WandaVision, i supereroi nello spin-off Marvel sono una delizia dal gusto retrò
In questa amabile parodia che tratteggia le più classiche sitcom in stile retrò, Elizabeth Olsen e Paul Bettany brillano nella prima serie Disney+ del mondo MCU: WandaVision.
Per quelli che non sono proprio sul pezzo sul mondo della Marvel Cinematic Universe qualche piccola specifica introduttiva: Wanda Maximoff, (AKA Scarlet Witch nei fumetti originali) e Visione nel film sono una coppia molto romantica di supereroi e ora lo sono anche nello spin-off di Disney+. La telecinetica, manipolatrice della realtà Wanda e suo marito androide Visione si stabiliscono nell’apparentemente idilliaco quartiere residenziale di Westview per vivere una vita il più possibile normale, fanno di tutto per non rivelare i loro segreti e la loro vera natura, soprattutto alla vicina ficcanaso, Agnes, interpretata da Kathryn Hahn e al resto del mondo.
Ogni episodio è una parodia perfetta, dalla sceneggiatura, alla recitazione, all’illuminazione, alla cinematografia, con quel gusto delizioso per le sitcom classiche. Il primo episodio è ambientato negli anni ’50 e ricorda spettacoli del calibro di “The Dick Van Dyke Show”, mentre il secondo si sposta negli anni ’60 con un’atmosfera alla “Vita da strega” o “Strega per amore”, classici intramontabili. Andando avanti nelle puntate il tempo continua a passare rapidamente, ci troviamo negli anni ’70 in perfetto stile “La famiglia Brady” e così si continua nel corso degli episodi.
Per quelli che hanno visto i film la domanda sorgerà spontanea, ma Visione non era morto quando l’abbiamo lasciato nel mondo del cinema? Quello che riusciamo a intuire è che oltre alla divertente corsa attraverso il tempo, volutamente inspiegabile, non tutto è proprio come sembra nel paradiso domestico della coppia, qualcosa di non detto si cela sotto quell’apparenza, in WandaVision ci sono un continuo di accenni e indizi su un mistero più profondo e su una probabile forza malvagia che opera al di fuori di quello che vediamo. Fin da subito si ha l’impressione di essere in The Truman Show, durante lo scorrere delle puntate i tasselli iniziano a cadere e i puntini occasionalmente si uniscono, ma proprio quando sembra di essere arrivati a un punto chiave, ci si mette proprio Wanda a ostacolare il percorso per ripristinare la realtà e la “normalità”. Di certo prima o poi Visione riuscirà ad andare oltre la facciata costruita e si potrà più sorvolare sugli strani accadimenti, come messaggi criptici trasmessi alla radio, o la gravidanza lampo di Wanda che partorisce due gemelli meno di 48 ore.
Gli stessi vicini, che inizialmente sembrano molto tranquilli e pacifici, andando avanti si rivelano quasi sull’orlo di una crisi di nervi nel tentativo di cercare di mantenere un segreto, mentre altri, come Geraldine, interpretata da Teyonah Parris, occasionalmente si lasceranno sfuggire parole che non dovevano dire e rivelazioni che avrebbe dovuto tenere per sé, come sapere del fratello gemello di Wanda ucciso da Ultron, accaduto nel secondo film degli Avengers: Age of Ultron.
La serie è una vera delizia, disinvolta e con stile, le parodie sono fantastiche, le battute frizzanti, le interpretazioni, specialmente quelle della Olsen e di Bettany, la cui chimica sul set è una gioia di per sé, sono meravigliose, inoltre ha tutta l’aria di un prodotto plasmato da persone che sanno esattamente cosa stanno facendo, dove vogliono andare e come ci arriveranno.
Le sfumature più cupe gli danno peso e consistenza e accompagnano lo spettatore ad addentrarsi sempre più profondamente negli episodi, la luce e il buio sono intrecciati senza soluzione di continuità e l’elemento comico non è mai solo un espediente, invece, tutti gli stereotipi televisivi sono perfettamente incasellati per ispessire la trama. La classica vivacità della vicina di casa studiata come diversivo extra-comico nelle sitcom, si trasforma e rivelare una donna disperata e fragile con un terribile segreto da nascondere, mentre il carattere da ragazza cattiva di Dotty, interpretata da Emma Caulfield, la più perfida e intransigente delle casalinghe di quartiere, si tramuta più in ostilità per chi si sente pericolosamente minacciato.
La qualità forse più gradita, tuttavia, è che non c’è alcuna traccia di cinismo, c’è consapevolezza e sicuramente, ovviamente non mancano cenni e ammiccamenti ai noti film da cui è tratto lo spin-off, più un generoso spargimento di Easter eggs per i devoti del mondo MCU, ma che non rischiano di diventare indispensabili per i nuovi fruitori, la serie ha un cuore proprio che fa girare la macchina WandaVision alla perfezione.