Quest’anno si può dire che il mondo sia cambiato e adesso, con la pandemia di Coronavirus ci troviamo in un nuovo mondo, ancora da scoprire e in cui trovare un nuovo equilibrio. Così sarà anche per le celebrazioni di uno degli eventi che più nella storia ha sconvolto il mondo, gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle dell’11 settembre. Per il 19esimo anniversario ci saranno delle modifiche alle solite celebrazioni, ci saranno due cerimonie presso la piazza commemorativa dell’11 settembre, alle commemorazioni al World Trade Center parteciperanno solo le famiglie delle vittime e sarà presente il vicepresidente Mike Pence che è atteso per entrambi i ricordi a New York, i famigliari non potranno leggere i nomi ma una registrazione sarà trasmessa in streaming con la lettura delle 2.700 vittime, il Museo dell’11 settembre riapre per l’occasione dopo sei mesi di totale chiusura, ma l’accesso sarà garantito solo ai componenti delle famiglie delle vittime. Quello che rimarrà invariato è il suono delle campane per ognuno degli attacchi e verranno ripristinati i fasci di luce al posto delle Torri Gemelle che in questi mesi erano stati spenti in nome della sicurezza contro il virus, ma una protesta ha fatto ripristinare il tributo.
Al contempo il presidente Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden hanno in programma di recarsi al Flight 93 National Memorial in Pennsylvania. Purtroppo non sono mancate le polemiche per il ridimensionamento delle cerimonie anche se è evidente che il periodo sia estremamente delicato, infatti le vittime da coronavirus a New York sono 23.741, quasi nove volte più dell’11 settembre ma gli oppositori non si fermano nemmeno davanti ai numeri e denunciano come la pandemia sia solo una “scusa” per evidenziare ciò che temevano stesse accadendo, la violazione al movimento “Never Forget” per non dimenticare, lasciando che si dimentichi piano piano.
Anche gli stessi vigili del fuoco hanno citato il virus esortando i membri a evitare le ricorrenze degli attacchi del 2001 che hanno ucciso squasi 350 vigili del fuoco.
New York è ancora devastata dal virus e le polemiche stanno mettendo in luce le difficoltà di questa città divisa tra chi vorrebbe che tornasse agli “antichi splendori” con la metropoli attiva e irrefrenabile e la realtà del momento, dove molte realtà sono ancora chiuse, i ristoranti sono inaccessibili, posso offrire pranzi e cene solo all’aperto, i bar sono chiusi, gli uffici sembrano abbandonati e nel Financial District l’assenza dei banchieri si fa notare, inoltre si registra un preoccupante balzo dei numeri dei senzatetto e della criminalità.
Quindi il bilanciamento dei piani per le celebrazioni dell’11 settembre sono una conseguenza giusta e tempestiva per affrontare la situazione senza mai dimenticare.
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