Il muro di Trump abbattuto dall’uragano Hanna, la natura si riprende i suoi spazi
Il muro costruito da Trump è stato abbattuto tra il Texas e lo stato messicano nord-orientale di Tamaulipas dall’uragano Hanna, adesso declassato a tempesta tropicale. Con i suoi terribili venti, che si aggiravano intorno ai 145 chilometri orari, ha creato non pochi problemi, le mareggiate e inondazioni stanno mettendo anche a rischio la vita dei residenti. Nel video, che in queste ore sta facendo il giro del web, si vede chiaramente come la forza della natura possa abbattere le barriere costruite dall’uomo, anche quegli uomini che pensano di essere superiori a tutti. Il video mostra degli operai edili che osservano la struttura metallica collassare davanti ai loro occhi, sicuramente l’uragano non è da prendere alla leggera, ma la situazione in sé ha creato grande ironia sul web e tra i media proprio per il paradosso delle parole del suo “costruttore”.
Infatti solo alcune settimane fa il presidente Donald Trump si vantava che il suo muro fosse “la struttura di confine più potente e completa” al mondo. Se vogliamo proprio stare a vedere non è la prima volta che il muro “della vergogna”, come stato definito, cede sotto il soffio del vento, era già successo al confine con la California quando alcuni pannelli erano volati via causando danni e precipitando sugli alberi, insomma una struttura che così solida non si può difinire. Alcuni fanno già il paragone tra il crollo del muro con la fallimentare campagna elettorale del presidente Trump, un segno che non solo le persone stanno rivalutando la situazione, ma anche la natura scende in campo e dice la sua.
Facendo due conti il muro “infallibile” e vergognoso è nato nel 1990, la sua costruzione era iniziata durante la presidenza di George H. W. Bush quando la polizia di frontiera aveva elaborato una strategia di recinzioni e ostacoli al confine, ma è stato Donald Trump a fare il vero lavoro sporco spendendo a oggi 11 miliardi di dollari dei contribuenti, con un costo totale che si aggirerà intorno ai 22 miliardi.
Inoltre questi non solo gli unici danni provocati da questa barriera, la sua costruzione è impattante a livello ambientale, il muro ha distrutto parte dell’Organ Pipe Cactus National Monument, il monumento nazionale degli Stati Uniti d’America e riserva della biosfera UNESCO situato nell’estremo sud dell’Arizona e sta mettendo in serio pericolo lo splendido santuario delle farfalle del Texas che rischia di essere raso al suolo.