Connessioni Inventive: incontri in diretta per approfondimenti filosofici, sociali, artistici ed economici
Connessioni Inventive, ideato e curato da Luigi Fassi e Alberto Salvadori, è un progetto inedito con un calendario di conversazioni digitali pensate come momenti di formazione e approfondimento in campo filosofico, sociale, artistico ed economico, realizzato in collaborazione tra due istituzioni italiane di arte e cultura contemporanee, il MAN Museo d’Arte della Provincia di Nuoro e Fondazione ICA Milano. Obiettivo del progetto è dare impulso a un percorso di promozione di conoscenza umanistica in termini interdisciplinari secondo modalità e linguaggi accessibili a tutti.
MAN e ICA danno vita a un programma di lecture digitali per offrire un contributo di analisi e interpretazione affidato a voci italiane autorevoli nei loro ambiti di operatività. Seguendo l’ispirazione della tradizione latina del sapere aude, dell’aver coraggio di conoscere, ripresa nel XVIII secolo come un asse fondativo della cultura moderna europea, le due istituzioni avviano con Connessioni Inventive un percorso finalizzato a ispirare un’idea di conoscenza come scelta di consapevolezza e di sviluppo di sé.
Ogni incontro sarà in diretta streaming sulla pagina Facebook di MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro e sull’account Instagram di ICA, ogni giovedì alle 11.00. I contributi saranno successivamente disponibili sul canale YouTube dedicato al fine di costituire un archivio accessibile in ogni momento.
I prossimi appuntamenti in calendario sono: Alessandro Salice giovedì 9 aprile, docente di filosofia all’University College Cork in Irlanda; Giovanni Leghissa giovedi 16 aprile, Professore Associato presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino; Luca Scarlini giovedi 23 aprile, scrittore, drammaturgo, narratore e performance artist; Riccardo Venturi giovedi 30 aprile, storico e critico d’arte contemporanea.
PROGRAMMA
Giovedi 9 aprile, ore 11.00
Alessandro Salice
Insieme a te, senza di te: dinamiche della solitudine.
Sebbene la solitudine sia parte costitutiva della condizione umana, si sa ancora molto poco di questo fenomeno. In questo intervento è proposta la tesi che la solitudine non sia una semplice forma di isolamento sociale. Posso sentirmi solo in tua presenza, ma posso anche sentirti vicino nonostante la tua assenza. L’individuo che si sente solo, da un lato, si sente impossibilitato a condividere esperienze ed emozioni con gli altri membri di un gruppo. Dall’altro, si pensa come membro di tale gruppo. Si suggerisce che sia proprio questa tensione a generare il sentimento della solitudine.
Alessandro Salice insegna filosofia presso lo University College Cork in Irlanda. Ha inoltre svolto attività di ricerca e insegnamento presso le Università di Graz, Basilea e Vienna, oltre che al Center for Subjectivity Research dell’Università di Copenaghen. Le sue aree di ricerca primarie concernono la filosofia della mente e la fenomenologia. Negli ultimi anni Salice ha pubblicato vari saggi soprattutto in merito alle emozioni e alle capacità sociali della mente su numerose riviste specializzate.
Giovedi 16 aprile, ore 11.00
Giovanni Leghissa
Il vincolo e la libertà.
L’azione umana è soggetta a vari tipi di vincoli. Quello biologico: siamo membri di una specie animale e le nostre capacità emotive e intellettive sono tali in virtù della selezione naturale. Quello istituzionale/organizzativo: ognuno di noi si muove dentro spazi strutturati, con regole scritte e non scritte – laddove la più potente di tali realtà istituzionali è lo stato. Vi è infine il vincolo dato dalle norme morali. Quale spazio di manovra resta allora ai singoli, al fine di poter plasmare la propria esistenza in modo libero e autonomo? Tale spazio sorge e cresce dall’ascolto del desiderio, da un confronto con le proprie pulsioni – su questo terreno germoglia infatti non solo l’aspirazione al godimento e alla felicità, ma soprattutto la pulsione verso la libertà.
Giovanni Leghissa è Professore Associato presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. È redattore di “aut aut” e direttore della rivista online di filosofia “Philosophy Kitchen”. Tra le sue pubblicazioni: Per la critica della ragione europea. Riflessioni sulla spiritualità illuminista (Mimesis, Milano 2019); The Origins of Neoliberalism (Routledge, London 2016, con G. Becchio); Postumani per scelta. Verso un’ecosofia dei collettivi (Mimesis, Milano 2015).
Giovedi 23 aprile, ore 11.00
Luca Scarlini
Il falso sembiante: per un’estetica della contraffazione.
Il falso, oggi più che mai, è continua presenza del vivere: si acquistano capi di moda “come se”, si vogliono vivere esperienze esclusive che, per il moltiplicarsi dei partecipanti, risultano più affollate di una grande soirée. Nell’epoca dell’eterno talk show, e nel momento in cui, come ci ha insegnato Marc Bloch, le false notizie sono il nostro pane quotidiano, la lecture propone una riflessione sul falso come esperienza estetica ed etica oggi.
Luca Scarlini è scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, performance artist. Insegna tecniche narrative presso la Scuola Holden di Torino e ha collaborato con numerose istituzioni teatrali italiane ed europee. Voce di Rai Radio Tre, conduce il programma Museo Nazionale e ha curato mostre sulla relazione tra arte, musica, teatro e moda. Tra i suoi libri recenti: Un paese in ginocchio (Guanda 2011), La sindrome di Michael Jackson (Bompiani 2012), Andy Warhol superstar (Johan and Levi 2012), Siviero contro Hitler (Skira 2014), Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni (Add 2016), Bianco tenebra. Serpotta di notte e di giorno (Sellerio 2017), Teatri d’amore (Nottetempo 2018), L’ultima regina di Firenze (Bompiani 2018).
Giovedi 30 aprile, ore 11.00
Riccardo Venturi
Mostrare l’invisibile. L’arte visiva dopo Fukushima.
Nella zona d’esclusione della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, il collettivo giapponese Chim Pom ha organizzato, in collaborazione con la popolazione locale, una mostra di arte contemporanea, Don’t Follow the Wind. Se le opere sono installate sin dal 2015, l’opening è rimandato al giorno in cui la zona d’esclusione – radioattiva, abbandonata e inaccessibile a ogni presenza umana sin dall’11 marzo 2011 – sarà di nuovo accessibile alla popolazione. Un avvenire che nessuno sa prevedere e potrebbe verificarsi tra migliaia di anni. Don’t Follow the Wind declina, all’era dell’Antropocene nucleare, una tradizione propria all’arte concettuale degli anni Settanta di mostrare l’invisibile.
Riccardo Venturi si occupa di storia e critica d’arte contemporanea. Collabora con Fondazione ICA Milano, scrive per cataloghi di mostre, pubblicazioni accademiche e non, tra cui “Antinomie”, “Artforum”, “Alias – Il Manifesto”, “Flash Art”, “doppiozero”. Ha pubblicato Mark Rothko. Lo spazio e la sua disciplina (Electa 2007), Black paintings. Eclissi sul modernismo (Electa 2008) e Passione dell’indifferenza. Francesco Lo Savio (Humboldt Books 2018). Vive e lavora tra la Francia e l’Italia.