Antonio Ligabue Una vita d’artista: la grande mostra a Palazzo dei Diamanti
La cultura si ferma anche a Palazzo dei Diamanti nonostante gli sforzi, addirittura schierando a sua protezione le belve di Antonio Ligabue, ma non è bastato, per ora dovremo attendere prima di poter nuovamente ammirare queste fiere e fameliche creature, pronte a zompare fuori dalla cornice. Antonio Ligabue Una vita d’artista è la nuova mostra della sede per eccellenza dell’arte a Ferrara, l’ultima prima della chiusura per restauri. Toni al Mat, il matto veniva definito, la vita di Antonio Ligabue è quasi degna di un romanzo o di un film, una vita aspra, difficile, segnata dalla malattia, una vita dove l’unico luogo sicuro era l’arte.
Un Van Gogh emiliano per certi versi, una somiglianza soprattutto per quegli aspetti più infelici della loro esistenza, un animo inquieto che trovò nell’arte quella valvola di sfogo e un’occasione di riscatto, in un mondo che gli ha fatto conoscere molto presto l’amarezza di vivere. Ligabue conobbe la povertà, la precarietà, l’emarginazione, la solitudine. Un’infanzia tutt’altro che rosea e l’espulsione dalla Svizzera, sua terra natale, per essere mandato a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia e, dopo tutto questo, un altro problema, non sapeva l’Italiano.
Tentò di ritornare in Svizzera ma venne subito cacciato indietro, è proprio in questo periodo che inizia a dipingere. La consacrazione all’arte come pittore noto a livello nazionale sarà nel 1961 grazie alla lungimiranza di Mazzacurati e grazie anche a Giancarlo Vigorelli, quest’ultimi infatti gli danno la possibilità di esporre alcuni suoi dipinti alla Galleria La Barcaccia di Roma. Dopo questa personale, inizierà ad incuriosire e ricevere l’apprezzamento dei collezionisti e l’interesse della critica.
A Palazzo dei Diamanti, con Antonio Ligabue Una vita d’artista si vogliono ripercorrere la vita e l’animo dell’artista, in un percorso complesso dove la vivacità del colore contrasta con le pareti dai toni cupi, dove il silenzio è rotto dalla sua regina, la tigre. Più di 100 opere tra dipinti, sculture e disegni per dare una visione il più completa possibile di un artista, di un uomo che ancora oggi supera convenzioni ed etichette e affascina proprio per la complessità che ha portato fino a noi. La retrospettiva al Diamanti racconta i tanti autoritratti dell’artista, il suo percorso e come l’arte si è intrecciata con la sua vita fino a diventare essa stessa vitale per andare avanti.
Viene data particolare enfasi alla natura e agli animali che tanto caratterizzano l’arte di Ligabue, una natura che ricorda tantissimo quella che costeggia il fiume Po, una natura fatta di paesaggi agresti, campi da arare e fattorie, una natura in cui tra l’erba e i boschi sbucano anche la fauci delle tigri, dei leoni e dei giaguari, grandi rapaci e serpenti, in una perpetua lotta per la sopravvivenza, in un tripudio di movimento e colore che turba chi guarda a crea quel pizzico di ansia che resta accesa fino alla fine della mostra.
“Un animo ribelle che rompe la forma, la strazia, ne rivela l’energia” – Philippe Daverio
Energia, è proprio questa che vediamo nelle opere di Ligabue. Il caos genera energia, quell’energia che serve per sopravvivere nonostante la ferocia animale e nonostante la cattiveria dell’uomo, entrambe conosciute dall’artista, che è riuscito ad esprimerle con estrema forza e immediatezza rendendole poesia.
INFO:
Antonio Ligabue. Una vita d’artista
Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara www.palazzodiamanti.it
Dai 31 ottobre 2020 al 5 aprile 2021 (Temporaneamente chiusa causa nuove ordinanze)
Organizzato da Fondazione Ferrara Arte, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma
A cura di Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, con la supervisione di Augusto Agosta Tota
Orario: aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.30
Biglietto: unico ridotto per tutti: € 10,00