Musica

Billie Eilish: The World’s a Little Blurry, il documentario sulla sua vita private e pubblica

Billie Eilish: The World’s a Little Blurry è il documentario sulla vita privata e pubblica della cantante diventata in breve tempo idolo delle masse, disponibile su Apple + dal 26 febbraio. Oltre due ore di pellicola per raccontare questo fenomeno pop, un’artista eccezionale alle prese sia con la fama da superstar sia con la normalità della vita in famiglia.

All’età di 19 anni la cantante Billie Eilish ha raggiunto vette incredibili di fama e successo, può sembrare quasi surreale ma al contempo è molto familiare, come successe a Britney Spears e Miley Cyrus prima di lei, ma nel suo caso c’è l’aggiunta di un tocco di generazione Z che fa la differenza perché mancano i filtri e la distanza che c’erano negli anni ’90 e 2000.
Tutto inizia quando la quindicenne Eilish raggiunge la fama sui social media dopo che suo fratello maggiore e suo co-produttore, Finneas, posta su Soundcloud una canzone registrata per la sua classe di danza, Ocean Eyes, quello è l’inizio del tutto che ha dato il via al suo album di debutto, When We All Fall Asleep, Where Do We Go? Registrato nella sua cameretta, una cosa davvero in stile nuove generazioni e dove i due MacGyver hanno trasformato i suoni della vita quotidiana in canzoni capaci di diventare virali.

Se pensavate fossero tutte leggende vi sbagliavate di grosso, l’ascesa al successo di Billie Eilish è esattamente quella sognata dalle nuove generazioni nate sul web e viene perfettamente catturata nel documentario diretto da RJ Cutler. The World’s a Little Blurry mostra come Billie Eilish abbia trascorso questi supersonici anni adolescenziali nella casa di famiglia a Los Angeles e come, insieme a Finneas, abbiano composto musica nella sua camera da letto con una telepatia fraterna così sinergica che sembra quasi troppo casuale per essere l’onnipresente dark-pop che ormai conosciamo a memoria di Bad Guy o Bury a Friend. Il documentario è girato dalla fine del 2018 ai Grammy nel 2020, dove vinse 11 premi, incluso l’album dell’anno, viene mostrata una giovane donna dal talento invidiabile e ancora più invidiabile è la padrona di sé, la consapevolezza sorprendente nel gestire le sue due vite parallele: come superstar mondiale e come adolescente.

La famiglia della Eilish, la madre Maggie Baird e il padre Patrick O’Connell, sono presenti quasi costantemente nel documentario, la videocamera passa attraverso le stanze della casa di famiglia inserendosi nella loro quotidianità, tra chiacchiere e discussioni, come tra Maggie e Finneas, oppure quando Billie è nella sua camera da letto la mattina delle nomination ai Grammy. Il film riesce a scindere in maniera perfetta la sovrapposizione davvero disarmante tra la Billie Eilish superstar e la Billie Eilish persona comune, un minuto prima scrive al suo idolo Justin Bieber e un minuto dopo posta su Instagram ai suoi 76 milioni di follower; sceglie i suoi iconici abiti couture per il tour e poi studia per prendere la patente.

Il film non delude nemmeno dal punto di vista dell’autenticità, si passa dai momenti di relax allo stress del tour, alla vertiginosa scalata al successo, alla grande professionalità e competenza sul lavoro.
Mentre Miss Americana, il documentario di Taylor Swift, uscito l’anno scorso su Netflix, sembrava un meticoloso, anche se divertente, progetto pubblicitario, The World’s a Little Blurry ritrae un’artista per la quale l’idea di “autenticità” è un concetto alla base di tutta la sua vita, privata e professionale.

Billie Eilish è nata nel 2001 ed è cresciuta in una generazione dove è normale che tutto sia documentato e filmato, sia dalla famiglia che direttamente da se stessa, infatti afferma, “non cambio davvero davanti a una telecamera” e a oggi possiamo benissimo capirlo perché siamo bombardati da schermi che riprendono h24, insomma, come fanno i suoi fan e coetanei cresciuti su Snapchat e Instagram. Non mancano i momenti intimi, una telefonata disperata con un distante, distratto e ora ex fidanzato, di cui non ha parlato in precedenza in pubblico, o una pacata delusione dietro le quinte del Coachella per una performance che non le è piaciuta.

Scopriamo anche un altro punto forza della Eilish, ovvero la generosità e l’empatia che riserva ai suoi fan, parla frequentemente di tutto l’affetto e l’adorazione iper-intensa che le è stata riversata addosso da milioni di persone, soprattutto da molti adolescenti, lei stessa si immedesima in quelle persone e quindi non può che cercare di restituire tutta se stessa il più possibile. Racconta di quando 12enne era un fan super devota di Bieber, tanto che la madre, ad un certo punto, considerò di mandarla in terapia, una delle scene più assurde di The World’s a Little Blurry è proprio il suo crollo emotivo di 30 secondi dopo averlo incontrato, questo la rende così vera, così reale da far comprendere come mai Billie Eilish sia tanto amata da milioni di persone, perché Billie Eilish è vera, sempre.

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