Utet grandi opere, la casa editrice più antica d’Italia chiude le sue porte, così un’altro colosso della cultura italiana cede sotto il peso di questa pandemia che sta mettendo a dura prova moltissimi settori, sicuramente quello della cultura è stato colpito duramente.
La crisi economica consequenziale al coronavirus miete vittime senza guarda in faccia nessuno, la Utet grandi opere, prestigiosa collana nata oltre duecento anni fa, fondata a Torino nel 1791 dai librai fratelli Poma, è un patrimonio storico italiano che andiamo a perdere. Nata dall’intuizione di Giuseppe Pomba che decide di trasformare una piccola bottega familiare in un’impresa editoriale, a seguire, nel 1854, fonda la UTET – Unione Tipografico-Editrice Torinese.
Sin da subito l’obiettivo di Poma è stato dedicarsi alla pubblicazione delle grandi opere come: la Biblioteca Popolare, la Storia Universale di Cesare Cantù, l’Enciclopedia Popolare. La sua grande affermazione sul mercato arriva negli Anni ’30 grazie anche alla vendita rateale attraverso agenzie che operano su tutto il territorio nazionale. Dagli Anni ’80 la realtà editoriale si amplia con la nascita di nuove consociate come la UTET Libreria, la UTET Periodici Scientifici. È nel 2002 che viene acquisita dal Gruppo De Agostini Editore che, nel 2013, perfeziona la cessione della partecipazione in UTET S.p.A. alla società FMR Art’è, cedendole il settore delle Grandi Opere e delle opere di pregio distribuite attraverso il canale della vendita diretta. Il Gruppo UTET Grandi Opere-FMR, infine, dal 2014 è diventata parte di Cose Belle d’Italia. Tra le Grandi Opere pubblicate da UTET si trovano anche il Grande dizionario enciclopedico fondato da Pietro Fedele, il Grande dizionario della lingua italiana fondato da Salvatore Battaglia, il Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti diretto da Alberto Basso.
Una lunga e importante storia che oggi vede scritto un triste epilogo sui canali social, addirittura il sito web dedicato è stato disattivato, ed è così che apprendiamo questa perdita annunciata sui canali social privati dal linguista Raffaele Simone, che ha pubblicato diversi testi con Utet. L’autore scrive: “ricevo la comunicazione che la UTET Grandi Opere è stata dichiarata fallita. Dopo anni di pene e di gravissimi errori di gestione, chiude la più antica casa editrice italiana (1791), a cui dobbiamo magnifiche collezioni di classici di ogni arte e di diverse scienze e una tradizione di dizionari, dal Tommaseo-Bellini al Battaglia al De Mauro al mio, di trattati e di enciclopedie che non ha pari al mondo, per non parlare di collezioni che hanno fatto la storia culturale d’Italia, come la Scala d’Oro”. Continua il post di Raffaele Simone, “Ricevo da varie parti, inclusi da alcuni addetti della UTET libri, la segnalazione che a fallire è stata la UTET Grandi opere, ma che le altre denominazioni UTET (Libri, Giuridica, Medicina) sono sempre vive, anche se tutte queste branche appartengono a società diverse. Questo fatto, che ben conoscevo, mi allieta molto. Ma nessuno può negare che, quando si dice UTET, si pensa subito all’editore delle grandi opere (enciclopedie, trattati, classici)…”.
Si chiude un capitolo enorme della cultura del nostro Paese e lo stesso linguista pone una domanda importante, “Che fine farà il loro magazzino? I loro archivi? Il loro catalogo?”
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