Freud la nuova serie di Netflix ci racconta il padre della psicanalisi in chiave crime, dove la figura dello psicanalista si fonde con quella del detective, la psicanalisi e l’ipnosi diventano strumento di indagine.
In questo periodo storico difficile e particolare molti di noi stanno affrontando la quarantena divorando serie tv e film. Si sa, la narrazione in tutte le sue forme è il modo migliore non solo per passare il tempo ma per evadere dal nostro mondo che oggi ci sta un po’ stretto e viaggiare nel tempo verso mondi nuovi e fantastici.
Netflix da questo punto di vista è tra le piattaforme video ludiche principali sapendo tenerci compagnia in queste pagine buie della nostra storia. Proprio in questo mese di marzo è uscita una nuova serie austriaca, Freud coprodotta da Netflix con ORF, la principale emittente televisiva austriaca.
Il titolo è tutto un programma e per i fan del padre della psicanalisi o per chiunque sia incuriosito dalla materia solo il titolo attira come una calamita e si pensa subito ad un approfondimento della persona, di Sigmund prima che di Freud.
I primi tre episodi di Freud sono stati presentati all’ultima Berlinale lo scorso febbraio all’interno della sezione Berlinale Series. Se gli spettatori si aspettano di vedere il maturo e barbuto Freud all’apice della sua carriera resteranno delusi. Come si vede fin dal trailer e dalle prime foto il Freud di questa storia è un giovane neurologo che opera nella Vienna del 1886, precisamente all’ospedale psichiatrico e si interessa di ipnosi come metodo di ricerca sulla psiche dei pazienti e metodo di cura stessa. Osteggiato da tutti il giovane Freud deve lottare molto per farsi ascoltare. Insomma non c’è nulla ancora di tutto quello che sappiamo sul rivoluzionario medico che da sempre ci viene raccontato.
Le rivoluzionarie teorie di un giovane Sigmund Freud trovano la dura opposizione degli studiosi ma attirano l’interesse di Fleur Salomé, una famosa sensitiva e di Alfred Kiss, un veterano di guerra e ufficiale di polizia. Con loro al suo fianco, Freud si trova coinvolto in una cospirazione omicida che tiene sulle spine l’Austria intera. Con la sua profonda conoscenza della psicoanalisi e grazie ai suoi studi sui segreti della mente umana, Freud sembra la persona perfetta per aiutarli a fermare un pericoloso serial killer che terrorizza la città.
La figura dello psicanalista si fonde dunque con quella di un detective, la psicanalisi e l’ipnosi diventano strumento di indagine.
Scavando nell’inconscio dei sospettati, Freud ottiene con non pochi rischi le risposte necessarie a ricostruire il quadro.
In effetti la figura del protagonista è il pretesto narrativo per raccontare crimini e misfatti in un ambientazione tra l’horror e il gotico. Ma per quella parte di pubblico interessata alla mente del protagonista e ai suoi desideri la serie non ci lascia a bocca asciutta e il percorso di indagine del protagonista va di pari passo con un viaggio nel proprio inconscio e nei propri desideri più nascosti.
La serie di Marvin Kren è costruita bene con personaggi interessanti e ambientazioni suggestive, tuttavia vi sono situazioni giocate sull’assurdo che risultano al limite del comico.
Si può definire una serie chiusa con un finale chiaro che non lascia spazio ad un possibile seguito ma si sa che certe cose sono decise anche dagli indici di ascolto.
Ci sono molte scene cruente che mettono a dura prova lo stomaco dello spettatore e turbano non poco dal momento che di fatto si mettono in scena le turbe più profonde di una o più menti malate.
È bene quindi prepararsi, sulla base di questi elementi, a non trovare in Freud ciò che ci si aspetterebbe dal personaggio. Non si tratta di un biopic ma, come si evince, la figura del primo psicanalista è un pretesto per raccontare un crime splatter.
Il film di David Cronenberg per esempio, che vedeva Viggo Mortensen nei panni di Sigmung Freud paradossalmente anche se focalizzato sulla figura di Jung è più centrato sulla psicanalisi in quanto disciplina e sua applicazione. Questo Freud di produzione austriaca è un giovane ancora acerbo e piuttosto volubile che a tratti delude. Non si può negare però il tentativo riuscito di dare una pennellata generale dei principali temi della psicanalisi freudiana, attraverso non solo le situazioni degli episodi ma anche attraverso i titoli degli episodi stessi che tematizzano l’argomento in questione: Isteria, Trauma, Sonnambulo, Totem e Tabù, Desiderio, Regressione, Catarsi, Soppressione. Sono termini importanti della ricerca freudiana, qui inseriti al servizio della trama.
Nel cast principale abbiamo Robert Finster, nei panni di Freud, attore famoso per i suoi ruoli nei film Krieg e per la serie austriaca Walking on Sunshine e il premiato film drammatico Hüter meines Bruders; Georg Friedrich che, prima di questa serie, ha recitato anche nella commedia austriaca Wilde Maus e nel film del 2001 La pianista; Ella Rumpf, attrice svizzera conosciuta per i suoi ruoli nel film Raw, Tiger Girl e L’ordine divino. La serie è diretta da Marvin Kren, regista austriaco famoso per la serie 4 Blocks e pellicole quali gli horror Rammbock e Blood Glacier.
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