini, ligustri, rose canine, prugnoli, lantane. 180 alberi, alti fino a 4 metri, sovrasteranno con la loro chioma la variegata vegetazione sottostante, tipica da sottobosco, con altezze tra i 30 e i 40 cm, suggellando da un lato l’emblematico significato di risveglio, ripresa e rinascita, e celebrando dall’altro il forte legame con le radici della città lagunare e il territorio che le fa da cornice.
Si tratta, dunque, di una foresta temporanea nel cuore di M9, un luogo emotivo ed essenziale, un’oasi simbolo di rinascita del museo e dei boschi nella pianura veneta. Testimonianza della grande attenzione e lungimiranza che la Repubblica di Venezia, nella sua secolare storia, ha sempre rivolto alla salvaguardia dell’ambiente. L’installazione Foresta M9 sarà riflessa sulle pareti del terzo piano, grazie all’applicazione di una pellicola a specchio, dove si sottolineerà il rapporto che unisce il territorio veneto ai suoi boschi. La mostra sarà anche l’occasione per raccontare quanto i boschi abbiano favorito l’espansione e lo sviluppo del territorio veneto contribuendo al suo fascino paesaggistico.
Paesaggio che si svela in una mostra evocativa, in un’esperienza fatta di sensi e conoscenza. Non una semplice performance a effetto, ma un gesto tangibile per il territorio e le sue comunità. Un percorso espositivo ideato per valorizzare la continuità tra un passato che è anche presente e futuro. A conclusione della mostra, infatti, 7 Comuni di medie e grandi dimensioni, della pianura veneta, riceveranno in dono da M9 alcuni degli alberi che animano l’installazione, per rinvigorire o dare avvio ad altrettante foreste che arricchiranno il territorio. Hanno aderito all’iniziativa i Comuni di Concordia Sagittaria, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, oltre all’Istituzione Boschi e Grandi Parchi del Comune di Venezia, i Comuni di Padova, di Treviso e di Cessalto. Mentre le piante più giovani saranno donate, a fine mostra, ai cittadini per un collettivo guerrilla gardening che diffonda l’arte di coltivare la biodiversità, nel proprio giardino o nel proprio quartiere.
L’esperienza green di Foresta M9, che ospiterà anche il “Premio Jean Giono. L’Uomo che piantava gli alberi”, istituito da Veneto Agricoltura e assegnato a una personalità che si è contraddistinta nella promozione e realizzazione di impianti di vegetazione legnosa, non si esaurisce con la mostra. Con l’installazione boschiva Foresta M9 si inaugura, infatti, un “semestre verde” di laboratori e incontri. Una rassegna di iniziative green che vanno nel solco della vocazione ecosostenibile con cui il Polo M9 è nato nel piano architettonico dei progettisti Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton. Saranno approfonditi i temi dell’Agenda 2030 dell’Onu per l’ambiente, organizzati laboratori e iniziative per bambini e ragazzi, con visite e letture dedicate agli alberi, giungendo all’inaugurazione della prima mostra satellite dedicata ai grandi alberi della storia italiana.
La presentazione di Foresta M9 sarà anche l’occasione per far conoscere M9 Impatto Zero, il progetto greentech che intende rendere M9 il più grande museo italiano a impatto energetico zero. Il progetto si avvia in questi giorni con l’installazione di un nuovo grande impianto fotovoltaico sui tetti degli edifici del distretto M9, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità energetica entro il prossimo triennio.
«Le iniziative che presentiamo oggi sono il segno di un deciso cambio di passo nella strategia di sviluppo del Polo M9», afferma Michele Bugliesi, Presidente della Fondazione di Venezia. «Con Foresta M9 si avvia il nuovo corso delle mostre temporanee, attraverso le quali il Museo si propone come luogo di incontro e di confronto, capace di valorizzare ogni forma di creatività sperimentale, potente stimolo di riflessione sui grandi temi della contemporaneità e del futuro. Con M9 Impatto Zero si realizza un passaggio concreto del progetto che vedrà in M9 il principale riferimento dell’innovazione. Progetto capace di coniugare compiutamente il dialogo tra arte e scienza, cultura e tecnologia che rappresentano gli elementi costitutivi del nuovo indirizzo strategico per il Polo M9, a favore del quale la Fondazione di Venezia ha investito con forza e grande determinazione».
M9 Impatto Zero è realizzato dalla società RnB4culture nell’ambito delle attività di trasformazione affidatele dalla Fondazione di Venezia. Oggi l’infrastruttura energetica del Polo M9 è basata su un sofisticato sistema di geotermia dotato di 63 sonde che, pescando acqua di falda a 110 metri di profondità a temperatura stabile nel corso dell’anno, hanno l’obiettivo di mitigare i costi di raffreddamento estivo e riscaldamento invernale. Il nuovo impianto fotovoltaico porterà ad una espansione della potenza da 80 a 270 kW con l’obiettivo di rispondere alle esigenze energetiche del museo senza impatto sul territorio. RnB4culture sta realizzando l’intervento con 995 metri quadri di pannelli solari senza impatto visivo con una produzione totale attesa di 6.443.567 kWh.
Foresta M9: www.m9museum.it
Biglietti, orari, informazioni utili L’installazione sarà aperta al pubblico quando le condizioni legate alla situazione pandemica lo renderanno possibile. Gli orari e le modalità di visita saranno comunicati appena le condizioni di cui sopra saranno note.
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