Capire il razzismo, le violenze della polizia e il Black Lives Matter
L’invenzione dell’uomo bianco, di Cesare Alemanni è una lettura fondamentale che riguarda tutti per capire il razzismo e le violenze della polizia, perché sia nel razzismo sistemico statunitense che nelle migrazioni in Europa un ruolo fondamentale lo hanno avuto gli imperi coloniali e la tratta degli schiavi. È il primo di cinque articoli dedicati al processo di istituzionalizzazione del razzismo negli Stati Uniti. Nel primo Cesare Alemanni ricostruisce i passaggi che hanno portato al momento in cui alcuni coloni si sono autodefiniti bianchi e hanno schiavizzato i neri.
Capire cosa sta succedendo oggi tra polizia, razzismo e Black Lives Matter:
La violenza che le forze di polizia esercitano in Italia e quasi ovunque nel mondo è un problema irrisolto e radicato, un problema non di natura politica ma intrinseco a quella porzione di società e ruolo che le forze dell’ordine esercitano, su questa base poco promettente il razzismo affonda con facilità le sue radici, negli Stati Uniti accade in modo talmente evidente ed esteso da rendere partecipi delle proteste cittadini di altre nazioni.
Durante i primi giorni di proteste negli Stati Uniti la polizia è stata estremamente violenta, sia con chi protestava che con persone estranee. Il Post ha raccolto alcuni esempi. Anche dopo le polemiche sull’uso indiscriminato della forza la polizia ha continuato ad attaccare manifestanti, passanti, anziani, arrestare giornalisti e soccorritori.
Un dato eloquente, la polizia statunitense uccide in media 1.100 persone ogni anno, Paolo Mossetti (Esquire) ripercorre il contributo recente della politica a questo problema. Non solo politica, alcune pulsioni autoritarie vengono dall’interno (Enrico Pitzianti – L’Indiscreto). Violenze della polizia, razzismo, proteste che diventano sommosse e città nel caos. Il Post racconta le rivolte di Los Angeles del 1992. Alessandro Massone (The Submarine) fa una breve panoramica del movimento Black Lives Matter. Nel 1968 lo scrittore afroamericano James Baldwin commentava su Esquire le proteste che seguirono all’assassinio di Martin Luther King. Le sue parole sono ancora oggi di straordinaria attualità.