Con l’arrivo dell’autunno arriva anche il fatidico cambio dell’ora da legale a solare, questo weekend infatti, nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre dovremo portare le lancette un’ora indietro, esattamente quando scatteranno le 3 di notte torneremo alle 2. E se vi dicessi che questa potrebbe essere l’ultima volta che lo facciamo?
In sostanza quello che succede quando passiamo dall’ora legale all’ora solare è guadagnare un’ora di sonno (solo il giorno del cambio), avere un’ora di luce in più la mattina e perderne una di luce nel pomeriggio, l’ora solare dovrebbe restare attiva fino all’ultimo weekend di marzo, tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021.
Perché dico dovrebbe? Poco più di due anni fa tra luglio e agosto 2018, è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora: quasi cinque milioni di cittadini dell’Unione Europea hanno risposto a una consultazione, promossa a tale scopo dai Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia e Finlandia. A esprimersi favorevolmente è stato il 76% dei votanti. Nella discussione che è seguita alla Commissione Europea non si è raggiunta una decisione univoca che accontentasse tutti i Paesi membri. Quella che sembra l’ipotesi più gettonata è che si possa andare verso una decisione a bocchi: i Paesi meridionali dell’Unione potrebbero tenere l’ora legale per tutto l’anno, quelli settentrionali manterrebbero invece per 12 mesi l’ora solare. Nel nostro paese non è ancora stata presa una posizione netta sul mantenere l’ora solare oppure abolirla definitivamente, quello che sappiamo è che qualche giorno fa la società Terna, che gestisce la rete elettrica nazionale, ha pubblicato i dati su quanto l’ora legale abbia fatto risparmiare l’Italia in termini in energia elettrica, “nei 7 mesi di ora legale l’Italia ha risparmiato complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio annuo di circa 150 mila famiglie, con un beneficio economico per il sistema di 66 milioni di euro”. Questo perché con l’ora solare il sole sorge alle 4,30 in estate e tramonta alle 20, con l’ora legale il periodo di luce andrebbe dalle 5,30 alle 21.
Anche rispetto a temi attualissimi come la sostenibilità ambientale gli impatti sarebbero positivi con 205 mila tonnellate in meno di CO2 immesse in atmosfera.
Per concludere, spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale durante le ore di pieno svolgimento delle attività lavorative, mentre nei mesi estivi di luglio e agosto, quando le giornate sono più lunghe, le lampadine vengono automaticamente accese solo nelle ore serali, quando le attività lavorative sono ormai terminate. In questi termini viene semplice capire, senza grandi calcoli, quanto risparmio energetico si possa avere.
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