Fino al 23 febbraio, al Piccolo Bellini, Francesco Di Leva e Pino Carbone si mettono a confronto con il “corpo” dell’indimenticabile pugile, metafora della forza che supera ogni limite. Muhammad Ali, un corpo allenato, messo in gioco, sfidato, osservato, acclamato; un corpo astuto che sa come attutire un colpo, un corpo pronto, forte, nero, in ebollizione. In scena prendono vita frammenti dell’autobiografia del campione, una storia di battaglie per le differenze, di sfide per raggiungere il senso dell’impossibile. In scena, un attore e un regista, provano a rincorrerlo, a rincorrere il suo personaggio, la sua importanza, le sue parole irriverenti, veloci, in rima, pesanti, leggere, fondamentali. Rincorrere la sua vita, il suo carisma, la sua sicurezza. Rincorrerlo per affrontarlo, affrontare ogni suo aspetto: quello sportivo, politico, privato.
Il lavoro di Di Leva e Carbone parte dal corpo del personaggio e da questo come una mappa immaginaria racconta la vita del pugile attraverso alcune tappe fondamentali della sua storia privata e professionale. Si sottolinea in particolare il problema della razza e delle differenze di colore, sfruttando la metafora della diversità come pretesto per parlare delle discriminazioni in generale e di quelli che nello spettacolo sono chiamati “orsi”, riferendosi a tutti i prepotenti. In questa critica si legge anche un velato riferimento alla malavita organizzata e a tutti i prepotenti contemporanei.
Sfruttando le luci Di Leva e Carbone sono ben visibili al pubblico e Di Leva/Ali interagisce direttamente con esso coinvolgendolo nella messa in scena, tanto che a un certo punto viene scelta a caso una donna nel pubblico per “interpretare” la moglie di Ali.
Si gioca dunque, tra le altre cose, anche sull’improvvisazione e Di Leva agisce molto in base alle reazioni che ottiene dal pubblico.
La narrazione del personaggio viene, dunque, presa a esempio per parlare di diversità e di possibilità offrendo spunti di riflessione su questi temi rispetto al contemporaneo.
Di Leva è nel personaggio riuscendo a riportare la stessa convinzione e sicurezza che aveva Ali e che lo rendevano un gigante. Ma si evidenzia anche il dolore della discriminazione e la voglia di rivalsa. In questo puzzle di testimonianze, frammenti di vita, poesia, Ali viene messo in scena come voce arrabbiata, rappresentante di una minoranza che cercava riscatto e che nella sua grandezza il riscatto lo ha avuto.
Spettacolo di Pino Carbone e Francesco Di Leva
con Francesco Di Leva
regia Pino Carbone
drammaturgia Linda Dalisi
scene Mimmo Paladino
costumi Ursula Patzak
musiche Marco Messina e Sacha Ricci
luci Cesare Accetta
ricerche e consulenza Anna Maria Di Luca e Fausto Narducci
assistente scenografo Mauro Rea
collaboratori alla scenografia Vincenzo Aquilone, Mariateresa D’Alessio, Michele Lubrano Lavadera
costumista assistente Giovanna Napolitano
aiuto regia Riccardo Pisani
produzione NEST, Napoli Est Teatro
Piccolo Bellini, dal 18 al 23 febbraio
Orari: feriali ore 21:15, giovedì ore 19:00, domenica ore 18:30
Prezzi: 18€ intero – 15€ ridotto -10€ under29
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