The Rossellinis, la recensione del documentario di Alessandro Rossellini
The Rossellinis, documentario diretto da Alessandro Rossellini e presentato alla Settimana Internazionale della Critica alla 77a edizione della Mostra del Cinema di Venezia e ora disponibile online per gli accreditati della rassegna Venezia Napoli 2020 per concessione di Nexo Digital.
The Rossellinis è un viaggio terapeutico, l’analisi di un’intera famiglia e allo stesso tempo di autoanalisi di Alessandro Rossellini, figlio di Renzo, il primogenito di Roberto Rossellini, regista italiano conosciuto ai più per essere stato uno dei padri del Neorealismo cinematografico, ispirando molti autori dopo di lui.
Il documentario parte da una riflessione fondamentale: tutti i componenti della famiglia Rossellini sono affetti da quella che il regista Alessandro definisce “rossellinite”. In pratica la presenza ingombrante di questo nome pesa sulle vite di tutti i componenti della famiglia.
Alessandro intervista tutti i discendenti dalla più famosa Isabella al meno conosciuto Gil Rossellini, figlio della terza moglie di Roberto Rossellini, l’indiana Sonali Das Gupta.
Per orientarci nella famiglia allargata del padre del neorealismo possiamo appunto partire dalle tre mogli Marcella De Marchis, Ingrid Bergman e Sonali Das Gupta appunto. Da loro possiamo ricostruire l’albero genealogico a partire proprio da Renzo, padre di Alessandro, da Ingrid, Isabella e Roberto e così via.
Il documentario diventa così un viaggio negli intricati rami della famiglia attraverso tre continenti: Europa, America e Asia portandoci a scoprire cose interessanti, più che del patriarca della famiglia, dei suoi discendenti.
E così veniamo a sapere dei problemi di droga di Alessandro, dell’eremitaggio di Roberto, della forte timidezza di Ingrid gemella della bellissima Isabella, sempre a paragone con la sorella modella e attrice e con la sua bellezza inarrivabile, somigliante a mamma Ingrid. Incontriamo la madre di Alessandro, la ballerina afroamericana Katharine Brown, ora in cura in un centro per anziani a New York.
Ci si dimentica molto presto della figura di Roberto Rossellini, quantomeno del regista, per scoprire l’uomo e anche in questo caso l’uomo resta in disparte rispetto ai numerosi componenti della famiglia e alle storie che portano con sé. Si arriva così alla conclusione che la famiglia Rossellini è una famiglia come tante, con problemi simili alle famiglie meno famose e le parole più edificanti del film vengono dette dalla figlia Raffaella Rossellini, figlia di Sonali Das Gupta che sottolinea l’importanza di dirsi tutto e che le relazioni si mantengono in piedi grazie a una comunicazione aperta.
Ed è proprio quello che viene fuori dal documentario, una riunione di famiglia nella quale ci si racconta e si riflette insieme sulle cose che contano.