Lo scorso 8 gennaio 2021 è approdata su Netflix una nuova serie Tv: Lupin, il ladro gentiluomo. Direttamente da Parigi per gli amanti dei prodotti francesi e del ladro più famoso del mondo, ma non solo.
Lo spunto nasce proprio dai romanzi di Maurice Le Blanc ai quali la serie è liberamente ispirata. Prodotta dalla Gaumont, Lupin vede protagonista Assane Diop, interpretato dall’amato Omar Sy (ai molti conosciuto per il successo francese Quasi Amici), che veste i panni di un moderno Arsenio Lupin in cerca di vendetta.
Sul modello del celeberrimo Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, infatti, il Lupin di questa versione televisiva vuole fare luce su un fatto avvenuto venticinque anni prima. Suo padre, autista di un ricco imprenditore parigino, Pellegrini, viene accusato ingiustamente del furto di un collier dal valore inestimabile, appartenuto alla regina Maria Antonietta.
Non potendo sopportare l’onta di un simile avvenimento, il padre di Assane si impicca e da quel momento la vita del ragazzo cambia per sempre.
Di suo padre gli resta un libro, Le avventure di Lupin di Le Blanc, appunto che gli farà da guida per mettere in pratica la sua vendetta.
Innanzitutto è bene dichiarare che non vi è alcun legame tra questa serie Tv e il famoso cartone animato giapponese, sia pure esso stesso ispirato al personaggio letterario.
Non vi troviamo un furto per ogni puntata ma una linea orizzontale, quale filo rosso, che tiene insieme le tante scorribande di Assane per sfuggire alla polizia nel frattempo che si avvicina alla verità sul caso di suo padre.
Come sempre i francesi dimostrano di saper raccontare una storia e il punto di forza di questa serie sono senz’altro gli interpreti, tutti ben calibrati nel personaggio. Vi è un equilibrio tra la figura centrale di Omar Sy, intorno alla quale si regge tutta l’impalcatura attoriale e gli interpreti secondari.
Per quanto riguarda l’interpretazione di Omar Sy nello specifico non vi si riscontra nulla di particolarmente negativo, Sy è in parte e riesce a dare carne viva al personaggio; allo stesso tempo, forse, questa di Lupin non è la sua interpretazione migliore.
La serie è scorrevole e cattura l’attenzione fin dal primo momento lasciandoci anche con il fiato sospeso nel finale che si rivela poi un gancio per la seconda parte, già in produzione.
Il ritmo non cala mai e il divertimento è assicurato. Si tratta di un altro gradevole prodotto Netflix, ideale per questo periodo. Non si tratta di un prodotto dalle pretese molto alte ma di un’opera di puro intrattenimento. La formula vincente di Lupin è l’uso del genere crime/poliziesco con il dramma che talvolta sfocia addirittura nel melò.
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