Arte e Mostre

Il Festival di Villa Arconati-FAR in “limited edition”

In un anno tanto particolare e incerto, il Festival di Villa Arconati-FAR non poteva che presentarsi limited edition. Un’edizione unica nella sua storia, pensata non tanto nell’accezione negativa legata all’emergenza in atto e alle limitazioni imposte bensì per testimoniare la tenace resistenza e importanza sociale della cultura. Oltrepassata da una sola stagione la soglia dei trent’anni, il Festival continua a proporre, nel rispetto delle normative anti COVID-19, una programmazione culturale di alto livello nella straordinaria cornice di Villa Arconati FAR.

Anche il periodo è inusuale per il Festival, da sempre programmato tra giugno e luglio e posticipato quest’anno dopo la metà di agosto, a causa delle problematiche legate alla ripartenza delle attività culturali e di spettacolo. Gli appuntamenti verranno realizzati con un allestimento minimal e usufruendo della luce naturale del crepuscolo (inizio spettacoli ore 19) ma la semplicità dell’allestimento sarà valorizzata dalla suggestiva collocazione incorniciata tra la facciata sud della Villa e le decorazioni del parterre da poco restaurate e tornate al loro splendore settecentesco.

Ecco il programma:

venerdì 21 agosto, ore 19

Paolo Fresu trio – Tempo di Chet
Paolo Fresu, tromba, flicorno, effetti –Dino Rubino, piano e flicorno – Marco Bardoscia, contrabbasso. 

C’è qualcosa di evocativo e quasi di spirituale in un trio che sfrutta la grande capacità empatica dei suoi componenti per comporre arte e comunicare vita. È quello che succede quando parliamo di Paolo Fresu, Dino Rubino e Marco Bardoscia. Un trio inedito che si confronta con le reciproche esperienze dirette e con i diversi stili che caratterizzano i singoli musicisti: diversi ma perfettamente assimilabili e complementari.

Un dialogo a tre voci raffinato, di grande impatto emotivo e intellettivo che si compone del suono caldo e corposo e della mente vivida e creativa di Fresu, delle linee potenti e coinvolgenti del contrabbasso di Bardoscia e del pianismo elegante e vibrante di Rubino.

Il trio è stato voluto in questa forma da Fresu per l’avventura teatrale del progetto “Tempo di Chet – La versione di Chet Baker” prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano diretto da Walter Zambaldi e per la regia di Leo Muscato.

sabato 22 agosto, ore 19

Sabrina Lanzi – Il romanticismo boemo e ungherese
Musiche di F. Schubert e F. Liszt, con un tributo al M° Ennio Morricone.

Prima pianista donna italiana ad eseguire uno dei progetti più virtuosistici nel campo pianistico, l’opera integrale per pianoforte ed orchestra di Rachmaninoff. Spigliata e anticonformista, mai si sottrae a quella dicotomia che la caratterizza, a quella giustapposizione, quasi romantica, di un’anima prorompente e di un’altra impercettibile.

Ben presto sviluppa la sua carriera conseguendo numerosissimi premi in vari Concorsi Nazionali ed Internazionali. Allieva della Music Academy a Lovran, sezione del Conservatorio Tschaikowskiy di Mosca. Studia sotto la guida di Marina Ambokadze, si perfeziona con Alexis Weissemberg e successivamente con Friedrich Gulda. Viene ripetutamente invitata ad esibirsi in numerose sale e Festival in Italia e all’estero. Si è esibita per i Concerti del Quirinale di Radio 3 e con le orchestre: Berliner Philharmoniker, Ensemble Wiener Philharmoniker, Maggio Musicale Fiorentino, Orchestre di stato di Udmurtia, Bacau a Arad, Symphonie Orchester Freiburg, Orchester Leipzig e Innsbruck, Baden Baden Philharmonie, Sinfonica di Dnepropetrovsk, Symphonietta Munchen, Camerata Freiburg, Orchestra Kiev.

Nel 2015 è stata insignita dell’onorificenza di “Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana” per meriti artistici e professionali. Nel 2018 ha ricevuto dalla Città di Bollate l’onorificenza di cittadino onorario.

venerdì 28 agosto, ore 19

Elio Germano & Teho Teardo – Viaggio al termine della notte
Elio Germano e Teho Teardo portano in scena “Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline in una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi.

Avvalendosi della straordinaria sensibilità interpretativa di Elio Germano, Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca del capolavoro di Celine che qui ritrova nuove dinamiche espressive nella combinazione di archi, chitarra e live electronics.

Una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico, nella quale le immagini evocate dal testo interpretato da Germano si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo; un succedersi di eventi sonori e verbali dove la voce esce dalla sua dimensione tradizionale fino a divenire suono. Ed è in quel suono che emergono nuove prospettive sulle disavventure di Bardamu e sugli orrori della guerra mondiale che travolge le relazioni tra gli uomini quanto i continenti. Il pessimismo sulla natura umana, sulle istituzioni, sulla società e sulla vita in generale, diviene inconsolabile fino a non conceder più alcuna speranza al consorzio umano.

La scenografia è quasi inesistente. Il palco, scarno e immerso nel buio, lascia spazio a una scrittura dalla spiccatissima natura, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline.

Elio Germano (voce), Teho Teardo (chitarra, live electronics), Laura Bisceglia (violoncello), Ambra Chiara Michelangeli (viola), Elena De Stabile (violino).

domenica 30 agosto, ore 19

Massimiliano Finazzer Flory – Verdi legge Verdi
Con accompagnamento al pianoforte di Inseon Lee

Una serata per ascoltare al pianoforte le più belle musiche di Giuseppe Verdi, dalla Traviata all’Aida, dal Nabucco al Falstaff, raccontate con i pensieri e le parole autentiche del più grande compositore italiano. «L’emozione intatta di ritrovarsi vis-à-vis con un immenso Giuseppe Verdi, in carne ed ossa. Uno spettacolo unico nel suo genere, dove la storia (e la grande lezione etica) dell’uomo Verdi, schivo e generoso, le tappe esistenziali e professionali dell’artista, visionario e tormentato, emergono in tutta la loro attualità e universalità» Andrea Bocelli.

giovedì 3 settembre, ore 19

La Ballata di John & Yoko
di Ezio Guaitamacchi con Brunella Boschetti, Andrea Mirò e Omar Pedrini

Cinque colpi di pistola esplosi a bruciapelo da un fan psicopatico mettono fine alla straordinaria epopea di John Lennon, il Beatle ribelle. Due mesi prima, aveva compiuto 40 anni.  Al suo fianco, nell’agguato omicida al Dakota Building, la loro lussuosa residenza newyorkese, la moglie Yoko Ono, una delle figure più controverse nella storia del rock, colpevole (secondo alcuni) di aver provocato lo scioglimento dei Fab Four.
In realtà, quella tra John e Yoko è stata un storia d’amore intensa e travolgente, una delle più belle e significative del Novecento. Un sodalizio artistico, ideologico e spirituale tra due personaggi geniali che ha cambiato la vita di entrambi e segnato

Questo spettacolo, fatto di racconti, suoni e visioni, narra l’intera vicenda Lennon-Ono, dalle origini al tragico finale, attraverso una curiosa e interessante aneddotica, tante suggestive immagini storiche e canzoni bellissime.

Dal primo incontro nella Indica Gallery ai bed in pacifisti, dal matrimonio a Gibilterra alle vicissitudini newyorkesi, dai giorni della crisi e dei “weekend” perduti alla rasserenata quiete famigliare sino al drammatico epilogo, La Ballata di John & Yoko rivive più suggestiva e attuale che mai a 40 anni dalla morte di Lennon e in occasione di quello che sarebbe stato il suo 80esimo compleanno.

Ezio Guaitamacchi (narratore), chitarre, ukulele, autoharp; Brunella Boschetti Venturi (Mae Pang), voce. E con la partecipazione straordinaria di: Andrea Mirò (Yoko), voce, pianoforte, chitarra, violino; Omar Pedrini (John), voce, chitarra.

venerdì 4 settembre, ore 19

Pacifico & Stefano Bartezzaghi – Vedi alla voce
Serata con fantasmi enigmatici e pacifici.

Stefano Bartezzaghi e Pacifico insieme sul palco per una serata speciale, accompagnati da Antonello Leofreddi alla viola. Persone celebri e sconosciuti di valore verranno evocati tramite canzoni e racconti, un concertino spiritico di fine estate per praticare buchi nella memoria, e dentro questi stivare le canzonacce sconce, gli enigmi risolti in sogno e dimenticati al risveglio, le voci fuori palco degli attori e i rumori di scena.

Opening Migaso
Figlio di italiani emigrati in Francia per cercare lavoro, Migaso nasce e muove i primi passi nei tristi e freddi sobborghi di Parigi. L’inserimento nella società sarà difficile perché Migaso vive da italiano ma deve adeguarsi alla mentalità francese. A scuola i compagni lo chiamano “le Rital”, ma guai a chi osa oltraggiare le sue origini e la sua famiglia. In questo clima complesso troverà nell’amore per la chitarra e per la musica la chiave di volta per dare un senso alla sua vita. La sua musica è un mix di tutte le esperienze fatte nella vita: le origini italiane, il blues, il rock, la cultura e la musica delle notti parigine. Una chitarra onnipresente, indiavolata, aggressiva. Una voce soave e diversa che deve farsi strada per aprire il suo cuore. Basato su valori che gli sembrano primordiali, Migaso è una voce amica in un mondo di follia.

sabato 5 settembre, ore 19

Antonio Faraò Trio
Antonio Faraò piano, Marco Ricci contrabbasso, Mike Baker batteria

Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, pianista ammirato da Herbie Hancock, ha suonato con i più prestigiosi artisti, Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Il suo stile è inconfondibile: una brillantezza tecnica con un’impetuosa carica emotiva, una notevole vena compositiva e un travolgente senso ritmico. Nel 1998 riceve il più prestigioso dei riconoscimenti, il primo premio al “Concorso Internazionale Piano Jazz Martial Solal”, indetto dalla Città di Parigi: un evento che ha lanciato Faraò ancora più intensamente nei circuiti europei della musica contemporanea. E’ stato invitato diverse volte da Herbie Hancock per partecipare all’ International Jazz Day evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite.

INFO:
Prevendite su:
www.mailticket.it

Info e prenotazioni: 800.474747

www.festivalarconati.it

PUNTO RISTORO
All’interno della Villa è presente un punto ristoro, con possibilità di aperitivi prima degli spettacoli e cene al termine, nelle eleganti sale della Villa, su prenotazione.

NAVETTA GRATUITA
È previsto un servizio di minibus gratuito di collegamento a Villa Arconati-FAR. Partenza ore 18.20 FN Bollate Centro (lato piazza Carlo Marx), ritorno al termine dello spettacolo. Prenotazione obbligatoria.

Villa Arconati-FAR e il Castellazzo: alla scoperta di cultura, storia e paesaggio
Nelle giornate di sabato 22 agosto e 5 settembre e di domenica 30 agosto, prima dell’inizio degli spettacoli sarà possibile partecipare ad percorso ciclabile nel parco con scoperta dell’archeologia industriale e degli episodi storici legati al Castellazzo. Partenza dal Castellazzo ore 17.30. Costo € 3 comprensivo di bicicletta. Prenotazione obbligatoria.

TORNA A VISITARE LA “PICCOLA VERSAILLES” LA DOMENICA
I possessori di un biglietto (in forma cartacea o digitale) del Festival “Limited edition 2020” hanno diritto ad un ingresso ridotto per tornare a visitare Villa Arconati-FAR la domenica.

Modalità di acquisto del biglietto scontato: sul sito www.villaarconati-far.it selezionare “Biglietto ridotto” e scegliere la data e l’orario preferiti. Alla biglietteria della Villa sarà sufficiente esibire il proprio biglietto del “Festival di Villa Arconati-FAR Limited edition 2020” (in forma cartacea o digitale) per godere della bellezza eterna della piccola Versailles lombarda!

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