Cinema

Malcolm & Marie il nuovo film di Sam Levinson accende i sensi e la mente

Direttamente dal regista di Euphoria, Sam Levinson, lo scorso 5 febbraio è approdato su Netflix il film Malcolm & Marie con Zendaya e John David Washington.
Lei, cantane e attrice ha già lavorato con Levinson proprio in Euphoria mentre John David Washington è reduce dal successo di Tenet di Christopher Nolan.

Si tratta di una storia che i produttori definirebbero “due camere e cucina” e si svolge appunto all’interno di un appartamento in una sola notte. Il format quindi è più teatrale che cinematografico e tutto si regge sui dialoghi, sempre attivi, che non cedono mai alla noia. Anche le pause in questo film hanno ritmo e nonostante stiamo parlando di una “banale” crisi di coppia restiamo incollati allo schermo come poche volte accade.

La trama è semplicissima, ci sono Malcolm e Marie, appunto, appena rientrati dalla prima del film scritto e diretto da Malcolm e lui è euforico. Chi sembra essere sotto tono nonostante la gioia del momento è proprio Marie che appare distratta e irritata. Malcolm capisce che qualcosa non va e allora, dopo le classiche moine, la fidanzata gli fa notare di non averla ringraziata nel discorso al pubblico di quella sera.
Da questo momento si innesca una lite che, fra alti e bassi, va avanti per tutta la notte. I due si confessano tutte le verità che fino a quel momento nessuno aveva avuto il coraggio di esternare e il rapporto viene più volte messo in discussione.

Malcolm & Marie arriva in un periodo storico saturo di prodotti multimediali ai quali, vuoi per la pandemia vuoi per la facilità di consumo delle varie piattaforme streaming, siamo totalmente assuefatti, per non dire strafatti, di serie tv, film, documentari, film d’animazione e molto altro.
Questa overdose di prodotti ci porta innanzitutto a non stupirci più di nulla e a fruire dei contenuti in modo passivo.
Quando i cinema erano aperti almeno c’era l’esperienza in sala, adesso in assenza di quel brivido per risvegliare la nostra mente e i nostri sensi soprattutto, gli autori devono fare il doppio della fatica.

Ebbene il film di Levinson riesce a fare proprio questo, riaccende i nostri sensi con due protagonisti dalla sensualità esplosiva e con una chimica che poche volte si vede sullo schermo e, allo stesso tempo, accende una lampadina nella nostra mente sbattendoci in faccia verità sul mondo del cinema e dei sedicenti intellettuali che lo frequentano ma soprattutto sulla vita di coppia e sule frustrazioni e i non detti che si porta dietro.

Preparatevi a ritrovarvi nei panni di Malcolm, nel suo egoismo e nella sua vanità, e nei panni di Marie, nelle sue insicurezze e nella sua capacità di guardare le cose come sono e chiamarle con il loro nome.
Tutto è condito con una fotografia in bianco e nero che dà un tocco glamour alla storia ma allo stesso tempo una sua autenticità e oserei dire crudezza. Non vi è un solo punto di colore a edulcorare la scena ma solo il freddo dei bianchi e il cupo dei neri a confezionare uno scorcio di vita vera.

Se almeno una volta nella vita avete avuto una relazione duratura e almeno una volta avete frequentato serate mondane cinematografiche o teatrali noterete come il litigio dei protagonisti e gli argomenti di cui discutono sono cose che vi risultano familiari e vi danno un pugno allo stomaco in alcuni momenti.
Una delle cose più divertenti è che nel corso della nottata vi sono dei momenti in cui la tensione, sia erotica che emotiva si allenta e i due parlando come se nulla fosse della serata appena trascorsa fra la proiezione del film e le chiacchiere di rito e tutto come se in quel momento non stessero affatto discutendo.

Questi momenti forse sono i più autentici e riescono a dare la misura di un vero rapporto, della vera confidenza che può esistere solo tra due persone che si amano profondamente.
Odi et amo sono il nucleo di tutto, Malcolm e Marie si dicono più volte “Ti odio”, “Ti Amo”, ciò a riprova del fatto che amore e odio coesistono in un rapporto a due. Sempre.
Dopo la visione del film la sensazione che rimane è il piacevole appagamento per aver visto qualcosa di autentico che, probabilmente, avrete voglia di rivedere.

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