I Fratelli Karamazov in scena al Piccolo, una storia spietata ed estrema
Dal 3 al 15 marzo, al Piccolo Teatro Strehler, Glauco Mauri e Roberto Sturno portano in scena l’ultimo straordinario romanzo di Dostoevskij: I Fratelli Karamazov, una storia assoluta, spietata ed estrema.
La Compagnia Glauco Mauri-Roberto Sturno, in collaborazione con il Teatro della Toscana, mette in scena I Fratelli Karamazov. Oltre alla regia dell’allestimento, Matteo Tarasco cura, insieme a Mauri, la versione teatrale, frutto di un lavoro di smontaggio e rimontaggio dei capitoli fondamentali del romanzo.
Glauco Mauri, che da giovanissimo (22 anni) ottenne un grande successo personale nel ruolo del fratellastro-servo Smerdjakov diretto da Andrè Barsacq, accanto a Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio, Enrico Maria Salerno, è oggi il dissoluto e senza scrupoli Fëdor Pavlovič Karamazov. Roberto Sturno dà voce e corpo a Ivàn Karamazov, il più intellettuale e tormentato dei fratelli.
«Per ben due volte la nostra compagnia ha raccontato Dostoevskij – ricorda Glauco Mauri –. Due assoluti capolavori: L’idiota e Delitto e castigo. Dostoevskij, Shakespeare e Beckett sono stati i tre grandi autori che mi hanno aiutato a tentare di capire la vita: la immensa tavolozza dei colori dell’animo umano di Shakespeare, la tragedia del vivere che diventa farsa e la farsa del vivere che diventa tragedia di Beckett e Dostoevskij, che mi ha fatto capire la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere l’uomo. Dostoevskij non giudica mai: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’essere umano. La famiglia Karamazov, devastata da litigi, violenze, incomprensioni, da un odio che può giungere al delitto, oggi come oggi appare, purtroppo, un esempio di questa nostra società così incline all’incapacità di comprendersi e di aiutarsi. Anche il sentimento dell’amore spesso viene distorto in un desiderio insensato di violenza. Così sono i Karamazov – Così siamo noi?
Ma Dostoevskij – conclude l’attore – è un grande poeta dell’animo umano e anche da una terribile storia riesce a donarci bellezza e poesia».
«L’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij – scrive Matteo Tarasco nelle sue note – ha la grandezza e la forza di un inferno dantesco, è una comédie humaine alla russa, dove bestie umane si agitano sulla scena del mondo, dove il denaro, il fango e il sangue scorrono insieme».
Le vicende della famiglia Karamazov, i loro feroci conflitti nel cui contesto matura l’assassinio di Fëdor, il capofamiglia, e il conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato del parricidio, appassionarono i lettori del “Messaggero Russo”, il giornale dove, da gennaio 1879 alla fine del 1880 (pochi mesi prima della morte dello scrittore), il romanzo fu pubblicato a puntate. L’ansiosa attesa dei numerosi lettori dell’uscita sulla rivista dei nuovi capitoli del romanzo, per conoscere lo sviluppo dei complotti, intrighi e amori libertini che ruotano attorno alla famiglia Karamazov, si può paragonare all’attesa e al successo delle serie televisive più amate dei nostri giorni. Fortunate in tutto il mondo le trasposizioni teatrali, cinematografiche e televisive. In Italia si ricorda ancora lo sceneggiato diretto da Sandro Bolchi trasmesso dalla Rai nel 1969.
INFO:
I fratelli Karamazov
Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi,1 – M2 Lanza
dal 3 al 15 marzo 2020
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Durata: due ore e 30 minuti compreso intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
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