Grimaldi aderisce alla loro lezione e, con un film di finzione che si fa documento storico, ci ricorda, con tanto di elementi circostanziali in chiusura, come in quel delitto confluissero una molteplicità di interessi non solo mafiosi. Nel film si fanno date e nomi e cognomi senza alcun timore e si mostra come non solo all’interno dello stesso partito a cui apparteneva l’integerrimo Mattarella ci fossero noti e meno noti fiancheggiatori della mafia ma come anche il movimento neofascista fosse entrato a far parte dell’efferata macchinazione al fine di favorire l’evasione di un suo leader.
Si arriva fino alla banda della Magliana nel denunciare l’intreccio tra politica, malaffare e criminalità. Ne risulta un film con un cast di ottimo livello che si offre come occasione di riflessione sulla Storia recente del nostro Paese ma anche come omaggio a una famiglia che ha saputo vivere con dignità e alto senso morale la tragedia che l’ha colpita.
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