Mettere in scena una strage non è cosa semplice, men che meno nell’Italia dei facili razzismi di oggi. Un tentativo ambizioso quindi quello di Serena Senigaglia che mette in scena Utøya, fino al 16 febbraio, al Teatro Litta di Milano.
La Strage di Utøya del 2011 è il filone portante dell’opera, uno sfondo per nulla discreto che mette a nudo debolezze e paure della società norvegese, scoprendone i nervi più tesi, l’islamofobia, il razzismo e il sessismo. Tre narrazioni, tre storie quotidiane, s’intrecciano alla perfezione creando un climax ascendente che guida lo spettatore verso la strage. Abbiamo una coppia sposata, sfinita dal matrimonio, in pena per la figlia inviata al campeggio laburista, una coppia di fratelli campagnoli, menti semplici e rivelatrici e infine una coppia di poliziotti.
Gli attori, Arianna Scommegna e Mattia Fabbris, scivolano nei panni dei diversi personaggi con naturalezza, quasi a rendere l’idea che essi, in fondo, non siano persone diverse, ma semplici sfaccettature della Norvegia.
Si principia con battute, vaghe allusioni sessiste, fino a giungere alla cruda verità estorta ai personaggi dalla paura suscitata dalle prime notizie “si teme la matrice islamica”.
Poi il disvelamento dei personaggi come degli eventi: l’attentatore è un Norvegese, un norvegese anti-marxista, anti-multiculturalista e anti-islamista, xenofobo e omicida. Gli attori rendono appieno il senso di sconvolgimento di cui i protagonisti rimangono preda, isterizzando le proprie debolezze con lo stesso ritmo incalzante degli spari in sottofondo.
La padrona indiscussa della scena è la scenografia, molto semplice in perfetto tributo all’architettura scandinava, grezzi ceppi di betulla disposti sul palco tra i quali gli attori arrivano perfino a danzare, trasformando l’opera recitata in uno spettacolo sensoriale.
Un vapore onnipresente si arrotola lento, in armonioso contrasto con la musica ansiogena, illuminato dai riflessi degli specchi sapientemente collocati sul palco. L’idea di essere in un bosco, sfuma con l’immagine di una piscina, catapultando lo spettatore nelle pieghe recondite dell’animo dei norvegesi impauriti dall’attentato. Qualche battuta stempera l’ansia e la drammaticità, forse troppo, ma non impedisce di cogliere il messaggio portante dello spettacolo. Si citano i partiti populisti di estrema destra che imperversano in Europa, Lega compresa, si richiama alla riflessione di quanto l’odio estremista sia un pericolo, un attentato all’Europa e ai suoi cittadini. Uno spettacolo da vedere, al di là delle poco velate critiche alla Norvegia, per valutare, nel semibuio del palco, quanto la memoria possa aiutarci a evitare che le nostre società precipitino nel baratro dell’odio. Utøya è uno spettacolo da ascoltare tra le ombre per illuminare i lati più oscuri di noi stessi.
INFO:
Utøya
MTM Teatro Litta
Corso Magenta, 24 – Milano
da martedì a sabato ore 20:30 – domenica ore 16:30
durata: 60 minuti
Biglietti: Intero 25€ – Intero giornata di debutto 15€, Convenzioni 20€, Ridotto arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20€, Under30 e Over65 15€, scuole di teatro e università 15€, Ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro, Teatri Possibili 10€
Spettacolo in abbonamento: Arcobaleno, Arcobaleno tandem, Arcobaleno over 65, Carta regalo x2, Carta regalo x4
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it/02-86454545
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02 86 45 45 45 – biglietteria@mtmteatro.it
Prenotazioni e prevendita da lunedì a sabato dalle 15:00 alle 19:30
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I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
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