Oggi il doodle di Google celebra il chimico tedesco Julius Lothar Meyer rappresentandolo su una lavagna tra ampolle e simboli chimici, la sua notorietà ha a che fare con la tavola periodica e una storia molto curiosa. Nato esattamente 190 anni fa, il 19 agosto 1830, merita davvero di essere celebrare anche dal doodle di Google perché per un soffio non ha il primato (meritatissimo) di aver pubblicato la tavola periodica, anche se poi ha ottenuto molti meriti scoprendo la legge periodica degli elementi chimici e ponendo le basi per le prime tavole periodiche.
Tutti conoscerete, o avrete sentito nominare a scuola il chimico russo Dmitri Mendeleev, contemporaneo di Meyer, fu il primo a pubblicare una tavola periodica completa degli elementi chimici, pochissimi mesi dopo e soprattutto in modo del tutto indipendente anche Julius Lothar Meyer arrivò alle stesse conclusioni pubblicando la sua personale tavola periodica.
Nato a Varel, in Germania, figlio di Friedrich August Meyer, medico, e Anna Biermann, Julius Lothar Meyer intraprese gli studi di medicina, presto però si interessò alla chimica fisiologica, si laureò a Würzburg nel 1854 e conseguì il dottorato nel 1858 presentando una tesi nella quale dimostrò che nella respirazione l’ossigeno si combina con l’emoglobina del sangue, senza però riuscire a identificare il particolare componente nel sangue responsabile del legame, l’anno successivo intraprese la sua carriera come professore di scienze.
Dopo aver insegnato in diverse università tedesche, nel 1864 pubblicò “Die modernen Theorien der Chemie” (“La teoria chimica moderna”), un libro di testo fondamentale che includeva una prima versione rudimentale della tavola periodica e che prevedeva l’organizzazione di 28 elementi chimici in base al peso atomico. L’idea alla base della sua tavola era molto semplice, ovvero le proprietà chimiche e fisiche degli elementi che ci circondano non sono casuali, ma sono invece il frutto di un ordine preciso e dunque la sua intuizione stava nel fatto che gli elementi che avevano proprietà simili avevano un peso atomico simile, oppure un peso atomico che aumentava in maniera regolare.
Contemporaneamente anche Dmitri Mendeleev raggiunse un risultato simile e nel 1869 pubblicò la sua tavola periodica che conteneva i 56 elementi conosciuti fino ad allora anticipando di poco Meyer e conquistando definitivamente un posto di prestigio nella storia della scienza.
Ma fu l’articolo successivo di Meyer del 1870 a riportarlo in auge per la sua spiccata innovazione, la sua dimostrazione grafica della relazione tra volume atomico e peso atomico mostrava in modo evidente la “forza” della legge periodica che descriveva i modelli ciclici tra gli elementi.
In fine Julius Lothar Meyer non rivendicò mai la priorità della scoperta e nel 1882, sia Meyer che Mendeleev ricevettero la Medaglia Davy dalla Royal Society, come riconoscimento per il loro lavoro sulla legge di periodicità.
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