Proseguono gli appuntamenti di Triennale Decameron – nuovo format di Triennale Milano che invita artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti a sviluppare una personale narrazione – con l’artista Marcello Maloberti, sabato 21 marzo.
Nell’ambito di Triennale Decameron, Marcello Maloberti, in dialogo con Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, parlerà della sua poetica e delle sue opere a partire dalla lettura di alcuni passaggi tratti dal suo libro Martellate (Scritti Fighi 1990-2019), una raccolta di scritte, sotto forma di slogan, che hanno accompagnato Maloberti in quasi un trentennio di attività.
Pubblicato da Flash Art, Martellate è un susseguirsi di pensieri che, scritti a pennarello nero, irrompono sulla pagina bianca come l’urgenza di un titolo.
Una raccolta di frammenti impulsivi: ogni pagina si presenta come un mondo a sé. Dalla poesia all’ironia e all’uso di una parola parlata, in un incessante susseguirsi di umori e di registri formali. Un rincorrersi di immagini antitetiche che risulta come una marmellata di contenuti eterogenei o un continuo zapping, che ricorda come le persone vivono i social media. Le Martellate sono parole/immagini assenti. Dirette, frontali, sfacciate come quello che non vorresti sentirti dire, permangono nella testa e martellano. Ciascuna è un sipario che si apre. Non c’è un ordine cronologico per favorire la possibilità del qui e ora, dell’autonomia e dell’efficacia di ciascuna scritta. Pensate, sentite o addirittura rubate, sono quasi delle frasi scritte a voce.
Tutte le “novelle” di Triennale Decameron saranno trasmesse in diretta sul canale Instagram di Triennale. Tutti i giorni alle 17.00.
Marcello Maloberti
Marcello Maloberti (Codogno, 1966), vive e lavora a Milano. La sua ricerca trae ispirazione da aspetti legati alle realtà urbane più marginali, con particolare attenzione all’informità e alla precarietà del vissuto. La sua osservazione va oltre l’immediata evidenza del familiare nel quotidiano, con uno sguardo di carattere neorealista ma straniante e onirico. Le performance e le grandi installazioni sonore e luminose vengono realizzate in spazi sia privati sia pubblici con un forte impatto teatrale e di interazione con il pubblico. Le performance funzionano come narrazioni contratte, sono atmosfere da vivere ed esperire, temperature emotive da attraversare. Il corpo performativo è quello degli altri, della collettività, capace di produrre un dialogo tra la performance stessa e il suo pubblico. L’immagine conclusiva della performance è la somma delle energie dei corpi partecipanti, la combinazione di esperienza collettiva e casualità degli eventi. Ha esposto in numerose istituzioni pubbliche e private.
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